tag:blogger.com,1999:blog-38738221987295233862024-03-05T13:41:17.328-08:00Allenare la PallavoloQualcosa e di più, sulla pallavolo e Volley Coaching.Unknownnoreply@blogger.comBlogger81125tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-55020345403389782102017-11-13T02:36:00.004-08:002017-11-13T02:36:59.657-08:00Piccola mia intervista per Superscommesse.itAnche se la mia ultima pubblicazione su questo blog, risale ormai al 2016, l'attivtà di ricerca, studio e pubblicazione di contenuti riguardo il Coaching e Volley non è mai terminata. In parte continua sulla mia pagina FB: L'allenatore del volley nel pallone.<br />
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In questo post invece voglio indicarvi il link alla mia intervista per scommesse.it un sito dedicato alle scommesse sportive ma che al suo interno ha uno spazio dedicato a rubriche quali "Dietro le quinte", una rubrica che parla dei siti e blog sportivi quali il mio.<br />
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Nell'intervista parlo: del ruolo che ricopre oggi l'allenatore di pallavolo, la SuperLega oggi e qualche altro pensiero sul mondo del coaching e dei coach nella pallavolo.<br />
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Nel link di seguito l'intervista: <a href="http://www.superscommesse.it/notizie/allenare_la_pallavolo__un_sito_dedicato_ad_allenatori_ed_appassionati_di_volley-10959.html" id="LPlnk661664" previewinformation="1" rel="noopener noreferrer" style="background-color: white; font-family: wf_segoe-ui_normal, "Segoe UI", "Segoe WP", Tahoma, Arial, sans-serif, serif, EmojiFont; font-size: 13.3333px; outline: none;" target="_blank">http://www.superscommesse.it/notizie/allenare_la_pallavolo__un_sito_dedicato_ad_allenatori_ed_appassionati_di_volley-10959.html</a><br />
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Daniele La TerraUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-37836490439439983282016-03-26T08:02:00.002-07:002016-04-07T20:46:00.324-07:00Allenare la fase "Battuta-ricezione" e la fase Contrattacco<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://cdn.corrieredellosport.it/images/2015/12/02/225322012-e1a34c15-d811-438e-8059-1ed863db3245.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://cdn.corrieredellosport.it/images/2015/12/02/225322012-e1a34c15-d811-438e-8059-1ed863db3245.jpg" height="180" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine presa da Corriere dello Sport</td></tr>
</tbody></table>
Cari allenatori, finalmente torno a scrivere per parlare, come sempre, di pallavolo: oggi in particolare delle <b>fasi Ricezione-Attacco </b>(ex fase cambio-palla) e <b>Fase Contrattacco</b> (detta anche break point).<br />
<br />
Per cercare di non essere banale e annoiarvi, non parlerò esattamente di cosa siano (sperando che questi siano già concetti di vostra conoscenza) ne delle infinità di modi per allenarle.<br />
<br />
Ciò su cui mi voglio focalizzare è il <b>quando e come si devono allenare queste fasi sfatando anche alcuni luoghi comuni.</b><br />
Esempi di<b> luoghi comuni</b>:<br />
- Quando alleni la "partitella" (odio chiamare la simulazione di gioco partitella, ma lo scriverò per semplicità) alleni entrambe le fasi di gioco<br />
- Quando alleni la ricezione o la difesa alleni già parte della fase di gioco<br />
- Allenando la fase di gioco alleni comunque i fondamentali al 100%<br />
ecc.<br />
<br />
A mio modo di vedere la pallavolo, se dobbiamo analizzare <b>il gioco è così costruito</b>:<br />
1) La partita è costituita da scambi di gioco<br />
2)Lo scambio di gioco è dato da una fase di gioco o entrambe (Ricezione-Attacco e Contrattacco)<br />
3)La fase di gioco è data dalla combinazione e correlazione dei Fondamentali di Gioco ognuno dei quali viene sviluppato in una certa Situazione<br />
4)Ogni fondamentale è costituito dalla combinazione dei seguenti fattori per ogni giocatore:<br />
- Esecuzione tecnica<br />
- Capacità e abilità motorie<br />
- Confidenza del giocatore in una certa situazione di gioco<br />
- Confidenza del giocatore tra i compagni e lo spazio in campo<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Detto questo se noi ad esempio alleniamo la ricezione: mettendo i nostri ricettori a ricevere in campo con l'obiettivo di cercare la precisione e basta; stiamo allenando bene il fondamentale probabilmente ma non la fase di gioco.<br />
<b>Se volessimo allenare la fase di gioco (Ricezione-Attacco) possiamo allenare:</b><br />
<b>-la correlazione ricezione palleggio:</b> quindi i ricettori a ricevere più i palleggiatori che si spostino dalle proprie zone di partenza dalla ricezione)<br />
<b>- correlazione palleggio attaccanti:</b> il palleggiatore può partire anche fermo in zona 2/3 ma gli attaccanti devono partire dalle loro zone di ricezione<br />
<b>- l'intera fase di ricezione-attacco:</b> i giocatori sviluppano l'azione di gioco come in partita<br />
<b><br /></b>
<b>Perchè allenare la fase di gioco o una parte della fase di gioco?</b><br />
<b>- Migliorare la correlazione</b> (non sempre l'efficienza) tra due fondamentali<br />
- Allenare comunque più fondamentali dove l'obiettivo è l'alto numero di ripetizioni e situazioni di gioco<br />
- Come progressione dell'allenamento: dall'allenamento specifico (fondamentale) verso il gioco<br />
- Si avvicina molto al gioco vero e proprio<br />
- E' considerato dagli atleti più divertente dell'allenamento del singolo fondamentale<br />
<br />
<b>Quando allenare la fase di gioco:</b><br />
- Quando<b> la squadra è in grado di garantire una continuità dell'esercizio</b>. Se ad esempio alleniamo rice-alzata con obiettivo di far attaccare i nostri centrali e bande ma: metà dei palloni non vengono prese in ricezione o arrivano male al palleggio, e l'altra metà vengono sbagliate le alzate, questo risulta essere un esercizio completamente inutile. (questo si vede molto nelle giovanili)<br />
- Utilissimo come allenamento <b>se si vuole allenare certe condizione di gioco o certe rotazioni:</b> esempio vogliamo allenare la fase Rice-Attacco quando il palleggio è in prima linea ecc.<br />
- <b>In preparazione di una partita</b> quando ci si vuole concentrare su aspetti specifici, ad esempio: un certo tipo di battuta avversario, oppure il lavoro del nostro muro su certi tipi di attacco<br />
- Se <b>il resto della squadra è coinvolto nell'esercizio</b> con ordini e compiti precisi ( e non tutto il tempo a raccogliere palloni)<br />
<br />
<b>Allenare due fondamentali di fasi diverse:</b><br />
Se vogliamo allenare due fondamentali di due fasi opposte (esempio: battuta-rice o attacco-muro e difesa) dobbiamo cercare di non puntare all'efficienza di entrambi i fondamentali ma al "premiare" quelle volte che si si riesce a raggiungere l'obiettivo per entrambi i fondamentali.<br />
Per essere più chiaro: se alleniamo l'attacco dalla rice (con l'obiettivo di fare subito punto dalla rice) contro il muro e la difesa (con l'obiettivo di fare muro-punto o di dare difesa perfetta in zona 3), daremo un punto per chi vince lo scambio delle due squadre, ma: daremo 2 punti se gli attaccanti dalla ricezione fanno punto diretto e 2 punti se il muro farà punto o la difesa da palla perfetta.<br />
In questo modo la squadra si focalizza nel cercare l'efficienza in questi fondamentali ma nel frattempo giocherà per ottenere comunque il punto.<br />
<b><br /></b>
<b>Esempio di allenamento per la fase Ricezione-Attacco:</b><br />
<b>1)Riscaldamento generale o incentrato in una progressione di esercizi individuali</b> che lavorano sul movimento della ricezione e attacco<br />
<b>2)Riscaldamento con la palla sulla combinazione rice,alzata e attacco</b>. esempio 3 vs 3 su palla rilanciata dal basso o alto (per scladare il lancio) si riceve, si alza e si piazza la palla da rincorsa<br />
3)Dopo aver fatto scaldare bene gli atleti sul bagher attacco ecc: <b>lavoriamo sul fondamentale/i.</b> Allenamento della ricezione magari un terzetto, con palleggiatore già in zona 2/3 ad alzare agli attaccanti che partono dalla ricezione.<br />
<b>N.B. </b>qui stiamo allenando il fondamentale e non la fase di gioco perchè l'obiettivo è l'efficienza della ricezione e l'attacco con spostamento da ricezione<br />
<b>4) Allenamento della fase di gioco:</b> 3 ricettori con palleggio che parte da zona 1 o 4, attaccanti almeno 2/3 (1 banda ricettore, 1 centro e un opposto o altra banda ricettore di seconda linea) VS sestetto di difesa.<br />
Chi va in battuta deve forzarla ma se si fa ace o si sbaglia la battuta, la seconda battuta deve essere più di precisione per dar eun buon numero di ripetizioni all'esercizio.<br />
<b>5) 6 vs 6 con un sestetto che parte sempre dalla ricezione. </b><br />
Le varianti possono essere tantissime, esempio: si parte sul 18 pari e chi è in rice parte sempre nella stessa rotazione.Fin quando non vincono il set da questo punteggio non girano.L'esercizio finisce quando chiudono tutte e 6 le rotazioni o quelle che ci interessano a noi.<br />
<br />
Spero di avervi dato info utili e magari qualche spunto per i vostri allenamenti.<br />
<br />
Daniele La TerraUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-76848908005475743502015-01-25T11:29:00.003-08:002015-01-25T11:29:57.881-08:00Esercizi per risolvere i problemi d'apprendimento legati all'attacco<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.milanoteamvolley.it/MilanoTeamVolley/wp-content/uploads/2014/11/IMG_0788.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.milanoteamvolley.it/MilanoTeamVolley/wp-content/uploads/2014/11/IMG_0788.jpg" height="213" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine presa da www.milanoteamvolley.it</td></tr>
</tbody></table>
Tra i vari fondamentali, l'attacco (con la rincorsa) è sicuramente uno dei più complicati da apprendere per un atleta.<br />
Prima di tutto perché deve attuare una coordinazione braccia-gambe non usuale e neanche molto comoda inizialmente per l'atleta, in secondo luogo: diversamente dagli altri fattori l'atleta deve abbinare questi movimenti di braccia e gambe su una palla che viaggia ad una certa altezza-distanza da se, da prendere in aria e con il duplice obiettivo di: superare la rete e mandarla in campo.<br />
Si capisce bene che tutti questi fattori rendano l'apprendimento di questo gesto tecnico molto complicato, quindi quello che cercherò di fare in questo post è di<b> fornirvi informazioni e qualche esercizio per semplificare il processo d'apprendimento ed evitare che l'atleta possa prendere brutte abitudini.</b><br />
<br />
Brutte abitudini che poi l'allenatore dovrà lavorarci per correggerli individualmente.<br />
Quali sono i <b>principali errori </b>che vediamo noi allenatori quando gli atleti stanno imparando l'attacco?Ne citerò solo alcuni e solitamente i più "frequenti" nel settore giovanile:<br />
