martedì 16 aprile 2013

5 errori da non fare con i tuoi palleggiatori

Il ruolo del palleggiatore si sa è divenuto ormai uno dei più importanti se non il più importante.E' uno dei primi ruoli che vengono ricercati analizzando le attitudini dei propri atleti.

Sulla didattica e la metodologia dell'allenamento ci sono molti punti da evidenziare e dove ci possono essere molti punti di vista: dal tipo di palleggio (solo polsi con palla alta a braccia semi-distese oppure palla sopra la fronte con spinta delle braccia), oppure anche piede avanti nel palleggio ecc.

Quello che però di sicuro non bisogna fare con i propri palleggiatori, lo descrivo qui riassumendoli in 5 punti. Piccola premessa, non sono errori così clamorosi, però secondo me fanno la differenza nella capacità evolutiva sia tecnica e tattica.

1)Prima il tocco poi gli spostamenti e traiettorie. Il più delle volte noi allenatori ci impuntiamo sul tocco del nostro (futuro o attuale) palleggiatore rispetto alla rapidità, capacità di spostamento in campo e lettura delle traiettorie. E questo aspetto viene anche ricercato come attitudine primaria nella ricerca del palleggiatore.
Secondo me non è del tutto giusto: il tocco può essere sempre corretto e con la ripetizione può essere pulito, gli altri 3 fattori molto più difficilmente.
Quindi, non focalizzatevi solo su come palleggia (aspetto ovviamente importante ma non unico), allenate il vostro palleggiatore all'anticipo sulle traiettorie in difesa o ricezione, sulla rapidità  e capacità di muoversi in campo soprattutto dalle proprie posizioni di ricezione e difesa.
La mia filosofia sul palleggiatore (condivisa a volte, criticate altre) è che una persona con mani d'oro non se ne farà nulla se non riuscirà mai a prendere una palla spostata dalla propria zona.Quindi io personalmente (opinione strettamente personale)  preferisco avere un palleggiatore rapido che arriva sotto al pallone quasi sempre, che sa leggere la traiettoria e che mi fa 2-3 ma anche 4 doppie  a partita (consapevole del fatto che può solo migliorare nel tocco), che un palleggiatore che sa palleggiare solo se la palla è buono o ad un metro o due dalla propria posizione.

sabato 13 aprile 2013

schemi di difesa vincenti

Per quanto sia allettante il titolo di questo post, l'argomento di questo articolo non tratterà di schemi di difesa imbattibile poichè non esistono schemi assoluti vincenti: ma solo schemi personalizzati da modelli esistenti.
Questo articolo cercherà di darvi tutte le indicazioni per poter studiare il tipo di schema di difesa più adatto alla vostra squadra qualora quello attuale abbia qualche difetto.




Uno buono schema di difesa deve avere come obiettivi:
1) Ridurre la possibilità di far punti avversari attraverso le traiettorie d'attacco più comuni
2) Nascondere i difetti tecnici difensivi dei nostri giocatori
3)Esaltare i pregi tecnici difensivi dei giocatori più forti

L'altra volta ad un corso di aggiornamento si parlava del muro, che esistono 2 scuole di pensiero: il muro creato per fare punto e il muro per posizionare la difesa dietro.
A mio modo di vedere il muro nasce prima di tutto per bloccare l'attacco avversario e cercare di far punto e poi a seconda dell'efficacia del mio muro posiziono la difesa, quindi non una prevalenza delle 2 "scuole" ma un'unione.

Quindi i passi per creare una difesa e schema efficace sono:

1) Nel mio tipo di campionato, che tipo di attacchi vengono effettuati e quanto può essere importante il muro: se ad esempio siamo in un campionat molto basso di livello o comunque con una pallavolo ancora in evoluzione con attacchi che non vanno tesi ma salgono di mezzo metro da rete sarà quasi inutile murare a 2 e a volte anche murare.
Fa anche molto la differenza se si allena maschi e femmine, soprattutto col crescere di età e di livello.

2)Quanto è efficace il mio muro? è possibile che abbia giocatori o giocatrici che saltano poco o sono bassi da uscire con mezze mani da rete.In questo caso credo sia inutile portarlo a muro lasciando più campo in attacco avversario.Poi però la scelta sta a voi.

3)La maggior parte delle traiettorie in attacco degli avversari dove vanno maggiormente? diagonale stretta, diagonale zona 5, semi-diagonale (zona 6), lungo linea o lungo linea stretta? quali sono quelli più utilizzati.
Questo serve per capire come posizionare il muro e di conseguenza anche i giocatori di seconda linea

4)Dove posiziono i giocatori di seconda linea? i giocatori devono avere dei punti di riferimento dove posizionarsi soprattutto imparando i passi dalla "posizione di attesa" a quella di difesa.

5)A quali giocatori lascio più zona di campo da difendere (che spesso coincide con la domanda: dove posiziono il libro o difensore più forte)?

6)Chi va a prendere i pallonetti corti in zona 2,3,4 e oltre i 3 metri?questo punto sarà importantissimo da comunicare agli atleti, affinché certi palloni non cadano in mezzo al campo senza che nessuno vada a prenderli

7)Chi va a difendere le zone di conflitto tra difensori?

8)Rispondere a tutte queste domande solo sulla carta senza poi andare a testarle in allenamento non ha senso.E' necessario provare e riprovare gli schemi di difesa soprattutto in ogni rotazione. Uno schema di difesa può avere molte varianti a seconda delle rotazioni e delle giocatrici che abbiamo in campo. Ad esempio, attualmente con alcune giocatrici vado a muro a 2 mentre con altre muro a 1 con maggior copertura del pallonetto e del lungo-linea.

La cosa più importante è sicuramente trovare uno schema di difesa che possa essere efficace alla maggior parte degli attacchi che potrai trovare in campionato ma soprattutto che sia attuabile tecnicamente dai giocatori e giocatrici.
Potete avere in mente uno schema di difesa eccellente e infallibile, ma se le vostre atlete non sono in grado di applicarlo fisicamente (esempio sono poco rapide), tecnicamente (esempio soffrono il pallonetto) oppure le squadre avversarie fanno un gioco non coerente con lo schema  (esempio solo attaccano solo diagonale stretta e voi murate il lungo linea)
Non esiste uno schema efficace per tutte le squadre, ma esiste un solo schema perfetto che può fare solo la tua squadra.
Sta a te trovare quello più efficace per la tua squadra come abbiamo detto: dipende dai tuoi atleti/e e dal campionato che affronterai.

Gabriele Principe