- L'atleta fa i passi della rincorsa ma non salta e schiaccia da fermo (magari con la palla indietro)<br />
- L'atleta non fa la rincorsa, si avvicinano alla palla e saltano da fermi (o neanche quello) e schiacciano<br />
- Fanno i passi della rincorsa ma sbagliano il caricamento delle braccia, o lo fanno troppo lento da non poter schiacciare in modo corretto<br />
- Sono sempre in anticipo Mancano la palla o la colpiscono quando scendono dal salto<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Questi e altri errori avvengono, perchè come dicevo prima, <b>l'atleta ha moltissimi "condizioni" da dover affrontare.</b><br />
Quindi a mio parere, il modo migliore per insegnare l'attacco è lavorare in modo circoscritto su una "condizione" alla volta in modo analitico e successivamente sintetico.<br />
Vediamo brevemente quali sono gli Step/Condizioni che l'atleta si trova davanti nel proprio processo di apprendimento dell'attacco con la rincorsa:<br />
<br />
<b>1) Coordinazione braccia-gamba:</b> il primo problema è far imparare la rincorsa facendo si che che imparino prima i passi e poi l'uso delle braccia e poi insieme. In questo caso non esistono metodi innovati o soluzioni rapide se non l'insegnamento classico e soprattutto tanta ripetizione.<br />
<u>Quando però capiamo che l'atleta è pronto allo step successivo?</u> Quando ad esempio non guarda più i propri piedi o braccia ed esegue il movimento fluido, veloce puntando magari a schiacciare una palla ferma tenuta dall'allenatore.<br />
<br />
<b>2)L'uso delle braccia nel colpire la palla.</b> Nel momento i cui gli atleti pongono l'attenzione sulla palla (anche semplicemente sospesa) spesso i movimenti motori della rincorsa vanno a farsi benedire.Questo perchè <b>l'attenzione dell'atleta non è più sul proprio movimento del corpo ma sul colpire la palla</b>.<br />
In questo caso io ho testato una progressione di esercizi (sicuramente che usate tutti voi) per partire dal caricamento con le braccia e arrivare a colpire la palla ferma con la rincorsa.<br />
<b>Esercizio:</b><br />
Molto semplicemente si mette una palla sospesa (tenuta da noi o da un compagno che sta sulla panchina)davanti all'attaccante che si posiziona con i piedi in chiusura del passo e la palla tenuta davanti alla fronte.<br />
<i>L'obiettivo</i> è fare il movimento corretto delle braccia e colpire bene la palla a mano aperta.<br />
<b>Progressione1:</b> successivamente, l'esercizio viene eseguito con il salto da fermo (piedi sempre in chiusura del passo della rincorsa) con le braccia che partono a mezza altezza del tronco.<i>Obiettivo</i> eseguire il movimento precedente però con il salto e prendere la palla alla massima altezza di salto+lunghezza braccio<br />
<b>Progressione2:</b> dall'esercizio precedente, atleta si allontana dall'obiettivo di un salto lungo ad un piede.Eseguirà lo stesso esercizio di prima ma partendo in equilibrio sul piede sinistro.<br />
<i>Obiettivo:</i> l'atleta partendo su un piede dovrà compiere l'ultimo passo della rincorsa, saltare e schiacciare la palla tenuta.<br />
Infine si può passare al solito esercizio di schiacciare con la rincorsa la palla tenuta.<br />
<br />
<b>L'utilità aggiuntiva</b> di questa serie di esercizi in progressione è quella di abituare l'atleta anche a <b>schiacciare quando non potrà fare la rincorsa</b>, quindi: schiacciare saltando da fermo per piazzare o dover fare solo un passo e poi schiacciare.<br />
<br />
<b>3)Colpire la palla lanciata in verticale con la rincorsa</b>.La difficoltà di questa condizione è che l'atleta si deve muovere in <b>due dimensioni: in avanti con la rincorsa </b>(per arrivare con la palla davanti alla fronte) <b>e in verticale per prendere la palla al massimo salto e altezza delle braccia</b>.<br />
<b>Esercizio:</b> A coppie 1 atlete si posiziona a 4-5 metri dalla parete parallelo ad essa.Il compagno invece sarà alla sinistra del compagno e più indietro a seconda di quanto è lunga la sua rincorsa.questo atleta dovrà essere fronte al muro.<br />
Compagno parallelo al muro deve alzare una palla molto alta davanti a se, il compagno dovrà fare la rincorsa e schiacciare la palla per terra facendola rimbalzare sul muro.<br />
All'inizio si vedranno palloni presi coi gomiti, gente che manca la palla o peggio ancora che non sa lanciare la palla. :)<br />
Ma successivamente si vedrà che l'atleta riesce ad attaccare per terra prendendo più o meno il tempo sulla palla.<br />
<b>E' importante che inizino a fare questo esercizio prima di attaccare a rete</b> perchè se no gli atleti porranno la loro attenzione più sul far passare la palla nell'altro campo nella maniera più semplice per loro (che spesso è quella più sbagliata).<br />
<b>Progressione:</b> successivamente quando sono in grado più o meno di attaccare con la rincorsa la palla lanciata in verticale contro il muro si può passare a fare lo stesso esercizio ma con obiettivo superare la rete.<br />
<br />
<b>4)</b>Una volta che gli atleti sono in grado superare la rete con l'attacco ci si può pian piano <b>allontanare nel lancio da zona 4 e incominciare a lanciare la palla da zona 3 e 2-3, passare poi dal lancio a 2 mani al palleggio.</b><br />
Questo step è sicuramente il più lungo poichè l'atleta deve imparare a schiacciare la palla lavorando su <b>3 dimensioni cioè: quella in avanti per prendere la palla, in altezza ma soprattutto in laterale perchè la palla arriva da destra</b> (se si schiaccia da zona 4)<b> a una traiettoria diversa,</b> per cui cambia anche il tempo ecc.<br />
Quindi fate schiacciare i vostri atleti con lanci e palleggi da varie zone del campo, dando come unico obiettivo quello di superare la rete anche tirando fuori.La loro attenzione deve essere solo sulla palla e sul dover superare la rete<br />
<br />
<b>5)Cercare il campo. </b>ora che sanno mandare la palla di la su alzata devono incominciare a lavorare sulla manualità e sul polso per poter tirare la palla in campo cercando le varie direzioni.<br />
<br />
<br />
Spero che queste indicazioni e paio di esercizi possano esservi utili per lavorare con i vostri atleti migliorando il loro apprendimento in questo gesto tecnico.<br />
<br />
Daniele La Terra<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-35455782900662195422014-11-28T03:35:00.000-08:002014-11-28T03:35:12.143-08:00A tutto scout: quali rilevazioni statistiche e non, utili nella pallavolo <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.allenatoridipallavolo.com/foto/grandi/scout.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.allenatoridipallavolo.com/foto/grandi/scout.gif" height="240" width="320" /></a></div>
Come promesso, ecco un nuovo articolo: articolo dedicato ad un argomento ancora non trattato nei precedenti post: lo scout e le rilevazioni statistiche.<br />
<br />
Prima di cercare di capire scout si / scout no, quali utilizzare ecc.<br />Andiamo prima a vedere quali sono le<b> 4 macro utilità</b> per cui è utile utilizzare lo scouting nella pallavolo:<br />
<br />
1) vedere la <b>prestazione della squadra e dei singoli giocatori in modo più oggettiv</b>o (sia durante la partita ma soprattutto dopo)<br />
<br />
2) <b>Studiare l'avversario</b> (Prima e durante la gara)<br /><br />
3)Fatto in modo qualitativo: serve per capire <b>su cosa bisogna lavorare meglio in allenamento</b>, o come si sono allenati i giocatori in allenamento<br />
<br />
4)Studio-analisi delle <b>caratteristiche del match</b>: per un'analisi di campionato, di una certa squadra ecc.<br />
<br />
<b>Classifichiamo le tipologie di scout:</b><br />- Temporalità: Prima, durante, Post Partita<br />
- Strumenti utilizzati: Foglio, Foglio + video, Elettronico (Pc, Ipad ecc), Elettroncio + video<br />
- Struttura: a) Efficienza ( #, +, -, !, = )<br />
b) Analisi Traiettorie (ricezione, attacchi, battute)<br />
c) Qualitativo: (distribuzione palleggio, tipo di errore fatto, tipo di attacco, tocchi del muro ecc)<br />
d) Per punti: segnando ogni punto scrivere come si è ottenuto (tipo di errore proprio o avversario) o tipo di punto fatto<br />
<br />
Andiamo ora a vedere quali (secondo me) potrebbero essere gli scout più utili per le varie categorie e perchè:<br /><br />
<b>U12, U13, U14 :</b> sono delle categorie dove l'efficienza e la precisione dei fondamentali è troppo ampia (si rischia di segnare sempre solo +, - e errore), la maggior parte dei punti vengono fatti per errori propri, raramente per bravura avversaria.<br />
- <b>Per punti</b> (analisi durante e post): da un chiaro riferimento su cosa si sta sbagliando maggiormente<br />
- <b>Qualitativo</b> (per analisi post partita propria) segnando il tipo di errore commesso Es: ricezione sbagliata: arrivato in ritardo sulla palla, errore nel controllo ecc<br />
<br />
<b>U16 e Terza divisione</b>: La tecnica ancora non è al massimo, ed entrambe le categorie spesso subiscono uno sbalzo di punteggio derivato anche dalle condizioni psicologiche degli atleti (fasi di esaltazione o depresione individuale o collettiva)<br />
- <b>Uguale a U14</b><br />
- <b>Minimo di efficienza propria (per analisi post partita):</b> serve soprattutto per capire come va il fondamentale a livello di reparto: quindi se la rice nel suo complesso non è molto buona ecc.<br />
<br />
<b>U18:</b> Il campionato incomincia a essere un po' più maturo a livello tecnico, si incomincia ad applicare schemi di gioco, tattiche di ricezione e difesa e anche a vedere avversari che sanno già attaccare palloni angolati, battute che viaggiano veloci e muri punto più frequenti.<br />
<b>- Efficienza propria</b> (per analisi post partita) soprattutto di squadra ma anche individuale<br />
<b>- Qualitativo proprio</b> (per analisi durante): sapere quante palloni sta toccando il muro (e con l'efficienza vedere quanti punti si stanno facendo), che tipo di punto si è preso in difesa (pallonetto, lungo linea ecc) per modificare in campo anche la tattica durante il match<br />
<b>- Analisi traiettorie [per rotazione e set]</b> (durante): rilevare la ricezione avversaria (per trovare punti deboli), e attacchi avversari per capire dove stanno attaccando principalmente<br />
<br />
<b>Divisioni e Serie D</b>:<br />
<b>- Analisi traiettorie avversarie :</b> sapere più o meno dove possono essere più deboli in rice, e se fanno lungo linea, o dove tirano i centrali nelle varie rotazioni<br />
<b>- Efficienza propria</b> (per analisi post partita)<br />
<b>- Qualitativo Proprio e Avversario</b> (durante) capire cosa correggere nella nostra squadra mentre per l'avversario cercare di leggere i punti deboli o le giocate (quindi segnare la distribuzione avversaria, il tipo di attacco su un tipo di alzata, dove cadono più palloni)<br />
<b>- Analisi traiettorie [per rotazione e set]</b> (durante) rilevare la ricezione avversaria (per trovare punti deboli), e attacchi avversari per capire dove stanno attaccando principalmente<br />
<br />
<b>Serie C in su:</b><br />
<b>-Analisi traiettorie e qualitativo semi-completo (Pre partita):</b> cercare degli spunti e istruzioni da dare ai nostri atleti quando dovranno giocare contro (poche informazioni ma certe e utili)<br />
<b>- Efficienza propria e avversaria</b> (durante e post): capire come sta andando la partita per singoli giocatori, e avversari<br />
<b>- Qualitativo completo</b> (Durante)<br />
<b>- Analisi efficienza post partita:</b> attraverso il video, bisogna cercare di capire il tipo di errore se è stato dovuto da un errore del singolo atleta, che tipo di errore e contestualizzarlo<br />
<br />
<b>Consigli:</b><br />
1) E' chiaro che non sempre abbiamo uno staff che ci può aiutare a prendere le statistiche: conviene prendere noi o un dirigente quelle più importanti dandoci delle priorità, e se possibile filmare la partita per analizzarla con calma dopo<br />
2) Non essere pignoli e cercare di analizzare tutto: darsi delle priorità in base alla categoria, e fondamentali<br />
3) Non prendere il dato o lo scout così com'è ma cerca sempre di contestualizzarlo (supporto video), quindi capire il perchè di certe cose<br />
4)Usa lo strumento più adatto all'obiettivo ma anche il più comodo (se sei bravo con il foglio e riesci a lavorare meglio e preciso, vai con il foglio)<br />5) Lo scout non deve sostituire idee e pensieri dell'allenatore ma aiutarlo nella valutazione<br />
6)Datti dei parametri su cui può oscillare la tua valutazione (esempio tra 50% e 60% ricezione così così, sopra va bene)<br />
7)I tuoi atleti non sono numeri, la pallavolo non è solo scout, ricordalo sempre!<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)<br />
<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-47367133701472407152014-11-06T04:09:00.000-08:002014-11-06T04:09:01.097-08:00Come correggere tecnicamente i nostri atleti in modo accurato ed efficace<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.formaefitness.it/anomalie-elettrocardiografiche_bagher-pallavolo_clip_image002.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.formaefitness.it/anomalie-elettrocardiografiche_bagher-pallavolo_clip_image002.gif" height="189" width="320" /></a></div>
Il compito tecnico, in particolare in allenamento dell'allenatore consiste nell'insegnare una tecnica di un fondamentale ma soprattutto di correggerlo.<br />Direi che a livello di tempo impiegato negli allenamenti: <b>un 15-20% è insegnamento</b> (teorico e pratico),<b> il restante 80% è correzione</b>:<br />
- a voce ("usa bene il piano di rimbalzo" , "alza il gomito in battuta" ecc)<br />- praticamente con esercizi<br />
<br />
<br />
Quindi fondamentalmente <u>un buon allenatore Tecnico, deve essere molto bravo a correggere tecnicamente e farlo nel modo più efficace e veloce è sicuramente una sua priorità.</u><br />
Spesso quello che facciamo noi allenatori è che: se un atleta non riesce in qualche gesto tecnico (analiticamente o in campo), gli diamo qualche correzione a voce e gli facciamo ripetere il fondamentale fin quando non (si spera) lo facciano giusto.<br /><br />Ora per quanto riguarda questa metodologia potrei essere d'accordo se:<br />
- so che l'atleta sbaglia perchè ha appena imparato il gesto tecnico e quindi deve ripetere, ripetere e ripetere<br />
- non sbaglia solo in un particolare tipo di situazione ma in generale (anche li però qualche domanda di quelle che vedremo sotto me la farei)<br />
<br />
Vedremo invece ora <b>come fare a capire quale dettaglio sbaglia il nostro atleta per correggerlo con precisione</b> e far si che risolvendo quel dettaglio, possa migliorare da subito l'efficacia del proprio gesto tecnico.Per ogni fase farò come esempio alla ricezione.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
In ogni fondamentale (Battuta, Ricezione, Muro, Difesa, Attacco) vi sono <b>4 fasi</b>, in alcuni corsi di aggiornamento vengono descritte come:<br />
1) Vedo (guardo il battitore, da dove batte, pongo l'attenzione sulla palla )<br />2)Costruisco (mi muovo con i piedi e preparo il gesto tecnico<br />
3)Colpisco (la palla è sul mio piano di rimbalzo)<br />
4)Preparo (seguo la traiettoria e incomincio a spostarmi per il prossimo movimento)<br /><br />I preferisco distinguerli così (pensando di bloccare il video di un ricettore in determinati punti)<br />
<b>1)Vedo</b> (guardo il battitore, da dove batte ecc)<br /><b>2), Vado verso la palla o mi sposto per il campo in attesa</b> ( 1 sola persona andrà a ricevere, le altre si sposteranno per il campo per alzare, coprire o preparare l'attacco)<br />
<b>3)Creo una posizione-tecnica adeguata a come arrivo sulla palla</b><br />
<b>4)Do un certo tipo di forza o di equilibrio al mio corpo mentre impatto la palla dandone una direzione</b> (volontaria o involontaria)<br />
<b>5)Da una posizione-tecnica finale mi sposto per il campo per seguire il gioco</b><br />
<br />
La battuta è l'unico fondamentale che sala la fase 2, poichè parte direttamente dal giocatore.<br />
Ognuna di questa fase esclusa la numero 1), che è una fase di non-gioco Presenta la combinazione di questi fattori nel giocatore.<br />Per essere più chiari: <b>ogni fase vista sopra e la sua efficacia dipende dalla combinazione di questi fattori:</b><br />
<br />
<b>1)Capacità motoria o coordinativa</b> (esempio: spostarsi per il campo in una certa posizione, coordinazione oculo-pedalica ecc)<br /><b>2)Posizione tecnica o movimento tecnico</b> (come bisogna tenere in corpo in quella fase)<br /><b>3)Confidenza con la palla:</b><br />
- del mio corpo (esempio piano di rimbalzo e palla)<br />
- del tipo di palla (esempio la palla alta e lunga, o corta e tesa)<br /><b>4)Abilità motorie:</b> permette di prendere palloni che viaggiano più velocemente quindi determinano:<br />
- La velocità del mio corpo e della mia forza<br />
- La velocità della palla in arrivo o che do io<br />
<b>5)Confidenza col campo e compagni:</b><br />- In certe situazioni o posizioni del campo (esempio ricevere in 5 )<br />- Da certe direzioni (esempio ricevere in 5 da zona 1 avversaria o 5 che è diverso).<br />
- Se riceviamo a 2, a 3 o 4<br />
<br />
Quindi ognuna delle 5 fasi viste prima ha una combinazione di questi altri 5 fattori che determinano l'esito poi del fondamentale in se.Facciamo un esempio prendendo la fase 2: "Vado verso la palla o mi sposto per il campo in attesa" sempre riferito al nostro ricettore.<br />
<br />
I fattori che dovrà avere il nostro ricettore in questa fase saranno:<br />1) capacità motoria e coordinativa:<br />
- lettura della traiettoria<br />
- spostamento nelle 4 direzioni<br />
- cercare la palla col baricentro<br />
- dal movimento arrestarsi in una posizione tecnica<br />
2)Movimento tecnico:<br />
- posizione di partenza prima che batta l'avversario<br />
- posizione di corsa cioè come mi devo muovere col corpo per il campo: abbastanza basso, con le braccia avanti e sulle punte ad esempio<br />
3) Confidenza con la palla:<br />
- Come muovo il mio corpo quando ricevo in arretramento<br />
- Come mi muovo e arrivo sulla palla quando la palla è lunga e alta<br />
4)Abilità motorie per questa fase:<br />
- Reazione e riflessi<br />
- Equilibrio e isometria nella fase di arresto<br />
5)Confidenza col campo o compagni:<br />
- Come mi sposto quando ho un ricettore fianco a me e uno davanti (esempio ricevo in 5)<br />
- Come mi sposto da zona 5 su una palla in mezzo al campo<br />
- Come mi sposto quando la palla è tra me e un mio compagno (il più delle volte rimangono fermi e la palla passa in mezzo ai due)<br />
<br />
Questi fattori e fasi fanno capire ad esempio perchè un giocatore con un ottimo bagher su lavoro a coppie battitore ricettore, una volta messo in campo non riceva così altrettanto bene<br />
<u>Detto questo si può capire subito qual'è il vero problema dell'atleta e correggerlo con esercizi efficaci.</u>Quindi il piano di correzione e di domande che mi faccio io è:<br /><b>a) Quale di queste fasi sta sbagliando il mio atleta? </b>(cerco di analizzare singolarmente [l'utilizzo del video viene in nostro aiuto per questo] )<br /><b>b) di questa o queste fasi: quale fattore/fattori non gli permette di eseguire la fase in modo corretto?</b><br /><b>c)Di questo fattore, quale dettaglio o dettagli devo aggiustare?</b><br />
<b>d)Che tipi di esercizi posso fare per correggere e isolare quel dettaglio?</b><br />
<br />
La cosa più importante è analizzare per bene il contesto, la fase del fondamentale e il fattore. Sarà un lavoro che richiede più impegno per l'allenatore in fase di analisi ma che da (a mio parere) ottimi risultati<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-25687640763618856342014-10-27T09:40:00.005-07:002014-10-27T09:41:25.777-07:00Come migliorare la prestazione della squadra partendo dal.... Coach!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://l1.yimg.com/bt/api/res/1.2/0Y201tTFpd7wiBKgTSuLtA--/YXBwaWQ9eW5ld3M7Y2g9MzYwO2NyPTE7Y3c9NjQwO2R4PTA7ZHk9MDtmaT11bGNyb3A7aD0zNTU7cT04NTt3PTYzMA--/http://media.zenfs.com/it_IT/Sports/Eurosport/972168-15901983-640-360.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://l1.yimg.com/bt/api/res/1.2/0Y201tTFpd7wiBKgTSuLtA--/YXBwaWQ9eW5ld3M7Y2g9MzYwO2NyPTE7Y3c9NjQwO2R4PTA7ZHk9MDtmaT11bGNyb3A7aD0zNTU7cT04NTt3PTYzMA--/http://media.zenfs.com/it_IT/Sports/Eurosport/972168-15901983-640-360.jpg" height="177" width="320" /></a></div>
Pur non essendo un tifoso juventino, la foto messa in questo blog mi sembrava molto indicata per quello che vorrei parlare in questo post, leggendolo tutto capirete poi il perchè.<br />
<br />
Ovvero <b>quali sono quei fattori che migliorano la prestazione e l'unione della squadra partendo dall'allenatore.</b><br />
<br />
Questo tipo di post, è preso dal mio <b>Report Gratuito</b> che uscirà nelle prossime settimane nella mia seconda e nuova pagina facebook dedicata solo allo studio e<b> l'apprendimento del Coaching e come diventare migliori allenatori in qualsiasi sport</b> (specialmente di squadra) partendo da noi coach: <a href="https://www.facebook.com/mycoachtocaoch?ref=hl" target="_blank">https://www.facebook.com/mycoachtocaoch?ref=hl</a>.<br />
<br />
Prima di parlare dei 4 fattori devo però parlare delle caratteristiche che <b>ogni allenatore</b> (volendo o non volendo) <b>possiede</b> e che determinano quelli che vedremo saranno i Fattori che migliorano la prestazione e rapporto con la squadra.<br />
<br />
<b>Caratteristiche:</b><br />
<b>- Credibilità:</b> la credibilità di un allenatore è data da quello che dice in relaziona a:<br />
a) quello che pensano normalmente gli atleti (esempio: nuovo allenatore dice: quest'anno vinciamo il campionato senza motivare il come, e la squadra che magari si era a malapena salvata l'anno prima non ci crede)<br />
b) da quello che fa<br />
L'allenatore perde di credibilità quando dice delle cose e poi ne fa altre.<br />
<b>- Comunicazione:</b> il suo modo di comunicare con gli atleti e la squadra: non solo cosa dice, ma come lo dice, come arriva il messaggio alla squadra<br />
<b>- Visione che ha la squadra di lui:</b> ognuno di noi si vede in certo modo, con certe caratteristiche e qualità ecc.. ma a volte, anzi molto spesso non è la stessa immagine che gli altri hanno di noi<br />
<b>- Modus operandi:</b> ovvero come lavora in palestra. Ci sono allenatori che sfiancano ad ogni allenamenti i propri atleti, allenatori che sono inflessibili su tempi e modalità o tipi di esercizi altri più elastici e dinamici.<br />
<b>- Carattere, atteggiamenti, comportamenti:</b> molto brevemente gli atteggiamenti sono degli stati d'animo che abbiamo in confronto a qualcosa ( arrabbiarsi, spaventarsi, ecc) il comportamento invece è come noi manifestiamo l'atteggiamento. esempio una persona che ha un atteggiamento di nervoso potrebbe comportarsi: urlando, oppure stando in silenzio e battendo i piedi a terra ecc.<br />
<b>- Leadership</b>: la leadership è un po' più difficile da riassumere ma comprende comportamenti importanti come la responsabilità di se stessi e del gruppo, il guidare il gruppo, ecc.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Dunque, <u>quali sono i 4 fattori che intercorrono tra allenatore e squadra/atleti e da quali di queste caratteristiche sono composti?</u><br />
<br />
<b>1)Fiducia:</b> la fiducia del gruppo in un allenatore è importantissima, spesso è quello che determina davvero il risultato di una partita o più partite. si vede spesso anche nel calcio che quando un gruppo non ha più fiducia nel suo allenatore i risultati incominciano a essere meno positivi.Questo perchè ha un'influenza sul fattore psicologico dell'atleta molto importante.<br />
Le caratteristiche variano la fiducia sono:<br />
<i>- Credibilità:</i> abbiamo detto che essere poco credibili comporta una minor fiducia nell'allenatore. Voi vi fidereste di qualcuno che non risulta credibile ai vostri occhi? già, nemmeno io.<br />
<i>- Carattere, Atteggiamenti e Comportamenti: </i>già perchè se l'allenatore assume comportamenti che non fanno sentire la squadra sicura e fiduciosa nei propri mezzi verrà a mancare soprattutto la fiducia nel Mister.<br />
<i>-Visione di lui:</i> chiaro che se la visione degli atleti nei confronti dell'allenatore è che sia un poco di buono, sarà dura pretendere la fiducia da parte loro.<br />
<br />
<b>2)Coinvolgimento:</b> il coinvolgimento è un fattore molto importante specialmente nei periodi difficili (sportivi ovviamente) o quando c'è da dare qualcosa di più. Un allenatore che sa coinvolgere il proprio gruppo è quell'allenatore che sa far riprendere subito la squadra dopo una sconfitta o pacare nei momenti di euforismo.<br />
<i>- Comunicazione</i>: il coinvolgimento è prima di tutto emotivo, quindi dipende molto dalla comunicazione para-verbale e da ciò che l'allenatore dice<br />
<i>- Modus Operandi:</i> l'allenatore dimostra coi fatti e con il tipo di lavoro come vuole lavorare<br />
<i>-Leadership:</i> la leadership dell'allenatore è la principale caratteristica che permette di coinvolgere gli altri e un gruppo<br />
<br />
<b>3)Motivazione:</b> la motivazione (c'è un articolo inedito a riguardo su "<b>come motivare in 30 secondi"</b> <i>sulla mia raccolta di articoli: <a href="http://www.allenare-pallavolo.blogspot.it/2014/03/raccolta-dei-migliori-articoli-di.html" target="_blank">clicca qui</a> dopo che hai finito di leggere questo post)</i> è ciò che permette al gruppo di tirar fuori prestazioni importanti anche in situazioni difficili, cosa importantissima nello sport. Per farlo le 3 caratteristiche che occorre avere/utilizzare sono:<br />
<i>- Credibilità/visione di Lui: </i>di sicuro mi motiverà meglio qualcuno di cui mi fido e in cui le sue parole sono di sicuro importanti e credibili per me<br />
-<i> Leadership:</i> farsi motivare da altre persone non è mai facile, ma solitamente chi lo fa efficacemente è perchè ha una forte leadership su di me/noi<br />
<i>-Comunicazione:</i> la parte più importante della motivazione è comunicare .Perchè potremmo avere nella testa anche le parole e idee più belle di questo mondo ma se non riusciamo ad esprimerci queste saranno del tutto inutile nella nostra testa<br />
<br />
<b>4)Conduzione:</b> saper condurre sempre una partita, un allenamento, una stagione. saper condurre il gruppo ed ogni singolo atleta verso l'obiettivo comune a prescindere che poi ci si riesca o meno<br />
<i>- Visione di lui:</i> come vedo il mio allenatore<br />
<i>- Modus operandi: </i>ovviamente quello che fa in palestra (in allenamento o gara) influenzerà nel breve o lungo il periodo la squadra durante il campionato<br />
<i>- Carattere, atteggiamenti e comportamenti: </i>ovviamente quando sto conducendo la gara o l'allenamento i miei atteggiamenti da allenatore e comportamenti influenzeranno (come quello degli altri giocatori) la gara e l'allenamento<br />
<br />
<br />
Detto questo, cosa ne pensate voi? Se vi è piaciuto questo articolo condividetelo e invitate altre persone alla mia pagina FB <a href="https://www.facebook.com/mycoachtocaoch?ref=hl">https://www.facebook.com/mycoachtocaoch?ref=hl</a> anche e soprattutto di altri sport a seguirmi.<br />
<br />
Ps: rileggendo i 4 punti secondo voi, ora: l'immagine è azzeccata? :)<br />
<br />
un saluto<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)<br /><br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-4220844031150140062014-10-02T07:04:00.000-07:002014-10-02T07:04:33.648-07:00Esercizi per migliorare e allenare la difesa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://digilander.libero.it/ollyweb/Pallavolo/difesa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://digilander.libero.it/ollyweb/Pallavolo/difesa.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
Argomento fondamentale e molto importante: <b>esercizi per migliorare la difesa</b>.<br />
Diversamente da come l'avevo concepito all'inizio, vorrei parlare e illustrare alcuni esercizi per allenare e migliorare la difesa nel suo complesso e non solo nel gesto tecnico (come il bagher di difesa).<br />
<br />
Cosa intendo la "<b>difesa nel suo complesso</b>"? Un buon difensore <i>non è sempre e solo colui che ha una buona padronanza del gesto tecnico</i>, il tipico giocatore che negli esercizi di bagher (a coppie, a muro) è molto bravo ma una volta in campo fa fatica a difendere.<br />
Questo perchè la difesa non è solo l'esecuzione del gesto tecnico.<br />
<br />
La difesa ha <b>3 principali fattori</b> che devono essere tutti allenati:<br />
<b>- Lettura delle traiettoria e dell'attaccante </b><br />
<b>- Spostamento, arresto e posizionamento in campo</b> + riflessi nel richiamo del gesto tecnico<br />
<b>- Efficacia del gesto tecnico</b> che non è solo il bagher frontale ma anche palleggio di difesa (che non è un palleggio di ricezione o di alzata), tuffo o rullata, bagher laterale e difesa a un braccio (non bella da vedere e spesso criticata ma su palla praticamente a terra molto utile)<br />
<br />
A mio modo di vedere la difesa quindi va allenate in questi 3 aspetti e non solo come "mi metto sulla panchina e tiro cannonate per fargli venire le braccia rosse". Anche, ma non solo quello :-)<br />
Questi 3 fattori sono <b>uno in funzione dell'altro</b>, avere una buona lettura della traiettoria e dell'attaccante permette di anticipare e posizionarsi bene in campo per poi utilizzare al meglio il mio gesto tecnico di difesa.<br />
<br />
Quindi partiamo con un esercizio utile per migliorare il primo fattore:<br />
<br />
<b>1)Obiettivo: incominciare a guardare cosa fa l'attaccante e non guardare dove è la palla</b>. Si posizionano 3 attaccanti in zona 2-3-4 e il sestetto nell'altro campo, oppure i difensori di seconda linea più 1 muro a 1 o 2 (a seconda degli atleti disponibili).<br />
L'allenatore e 2 atleti (o aiutanti) si mettono a fianco dei 3 schiacciatori. A turno dovranno alzare una palla alta sopra la testa dell'attaccante per farlo attaccare nel campo avversario.<br />
L'atleta che attacca: dovrà attaccare: <b>cercando una direzione di rincorsa e tirando lungo quella direzione</b> (lungo linea, zona 6, diagonale) oppure se siete abituati a fargli fare un'unica rincorsa deve utilizzare bene il braccio. L'attaccante dovrà attaccare nelle varie zone d'attacco ed effettuare anche pallonetti, piazzate piedi a terra, e palleggi. <b>I difensori</b> sapendo già che attacca quell'attaccante, <b>dovranno</b> concentrarsi a guardare inizialmente <b>SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL CORPO E BRACCIO</b> <b> dell'attaccante</b> per incominciare a muoversi, quando poi l'attaccante colpisce la palla andare a difendere.<br />
Esempio: attacca banda di posto 4: fa una rincorsa dritta verso zona 1 avversario quindi una rincorsa da lungo linea: i difensori incomincia a spostarsi. poi guardano il braccio, non sta caricando ma va già teso verso l'alto: i difensori dovranno prepararsi ad un pallonetto.<br />
<br />
<b>2)Progressione dell'esercizio precedente: </b>si mette un palleggiatore e 3 attaccanti. L'esercizio è banalmente 3 attaccanti contro difensori con scelta dell'attaccante da parte del palleggio. In questo caso i difensori devono <b>abituarsi a guardare la palla fino a quando il palleggiatore sta alzando</b>, subito dopo guardare l'attaccante come nel primo esercizio. L'attaccante una volta scelto un tipo di attacco deve eseguire quello li.<br />
<br />
<b>3)Bagher di difesa:</b> gli esercizi per allenare il bagher di difesa possono essere a centinaia e spesso i più comuni.Un paio di accorgimenti importanti però sono doverosi. <b>prima di tutto</b>, anche se stiamo allenando, ad esempio a coppie, il bagher di difesa: <b>dopo qualche bagher diciamo agli attaccanti di fare a sorpresa un pallonetto, una schiacciata alta sulla fronte, un palleggio o piazzata</b>. In modo che il difensore non si abitui all'esercizio e debba stare come in partita attento fino all'ultimo al tipo di attacco.<br />
<b>Secondo accorgimento:</b> se state allenando la difesa generale come gesto tecnico, va bene che indirizziate il bagher dritto al compagn<b>o. Ma se state lavorando per ruoli, </b>abituate i vostri difensori a difendere dalle loro zone verso zona 3 o 2/3. Si, si può comunque fare esercizi di difesa dritto per dritto, ma a noi interessa che il libero se posizionato in 5 dia una difesa in diagonale verso destra.<br />
<br />
<b>4)Esercizio di difesa ad alta intensità</b> esercizio classico che ovviamente tutti gli atleti odiano: mettendo 3 attaccanti sopra le panchine (tavoli, sedie quel che volete), in zona 2-3-4 gli altri vanno a difendere nelle loro zone di competenza. Quindi a turno difendono palla da 4, da 3 e da 2 molto forte addosso (anche qui ogni tanto sorprendeteli con qualche pallonetto o piazzata). <b>L'obiettivo dell'esercizio è la simulazione dell'attacco forte avversario</b>, quindi è utile e secondo me va fatto.<br />
Ma la cosa più importante e che bisogna curare: è la <b>precisione degli attaccanti</b>. Gli attaccanti devono attaccare addosso o a 1 metro, max un metro e mezzo dal difensore. Se no l'esercizio diventa una perdita di tempo dove ci sono mille palloni in giro e i difensori toccano pochissimi palloni.<br />
<br />
<br />
Spero di avervi dato qualche consiglio o parere fuori dall'ordinario esercizi che si trovano su internet o sui libri di pallavolo.<br />
<br />
Daniele La Terra<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-75726364245942483602014-09-21T09:21:00.005-07:002014-09-21T09:21:51.218-07:00Preparazione fisica pallavolo? parti da qui..<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpU1l0s4_7vAL7daMAWKVIXGPJT9uPpdy1PpzFAct219pmtwPyu8FqUrB1F46b5SupPLpO5CjLTfosEMpfWBhSGiSpKGYVBHmmlTph2ODEX2Jvq7ihNBprmVAT9Jb7kGH6BcnIWNtypPg/s1600/bambino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpU1l0s4_7vAL7daMAWKVIXGPJT9uPpdy1PpzFAct219pmtwPyu8FqUrB1F46b5SupPLpO5CjLTfosEMpfWBhSGiSpKGYVBHmmlTph2ODEX2Jvq7ihNBprmVAT9Jb7kGH6BcnIWNtypPg/s1600/bambino.jpg" height="320" width="273" /></a>Ciao a tutti Coach!! qui Daniele che come promesso (sulla <a href="https://www.facebook.com/pages/Lallenatore-del-volley-nel-pallone/165222740171367?ref=hl" target="_blank">mia pagina FB</a> ) e con il mio solito ritardo ;-) eccoci a parlare di preparazione fisica.<br />
L'obiettivo di questo post è quello di indirizzare i lettori e allenatori ad <b>analizzare i fattori di una buona preparazione fisica lavorando in modo mirato sulla propria squadra.</b><br />
<br />
Durante la preparazione fisica di molte squadre vedo allenatori massacrare fisicamente i propri atleti (forse convinti che doloranti sia sinonimo di lavorare benissimo) ma soprattutto facendo correre i propri atleti per tempi lunghissimi.<br />
<br />
Ora, io non sono un personal trainer ma di sicuro una cosa la so: <b>la pallavolo non è uno sport aerobico</b> <b>ne di resistenza muscolare alla corsa</b>. Cioè diversamente dal calcio e dal basket gli atleti non corrono per più di mezz'ora ininterrottamente a un passo sostenuto. Tutt'altro, la pallavolo è uno sport di mini scatti, salti e tuffi per massimo 30 secondi o un minuto, fermarsi per qualche secondo e ricominciare.<br />
Questo perchè a mio parere (e ripeto sempre che ogni articolo di questo blog rispetta la mia idea personale di coaching e pallavolo) a meno che non si voglia lavorare all'inizio della preparazione per smaltire chili di troppo o migliorare la respirazione correre per 30 minuti a velocità sostenuta non ha alcun risultato utile nella preparazione. E anche su quest'ultimo punto, è stato studiato da qualche anno che allenamenti come l?Interval Training e Hiit Cardio: diano risultati migliori della corsa a ritmo lento e prolungata.<br />
<br />
Tornando a noi quindi qualsiasi <b>preparazione atletica dedicata alla pallavolo deve avere come obiettivi</b> (non per forza tutti insieme) di allenare: Rapidità (non Velocità) , Resistenza al salto (non Forza resistente del maratoneta), Forza esplosiva o Forza massima (non Ipertrofia cioè mettere su Massa).<br />
Oltre a questo si dovrebbe in generale lavorare anche molto sulla: Elasticità, Propriocettività e al Core Stabilty.<br />
<br />
Detto questo andiamo a vedere quali sono le caratteristiche che compongono questi obiettivi:<br />
<br />
<b>- Rapidità:</b> la rapidità è la capacità di compiere spostamenti brevi (di qualche metro entro gli 8-10 metri) nel meno tempo possibile. La velocità invece prende già distanze più lunghe come i classici 50 metri di scatto o 25 ecc.<br />
Ecco 3 fattori che compongo la rapidità:<br />
<i>1) Reazione :</i> cioè il tempo che il muscolo si attiva e si muove dopo aver ricevuto l'impulso dall'esterno (esempio se facciamo fare gli scatti partendo da sdraiati dove il via è un battito di mani, ci accorgeremo subito che c'è qualcuno che si alza prima di altri quindi ha una miglior reazione) Nella pallavolo è fondamentale allenare lo stimolo oculo-manuale e oculo-pedalica. Per avere un'idea vi proprongo un video su youtube <a href="https://www.youtube.com/watch?v=wT3M9T0nMJc">https://www.youtube.com/watch?v=wT3M9T0nMJc</a>.<br />
<br />
<i>2)Accelerazione:</i> è la fase iniziale di qualsiasi scatto ed è la rapidità pura cioè correre per qualche metro alla massima velocità. (quindi a mio modo di vedere, non conviene allenare lo scatto di 20-30 metri perchè probabilmente avrete un migloramento (anche di accelerazione) ma lavorando sulla velocità.<br />
<br />
<i>3)Vettore: </i>nella pallavolo non vi è solo lo scatto in avanti, l'alteta deve muoversi anche in arretramento, lateralmente e diagonalmente, quindi quando si allena la rapidità bisogna anche allenarla nei vari sensi di direzione<br />
<br />
<b>- Resistenza al salto o comunemente, Forza resistente</b>: la forza resistente serve per garantire un certo tipo di movimento alla sua massima performance il più a lungo possibile. Quindi nel caso del pallavolista allenare a saltare una certa altezza il più lungo possibile.<br />
<br />
<b>- Forza esplosiva:</b> la forza esplosiva che è quella che comunemente viene allenata di più è quella che garantisce un buon salto a muro e con la rincorsa. La forza esplosiva diversamente dalla forza normale non è data dal maggior peso che riesco a sollevare ma dal maggior peso che riesco a sollevare nel brevissimo tempo in cui devo svolgere il movimento.<br />
Per intenderci: quando salto a muro, avrò pochi secondi in cui piego le gambe e salto. In questi pochi secondi il mio corpo deve raccogliere il maggior numero di fibre muscolari per poter saltare il più possibile.<br />
Questo si chiama: "<span style="background-color: white; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">rate of foce development". </span><br />
<span style="background-color: white; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;"><br /></span>
Quindi i due fattori da tenere in considerazione per allenare la forza esplosiva sono:<br />
<i>1) Velocità di reclutamento</i> della forza che si allena con la Pliometria (ne parlo bene <a href="http://www.allenare-pallavolo.blogspot.it/2013/02/la-pliometria-come-fattore-di-sviluppo.html" target="_blank">in questo articolo</a>)<br />
<br />
<i>2)Forza Massimale</i><br />
<br />
In generale il consiglio quando si allena la forza esplosiva è muoversi lentamente nella fase di contrazione del muscolo e andar veloce (in modo appunto esplosivo) nella fase di distensione.<br />
<br />
<br />
E voi cosa ne pensate e come allenate questi e altri fattori?<br />Buona preparazione fisica a tutti!!<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-74158515444061378722014-03-28T06:35:00.001-07:002014-09-29T02:01:30.324-07:00Raccolta dei migliori articoli di Allenare-Pallavolo +3 inediti da scaricare ad un prezzo ridicolo :-)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.affaritaliani.it/static/upload/libr/0003/librolibribambinoleggerelet.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.affaritaliani.it/static/upload/libr/0003/librolibribambinoleggerelet.jpg" height="230" width="320" /></a></div>
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- Allenare e allenatore<br />
- Metodologia, Insegnamento e Apprendimento<br />
- Coaching e Mental Training<br />
- Preparazione e allenamento fisico<br />
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<br />
<br />
L'ebook a questo prezzo (visto le ore di lavoro che ci ho impiegato per sistemarlo e crearlo) è solo un modo come un altro per ringraziare tutti voi per continuarmi a seguire, qualcuno di voi da ben 5 anni.<br />
Fatevi questo regalo.<br />
<br />
Ciao allenatori!!<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-22513705871323203012014-03-27T06:49:00.003-07:002014-03-27T06:49:24.525-07:00Insegnare l'attacco con rincorsa in modo efficace <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.cn24tv.it/public/images/201009/schiacciata-pioli-ok.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.cn24tv.it/public/images/201009/schiacciata-pioli-ok.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
Torniamo a parlare di apprendimento, torniamo a parlare di schiacciata.<br />
Ovvero uno dei fondamentali probabilmente più difficili da insegnare ai nostri atleti.<br />
I <b>presupposti</b> che sicuramente <b>ci devono essere</b> nell'atleta affinché impari ad attaccare con la schiacciata e con la rincorsa sono:<br />
<br />
-Una buona coordinazione dei movimenti generale, specialmente in salto<br />
-Lettura della traiettoria con palla davanti e sopra la fronte<br />
- Saper già schiacciare la palla con piedi a terra<br />
<br />
Fatte queste premesse, il mio modo di insegnare ad abbinare rincorsa e schiacciata differenzia un po' dalla metodologia classica poichè al posto che partire dalla rincorsa e concludere sul colpo d'attacco, parto all'incontrario: mi spiego meglio.<br />
<br />
Credo fortemente che nella pallavolo, come nel in tutti gli altri ambiti, il nostro cervello utilizzi quello che si chiama <b>ciclo di apprendimento che si divide in 4 stadi:</b><br />
<b>1)Incompetenza inconscia</b><br />
<b>2)Incompetenza conscia</b><br />
<b>3)Competenza conscia</b><br />
<b>4)Competenza inconscia</b><br />
<br />
Nel momento in cui apprendiamo qualcosa in modo conscio, il nostro cervello sta elaborando tutte quelle informazioni che servono per far diventare poi quel gesto abitudinario senza pensarci, quindi competenza inconscia.<br />
Se quando iniziamo ad insegnare la schiacciata con rincorsa, diciamo ai nostri atleti di concentrarsi subito sulla rincorsa e a mandare la palla di la, il cervello prenderà anche come competenze inconscie il colpo sbagliato sulla palla.<br />
Invece c<u>redo sia molto più utile ed efficace isolare ogni aspetto dell'attacco partendo da quello finale</u>, in modo che quando dovranno eseguire l'attacco completo: avranno già acquisito in modo inconscio il colpo sulla palla. vediamo come è possibile nella pratica.<br />
<br />
<b>1)La prima fase di adattamento che gli atleti dovranno sviluppare sarà abituarsi a schiacciare ad un'altezza diversa e una distanza diversa dalla rete</b>.Infatti con la rincorsa la palla la impatteranno più in alto e più vicina alla rete.per ottenere una schiacciata efficace, non possono continuare a schiacciare una palla che va di la a parabola.<br />
Quindi direi di partire con un esercizio molto semplice da dividere in gruppi: dove 2-3 atlete stanno su una panchina o tavolino (alta circa il loro salto). tengono la palla alta davanti alla fronte e la schiacciano (magari sulle altre compagne). Obiettivo è farle imparare da subito a usare il braccio e il polso in attacco, alla loro altezza quando saltano, avere sempre palla davanti quando si attacca e direzionare già l'attacco.<br />
<br />
<b>2)Quando avranno appreso questa capacità tecnica si può lavorare sulla coordinazione salto attacco:</b> si può spezzettare in 2 fasi: attacco con salto da fermo o già con la rincorsa.<br />
in entrambi i casi, l'allenatore o collaboratore o compagni, tengono la palla alta a massima altezza del salto dell'atleta.<br />
l'atleta dovrà saltare e colpire la palla come ha fatto nella parte 1) e attaccare.<br />
obiettivo: percepire la giusta altezza della palla quando attacca in modo da colpire bene il pallone, sempre avanti e a braccio disteso<br />
<br />
<b>3)Si introduce ora l'alzata della palla,</b> io consiglio sempre di partire con una alzata da parte dell'allenatore sulla zona di attacco.Quindi lanciare la palla solo in alto.L'atleta farà la rincorsa o salto da fermo e colpirà la palla.Obiettivo coordinazione e soprattutto tempo sulla palla.<br />
<br />
<b>4)Alzata da zona 3</b> nelle diverse zone di attacco dove l'atleta attaccherà la palla con la rincorsa<br />
<br />
Da li in poi l'atletà potrà incominciare ad allenarsi sulle direzioni d'attacco e il resto.Ma cosa più importante <b>sarà già consapevole di quando starà sbagliando qualcosa tecnicamente</b>, per il tipo di esercizi visti e appresi prima.<br />
Solitamente io tra l'esercitazione di un punto all'altro faccio passare almeno 4-5 allenamenti, a volte anche di più.<br />
Allenare l'attacco è molto difficile e richiede pazienza, ma una volta appreso bene, i tuoi atleti attaccheranno sempre in maniera efficace ed efficiente.<br />
<br />
Daniele La TerraUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-76834549495412796752014-02-22T05:27:00.003-08:002014-02-22T05:27:35.173-08:005 Esercizi efficaci per allenare la ricezione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.sport.it/fnts/sport/immagini/300x238/verona_ricezione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.sport.it/fnts/sport/immagini/300x238/verona_ricezione.jpg" height="253" width="320" /></a></div>
Come promesso dalla pagina Facebook, <a href="https://www.facebook.com/pages/Lallenatore-del-volley-nel-pallone/165222740171367?ref=hl" target="_blank">"L'allenatore (del volley) nel pallone)"</a>, ecco il post dedicato alla ricezione, in particolare a 5 esercizio che io ritengo molto utili per allenare la ricezione.<br />
<br />
Parliamo di esercizi sia analitici che sintetici che per la complessità tecnica si consiglia di far fare da un'under 14 in su.<br />
<br />
<b>1)Palla in mezzo alle gambe:</b> si divide la squadra in 4 gruppetti, 2 vanno in zona 1 col pallone. Gli altri 2 in zona 5 senza.<br />
Chi è in zona 1 batte da dentro il campo o lancia la palla a 2 mani verso il compagno in zona 5.<br />
Il compagno di zona 5 in posizione di ricezione, con il busto orientato al bagher, deve muoversi e far passare la palla in mezzo alle gambe al post che ricevere.<br />
Successivamente prende la palla e andrà in 1.<br />
<b>Utilità:</b> questo esercizio è molto utile in <i>fase di riscaldamento</i> per i lanci/battuta ma soprattutto per <b>leggere la traiettoria e allenare lo spostamento verso la palla.</b><br />
Infatti questo esercizio è particolarmente adatto per far si che gli atleti cerchino la palla col corpo e le gambe e non con le braccia.<br />
<b>da curare:</b> fate in modo che gli atleti stiano in posizione di ricezione e si spostino col busto e spalle in avanti.Molto utile dirgli di cercare la palla normalmente e poi di togliere le braccia, se il tempo e la posizione del corpo sono giusti la palla passerà perfettamente in mezzo alle gambe.<br />
Il lancio deve essere lungo e non troppo alto.<br />
Per i maschietti è fattibilissimo, unica contro indicazione: non arrabbiatevi se all'inizio andranno sul pallone con una mano a proteggersi le parti intime :-)<br />
<br />
<b>2)Migliorare la reazione in ricezione:</b> Per questo esercizio si necessita di materassi che si possono tenere in piedi da soli.<br />
L'esercizio consiste in coprire con i materassi la rete.Posizionare i ricettori in un campo con la visuale coperta dai materassi.<br />
Gli altri giocatori in battuta.<br />
Al via di un'atleta o allenatore partirà la battuta.Gli atleti vedranno la palla solo quando sarà vicino alla rete.<br />
<b>Obiettivo</b>: gli atleti miglioreranno la loro reazione in ricezione, ovviamente non si avranno ricezioni favolose però se riescono a tirar su la palla in modo da essere rigiocabile è già un buon risultato.<br />
<u>Abbiate molta pazienza,</u> a lungo termine è un esercizio che da ottimi risultati.<br />
Se non si ha a disposizione i materassi, si può dire ai ricettori di girarsi in verso opposto ai battitori. saremo noi a dare il via per girarsi quando la palla si avvicinerà a rete.<br />
<br />
<b>3)Ricezione su battuta facile con partenza ginocchio a terra:</b> si mettono 2 ricettori alle estremita esterne di zona 6, con un ginocchio per terra.<br />
Nell'altro campo i battitori in fila in zona 1 e 5.<br />
si parte con la battuta piedi a terra precisa dritta; i compagni in ricezione dovranno alzarsi e spostarsi lateralemente andando in ricezione.<br />
<b>Utilità:</b> migliora la capacità di spostamento laterale e il piano di rimbalzo.E' utile farlo per qualsiasi tipo di categoria e soprattutto si può completare l'esercizio con un alzatore e degli attaccanti ecc.<br />
<br />
<b>4)Ricezione con partenza da fondo campo o dai 3 metri:</b> molto semplicemente in un classico lavoro di battuta-ricezione, si fa partire i ricettori da fondo campo o dai 3 metri. Esercizio molto utile se abbiamo qualche ricettore che non è molto bravo nel ricevere in arretramento o in avanzamento.<br />
<br />
<b>5) 2/3 ricezioni perfette di fila.</b> Questo esercizio molto difficile che allena soprattutto la concentrazione e la continuità del fondamentale.<br />
Sostanzialmente nel classico lavoro di battuta ricezione: si ordina ai propri ricettori, che devono eseguire 2 o 3 ricezioni di fila ++ o perfette per poter girare e concludere l'esercizio.<br />
Ogni volta che una palla non è perfetta si riparte da zero.<br />
<b>Indicazioni: </b>inizialmente al posto che partire con la richiesta di una rice ++ potete indicare come obiettivo la ricezione positiva.<br />
Siate molto chiari nel definire quando la palla è buona o meno.. se l'esercizio non riesce a sbloccarsi, terminate dopo un certo limite di tempo.<br />
<br />
Gabriele principe<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-33015905681548208192014-01-22T04:29:00.004-08:002014-01-22T04:29:38.713-08:00Come programmare esercizi efficaci ed evitare gli errori comuni (parte 2)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.campioni.cn/fileadmin/archivio/campioni/immagini/palleggio.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.campioni.cn/fileadmin/archivio/campioni/immagini/palleggio.JPG" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine presa da campioni.cn</td></tr>
</tbody></table>
Eccoci sulla seconda parte del post, la prima la potete trovare qui: <a href="http://allenare-pallavolo.blogspot.it/2014/01/come-programmare-esercizi-efficaci-ed.html" target="_blank">clicca qui.</a><br />
Nel precedente post abbiamo visto quali sono i fattori interni che un allenatore deve conoscere e utilizzare quando prepara i propri esercizi.<br />
<br />
Ora vedremo quelli <b>esterni</b>, quelli che dipendono dagl'atleti e che spesso non possiamo controllare ma alcuni influenzare o tener d'occhio sicuramente si.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<b>Fattori esterni:</b><br />
<b>- Basi tecniche non solide: </b>l'errore più comune di noi allenatori e di far fare esercizi apparentemente semplici ma che l'atleta non è in grado di eseguire perchè magari gli manca "un pezzo di fondamentale".Ad esempio: stiamo allenando i nostri palleggiatori in alzata su difesa di qualche altro giocatore.I nostri palleggiatori sono molto bravi a palleggiare da fermi e in posizione ma gli manca la capacità di arrivare sotto il pallone dopo degli spostamenti. Inutile sperare in precisione d'alzata miracolosi.Alleniamo o verifichiamo che prima il palleggiatore sappia spostarsi rapidamente in campo e abbia la palla sopra la fronte, magari anche solo come riscaldamento. Ci assicurerà una buona riuscita dell'esercizio.<br />
<b>- Livello di stanchezza esercizio:</b> abbiamo visto nella parte 1 del post che l'Intensità dell'esercizio determina un certo tipo di stanchezza immediata, la sua durata determina il livello di stanchezza dell'esercizio.Se un atleta è stanco per gli esercizi precedenti avrà un tasso di errore maggiore sugl'esercizi successivi. Quante volte vi è capitato che si inizia un allenamento alla grande con esercizi molto intensi e poi verso fine allenamento non sanno fare 4 cose in croce anche semplici?? se la vostra risposta in testa è "OOOHH UN SACCO DI VOLTE" bè, benvenuto nel club :)<br />
<b>- Livello di forma generale:</b> questo è un fattore difficile da vedere in se, però spesso capita che l'atleta o più atleti siano stanchi o in sovrallenamento, se noi lo notiamo e gli chiediamo di fare esercizi intensi o complessi sprechiamo buona parte del nostro tempo.<br />
<b>-Età:</b> ci sono alcune fasi di età dove l'apprendimento è più alto e alcune dove diminuisce, ci sono esercizi adatti a certe età e altri per altre età.Questo non vuol dire che più sono piccoli più gli esercizi devono essere facilissimi, anzi in giovanissima età gli atleti sono più bravi a gestire obiettivi e vincoli, oltre che intensità rispetto agl'atleti più adulti.<br />
<b>-Livello di concentrazione:</b> questo dipende da atleta ad atleta, spesso un esercizio di lunga durata o alta intensità diminuisce il livello di concentrazione e di conseguenza l'efficacia dell'esercizio.<br />
<b>- Differenziazione tecnica tra atleti:</b> è un fattore con cui tutti, nessun allenatore escluso (tranne selezioni provinciali ecc) devono avere a che fare.Tutti i giocatori sono diversi tecnicamente e spesso accade che un atleta sappia fare benissimo quell'esercizio mentre un altro non gli verrà per niente.<br />
<b>- Ripetizione dell'esercizio e fondamentale: </b>ovviamente (questo non volevo neanche scriverlo in verità) un esercizio nuovo fatto per la prima volta avrà un tasso di errore maggiore o di poca efficacia rispetto ad averlo fatto più volte.E' un processo normale.<br />
<br />
Vediamo ora quali sono gli errori più comuni che noi allenatori commettiamo quando prepariamo i nostri esercizi:<br />
<br />
<b>1)Errore di spiegazione:</b> questo l'abbiamo visto nel precedente post, ricordate siate chiari quando comunicate, fate esempi e soprattutto fate fare domande!!<br />
<br />
<b>2) Creare un esercizio con Vincolo + Obiettivo: </b>come abbiamo visto l'obiettivo quando è più preciso maggiore è la difficoltà nel raggiungerlo, e il vincolo è quell'ostacolo nuovo o semi-nuovo che impedisce l'atleta di eseguire l'esercizio in modo "facile" Spesso creiamo esercizi con 1 o più vincoli e magari anche un'obiettivo complesso che diventa impossibile per l'atleta eseguirlo.Ad esempio:stiamo lavorando sull'attacco con il muro per la prima volta: allora qualcuno incomincia a chiedere di: Attaccare o il lungo linea o la diagonale stretta (obiettivo) senza colpire il muro (vincolo) colpendo i materassini (altro vincolo). Un triplo salto carpiato già che ci siamo no??<br />Non impossibile come esercizio, ma solo se il nostro atleta ha già avuto esperienza con l'obiettivo e il muro per lui non è più un vincolo.<br />
<br />
<b>3) Non dare tempi di recupero e pause adeguate tra gli esercizi.</b>Spesso l'allenatore vuol fare così tanti esercizi che concede pochissime pause di recupero ( che non per forza significa andare a bere). Tra un esercizio e l'altro incominciate a spiegare l'esercizio nuovo, puntualizzate qualcosa del vecchio, concentratevi sugli aspetti di atteggiamento o su qualche particolarità, loro recupereranno abbastanza in fretta e le vostre parole non saranno mai buttate al vento.<br />
<br />
<b>4)Appena finito un esercizio analitico si passa subito al sintetico:</b> qui io direi dipende. Se il sintetico non prevede altri fattori come ad esempio più persone nell'esercizio o altri fattori tecnici coinvolti, si può fare.. solitamente io eseguo prima molte volte lo stesso esercizio analitico, magari in forme anche diverse più volte. Poi passo al sintetico solo quando l'analitico è stato già acquisito e consolidato.<br />
<br />
<b>5)Mancanza di elementi tecnici o fisici dell'atleta:</b> come dicevo prima se all'atleta manca quella parte tecnica che serve per l'esercizio, cambiate il tipo di esercizio o mettete qualche variabile. Se l'esercizio prevede battere forte su una certa zona precisa e i nostri giocatori quando battono sanno solo tirare forte a caso e non preciso,bisogna fare un passo indietro.<br />
<br />
<b>6)Correlazione Durata-Intensità: </b>questo è un errore molto comune, dovuto spesso alla credenza che: più li massacro per più tempo più diventano bravi, poco importa che verso la fine dell'esercizio sbagliano tutto. Se volete avere un'alta efficacia dell'esercio (per me, è un mio parere personale) la correlazione tra durata e intensità è inversa. Cosa vuol dire?? che se sto facendo un esercizio ad altissima intensità la durata deve essere breve, viceversa un esercizio dove si vuol puntar molto alla alta ripetizione del fondamentale meglio che sia a bassa intensità (tempi tra le ripetizioni più lunghi [un 3-4 secondi stiamo parlando]) ma durata più lunga.<br />
Spesso facciamo esercizi molto intensi per molto tempo: risultato = inizio dell'esercizio favoloso stanchezza e poca lucidità a fine esercizio. Oppure bassa intensità e bassa durata = se non era un riscaldamento non è servito a gran che<br />
<br />
7) L'errore più grave in assoluto, <b>Non tolleriamo l'errore.</b> Se stiamo facendo un esercizio è per 3 motivi:<br />
a) l'esercizio è nuovo e serve per un miglioramento di qualsiasi genere<br />
b) l'esercizio è consolidato da tempo e serve per ripetere il fondamentale o la situazione di gioco e allenarla in ripetizione<br />
c) l'esercizio è consolidato ma abbiamo inserito: un vincolo, obiettivo, abbiamo variato l'intensità o la durata.<br />
<u>nel caso A e C è fondamentale aspettarci l'errore</u> (ovviamente non troppo se no ovviamente non serve a nulla) ma siate pazienti, <u>l'errore deve esserci.</u> Senza errore non c'è miglioramento e se qualcuno di voi è stato un atleta lo sa bene.<br />
<br />
Ultimo consiglio: quando un esercizio non va come vorreste chiedetevi sempre <b>quali di questi fattori sto trascurando? Come posso migliorarlo la prossima volta o già adesso?</b><br />
<br />
Spero che questo vi aiuti o comunque vi faccia vedere strade alternative per la programmazione dei vostri allenamenti.<br />
Buon allenamento a tutti<br />
<br />
Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-25283455553890986892014-01-22T03:36:00.007-08:002014-01-22T03:59:15.543-08:00Come programmare esercizi efficaci ed evitare gli errori comuni (parte 1)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.allenatoridipallavolo.com/foto/grandi/allenamentoinpalestra2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.allenatoridipallavolo.com/foto/grandi/allenamentoinpalestra2.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine presa da allenatoripallavolo.com</td></tr>
</tbody></table>
Ciao a tutti, finalmente torno a scrivere nel mio blog, finalmente torniamo a parlare di pallavolo e di noi allenatori.<br />
<br />
Oggi parlerò delle<b> caratteristiche degli esercizi </b>che noi allenatori utilizziamo consciamente o inconsciamente quando prepariamo i nostri esercizi, degli <b>errori più comuni</b> che facciamo quando programmiamo un allenamento e soprattutto <b>come migliorare ed evitare questi errori.</b><br />
<br />
Partiamo prima di tutto dalle caratteristiche o meglio dai fattori che incidono su ogni esercizio che noi creiamo e facciamo eseguire ai nostri atleti. Questi fattori gli ho classificati in 2 categorie:<b> Fattori interni ed esterni.</b><br />
Interni sono quei fattori che dipendono solo da noi allenatori e dalle nostre risorse.Gli esterni invece sono quelli che dipendono dai nostri atleti ma che possiamo influenzare alcuni ed altri tenere solo in considerazione.<br />
<br />
Partiamo da quelli interni: cosa dobbiamo tener conto quando creiamo i nostri esercizi e allenamento:<br />
<b>- N° di atleti: </b>sembra banale ma a volte organizziamo esercizi dove non si utilizzano tutti i giocatori a disposizione e quasi non sappiamo cosa fargli fare, oppure non abbiamo il numero adatto per far fare quell'esercizio.<br />
<b>- Obiettivo:</b> in quasi tutti gli esercizi bisogna quasi sempre porre un obiettivo, per obiettivo intendo: dato quello che so fare specializzarmi o individuare una particolarità precisa.<br />
Ad esempio, se l'esercizio consiste nell'attaccare un pallone su alzata l'obiettivo può essere attaccare la diagonale, un obiettivo può essere di attaccare un punto preciso della diagonale (magari colpire il materassino)<br />
Più preciso o piccolo è l'obiettivo maggiore sarà la difficoltà dell'esercizio.Ovviamente tutto è correlato alle capacità degli atleti, se un'atleta per ora schiaccia a caso in campo e gli chiedete di colpire un materassino ci può stare come esercizio ma non aspettatevi chissà quali grandi risultati.<br />
<b>- Spiegazione:</b> a volte l'esercizio non viene per il semplice fatto che non ci siamo spiegati bene. So che è una cavolata ma spesso accade che l'atleta o gli atleti facciano l'esercizio male solo perchè non sanno cosa devono fare.Assicuratevi che abbiano capito l'esrcizio e soprattutto fatelo vedere (le prime volte), non usate termini che non conoscono e soprattutto fatevi fare domande.meglio perdere 5 minuti in più di spiegazione che 20 minuti di esercizi fatti male.<br />
<b>- Attrezzi adeguati:</b> avete tutti gli attrezzi che vi servono per l'esercizio (n° palloni, materassini, carrelli ecc)?<br />
<b>- Collaboratori e giocatori adeguati:</b> Si dice che i veri allenatori dei giocatori sono i propri compagni.Effettivamente è spesso così, chi non possiede collaboratori in palestra oppure per certi tipi di esercizi servono dei giocatori che sappiano allenare gli altri giocatori in modo adeguato.<br />
per intenderci, se vogliamo allenare ad esempio la difesa del libero oppure il muro dovrò avere o mettere degl'attaccanti bravi ad attaccare sul libero o che non sbaglino l'attacco, possibilmente che sappiano cercare le mani del muro.Altrimenti il muro e il libero toccano pochi palloni e perdete solo tempo.L'esercizio che state svolgendo richiede una buona tecnica da parte dei giocatori allenanti? se si ce l'hanno?<br />
<b>- Tempi di tutti gli esercizi:</b> alcuni allenatori fanno un allenamento con 3-4 esercii per 2 ore di allenamento altri invece 20 esercizi nello stesso tempo.Senza giudicare i due metodi credo che variare e fare un mix di tempi di allenamento sia più efficace in quanto allena bene l'atleta e soprattutto mantiene alta la sua attenzione e partecipazione.<br />
<b>-Organizzazione del campo:</b> quante volte vi è capitato di dover fare un esercizio o più esercizi dividendo il campo in 2 o più parti e vedere palloni che arrivano da tutte le parti tranne nel punto giusto? Un consiglio abbiate qualche giocatore (a rotazione) che raccolga palloni in campo e assicuratevi che l'obiettivo dell'esercizio non sia troppo complicato.<br />
<b>- Vincolo:</b> definisco vincolo un fattore di disturbo per l'atleta che appunto "vincola" l'esecuzione del proprio fondamentale per certi scopi. Ad esempio: la prima volta che inseriamo le mani del muro su un attacco.per l'attaccante trovarsi per la prima volta il muro davanti sarà un fattore di disturbo, un vincolo a tirare in certe direzioni se l'esercizio consiste negli attacchi in campo.<br />
Dopo le prime volte, le mani del muro non saranno più un vincolo ma un elemento naturale del gioco, quindi si potrà mettere un altro vincolo o mettere un obiettivo.Il vincolo è sempre quando gli esercizi sono nuovi.<br />
<b>- Durata e intensità dell'esercizio:</b> Ogni esercizio ha una certa intensità (per intensità si intende fisicamente carico di peso x ripetizioni) negli esercizi col pallone possiamo definirlo come: n° di ripetizioni x tempo di esecuzione.Quindi ad esempio se sto difendo gli attacchi dalle zone del campo e gli attacchi arrivano dopo 1 secondo l'uno dall'altro e gli attacchi sono tanti sarà un esercizio molto intenso. Molta intensità crea molta stanchezza fisica-nervosa per l'atleta.<br />
Durata è semplicemente la durata dell'esercizio.<br />
<br />
Andremo a vedere nella seconda parte i fattori esterni e soprattutto gli errori comuni.Anche se credo che già qualcuno di voi abbia intuito quali errori ha visto in giro o su di se, leggendo questi fattori.<br />
<br />
Daniele La Terra (Alias Gabriele Principe)Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-69160405224506860152013-05-21T05:18:00.001-07:002013-05-21T05:18:11.459-07:005 punti fondamentali per migliorare la difesa<b>Parliamo un po' di difesa, parliamo un po' di caratteristiche importanti da insegnare ai nostri atleti in difesa</b>.<br />
Dall'Under 12-13 in poi il fondamentale della difesa incomincia ad essere <b>tra i più difficili da curare</b> per 3 semplici motivi:<br />
- la velocità del pallone è altissima, bisogna essere quindi ben posizionati ma soprattutto rapidi nell'esecuzione del gesto tecnico appropriato<br />
- è molto difficile coprire tutta la zona di riferimento (poichè si introduce il muro)<br />
- i colpi di attacco sono i più vari e imprevedibili (soprattutto nel femminile)<br />
<br />
Cosa è necessario curare, quindi, per poter migliorare la difesa dei nostri singoli e aumentare l'efficienza?<br />L'ho riassunto (anche se vi sono molti altri punti da sviluppare) in questi 5 punti:<br />
<br />
<b>1)Posizione di partenza:</b> è fondamentale fin da quando sono piccoli abituarli a tenere le braccia staccate e vicine al corpo in posizione d'attesa per poterle unire in bagher frontale, laterale e soprattutto difendere in palleggio ed evitare che si muovano in giro per il campo con il bagher già pronto.La posizione di partenza deve essere quasi in posizione di scatto quindi sugl'avampiedi e busto in avanti pronti a spostarsi e ammortizzare la palla che arriva forte.<br />
<br />
<b>2)Spostamento e posizione nell'esecuzione:</b> lo spostamento deve essere rapido ma sempre composto affinchè l'atleta riuscirà a conciliare in meno tempo possibile il gesto tecnico. Quando la palla viene difesa si consiglia (poi ci sono varie scuole di pensiero) di tenere i piedi paralleli in difesa poichè bisogna ammortizzare il colpo forte d'attacco.<br />Si consiglia poi di orientare il piano di rimbalzo delle braccia più in verticale in modo che la palla vada verso l'alto.La priorità è che la difesa sia alta in mezzo al campo non per forza precisa sulla zona del palleggiatore.<br />
<br />
<b>3)Insegnare a come leggere l'attacco avversario</b> quindi guardare l'attaccante e non la palla quando vi è l'alzata e solo sul colpo d'attacco guardare la palla e la traiettoria<br />
<br />
<b>4) Fare molte esercitazioni di ripetizione su vari tipi di attacco</b> usando tutti i gesti tecnici a disposizione dell'atleta: difesa del pallonetto, tuffo e/o rullata, difesa in palleggio, bagher laterale<br />
<br />
<b>5)Dedicare buon tempo nel lavoro sintetico e globale sulla posizione e difesa in campo:</b> con riferimenti e attacchi sulle zone di conflitto, attacchi sopra il muro, palle toccate dal muro ecc.<br />
<br />
Allenare questi punti fin da subito e durante le varie stagioni con un settore giovanile (ma anche con gli adulti), permette a lungo termine di ottenere buoni risultati di gioco, in particolare per gestire la fase break point.<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-63170984785057047792013-04-16T04:38:00.002-07:002013-04-16T04:39:09.921-07:005 errori da non fare con i tuoi palleggiatori<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ilpiave.it/imgart/291007/serena_palleggio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.ilpiave.it/imgart/291007/serena_palleggio.jpg" width="150" /></a></div>
Il ruolo del palleggiatore si sa è divenuto ormai uno dei più importanti se non il più importante.E' uno dei primi ruoli che vengono ricercati analizzando le attitudini dei propri atleti.<br />
<br />
Sulla didattica e la metodologia dell'allenamento ci sono molti punti da evidenziare e dove ci possono essere molti punti di vista: dal tipo di palleggio (solo polsi con palla alta a braccia semi-distese oppure palla sopra la fronte con spinta delle braccia), oppure anche piede avanti nel palleggio ecc.<br />
<br />
Quello che però di sicuro <b>non bisogna fare con i propri palleggiatori</b>, lo descrivo qui riassumendoli <b>in 5 punti</b>. Piccola premessa, non sono errori così clamorosi, però secondo me fanno la differenza nella capacità evolutiva sia tecnica e tattica.<br />
<br />
<b>1)Prima il tocco poi gli spostamenti e traiettorie.</b> Il più delle volte noi allenatori ci impuntiamo sul tocco del nostro (futuro o attuale) palleggiatore rispetto alla <u>rapidità, capacità di spostamento in campo e lettura delle traiettorie</u>. E questo aspetto viene anche ricercato come attitudine primaria nella ricerca del palleggiatore.<br />
Secondo me non è del tutto giusto: <u>il tocco può essere sempre corretto e con la ripetizione può essere pulito, gli altri 3 fattori molto più difficilmente.</u><br />
Quindi, non focalizzatevi solo su come palleggia (aspetto ovviamente importante ma non unico), <b>allenate il vostro palleggiatore all'anticipo sulle traiettorie in difesa o ricezione, sulla rapidità e capacità di muoversi in campo soprattutto dalle proprie posizioni di ricezione e difesa.</b><br />
La mia filosofia sul palleggiatore (condivisa a volte, criticate altre) è che una persona con mani d'oro non se ne farà nulla se non riuscirà mai a prendere una palla spostata dalla propria zona.Quindi io personalmente (opinione strettamente personale) preferisco avere un palleggiatore rapido che arriva sotto al pallone quasi sempre, che sa leggere la traiettoria e che mi fa 2-3 ma anche 4 doppie a partita (consapevole del fatto che può solo migliorare nel tocco), che un palleggiatore che sa palleggiare solo se la palla è buono o ad un metro o due dalla propria posizione.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<b>2)Non gli fate mai alzare in bagher:</b> E' chiaro che il compito del palleggiatore (lo dice il nome) è prevalentemente palleggiare ma è fondamentale che il vostro giocatore <b>sappia alzare anche i palloni</b> (specialmente quelli fuori dai 3 metri) i<b>n bagher sulla zona di attacco desiderata</b>. Perchè quando avrete seri problemi di ricezione o difesa, questa abilità se allenata può risultare efficace per risolvere questo tipo di situazioni.<br />
<br />
<b>3)Imponete a loro la Vostra guida di gioco: </b>ogni tanto ho incontrato qualche allenatore che durante la partita o comunque prima di un'azione impone al proprio palleggiatore la zona su cui alzare il pallone. Ora, è chiaro che se il palleggiatore non si sta ancora rendendo conto di chi sia l'attaccante migliore in quella rotazione o in quella fase della partita bisogna farglielo notare; tuttavia credo sia migliore offrire una duplice scelta ( a chi dare palla buona e chi palla brutta) però non ad ogni azione. Dettare la guida del gioco all'alzatore è un errore poichè:<br />
- <u>spesso il palleggiatore non si sente di dare certi tipi di palloni in quella situazione</u> (magari per paura di far doppia, la palla ricevuta è troppo bassa o alta ecc)<br />
- <u>non rendete il vostro giocatore chiave sereno nelle scelte e nel gioco</u><br />
- <u>non lo sviluppate e fate crescere da un punto di vista della tattica</u><br />
<br />
<b>4)Non lo coinvolgete emotivamente e vi complimentate con lui:</b> in particolare nelle fasi giovanili, si sa, il ruolo del palleggiatore non è molto ben accettato tra gli atleti perchè a tutti piace schiacciare ecc. Dunque dargli un minimo di <u>senso di soddisfazione e fargli capire l'importanza del suo ruolo</u> diventa fondamentale per la sua crescita anche psicologica.<br />
<br />
<b>5)Non si insegna una linea tattica e una memoria tattica nelle scelte durante le fasi di gioco:</b> L'obiettivo nell'allenare il nostro palleggiatore è di portarlo, sotto il profilo tattico, ad una visione di gioco, analisi e scelta di alzata <b>autonoma ed efficace</b>.<br />
Abbiamo detto prima che non bisogna imporre le scelte d'alzate ed è vero, però soprattutto in allenamento dobbiamo insegnare loro a capire da soli:<br />
- <u>quali sono gli attaccanti più propositivi ed efficaci</u> normalmente ma soprattutto durante la partita specifica<br />
- <u>analizzare il muro avversario prima di palleggiare</u> (soprattutto in fase di ricezione)<br />
- <u>capire gli attaccanti e la loro psicologia in gara</u> ad esempio: attaccante ha appena sbagliato, gli ridò il pallone per dargli fiducia o cambio subito attaccante?<br />
- <u>dare delle priorità di alzata</u> se: la palla è perfetta, buona o brutta<br />
<br />
Capiamo bene quindi quanto è difficile allenare un palleggiatore a 360°, infatti si vede spesso che l'apice di maturazione di un palleggiatore di buon livello spesso va oltre i 25-26 anni (giocando dalle giovanili).<br />
Però credo che non fare questi errori possa aiutarci nell'allenare i nostri palleggiatori e dare un contributo importante alla squadra.<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-9880567002003425982013-04-13T15:01:00.003-07:002013-04-13T15:03:34.496-07:00schemi di difesa vincenti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://volleytrainers.files.wordpress.com/2012/09/da-pos-neutra-a-difesa-l-attacco-posto-4.png?w=630" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="http://volleytrainers.files.wordpress.com/2012/09/da-pos-neutra-a-difesa-l-attacco-posto-4.png?w=630" width="200" /></a></div>
Per quanto sia allettante il titolo di questo post, l'argomento di questo articolo non tratterà di schemi di difesa imbattibile poichè non esistono schemi assoluti vincenti: ma solo schemi personalizzati da modelli esistenti.<br />
Questo articolo cercherà di darvi tutte le indicazioni per poter studiare il tipo di schema di difesa più adatto alla vostra squadra qualora quello attuale abbia qualche difetto.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Uno buono schema di difesa deve avere come obiettivi:<br />
1) Ridurre la possibilità di far punti avversari attraverso le traiettorie d'attacco più comuni<br />
2) Nascondere i difetti tecnici difensivi dei nostri giocatori<br />
3)Esaltare i pregi tecnici difensivi dei giocatori più forti<br />
<br />
L'altra volta ad un corso di aggiornamento si parlava del muro, che esistono 2 scuole di pensiero: il muro creato per fare punto e il muro per posizionare la difesa dietro.<br />
A mio modo di vedere il muro nasce prima di tutto per bloccare l'attacco avversario e cercare di far punto e poi a seconda dell'efficacia del mio muro posiziono la difesa, quindi non una prevalenza delle 2 "scuole" ma un'unione.<br />
<br />
Quindi i passi per creare una difesa e schema efficace sono:<br />
<br />
<b>1) Nel mio tipo di campionato, che tipo di attacchi vengono effettuati e quanto può essere importante il muro:</b> se ad esempio siamo in un campionat molto basso di livello o comunque con una pallavolo ancora in evoluzione con attacchi che non vanno tesi ma salgono di mezzo metro da rete sarà quasi inutile murare a 2 e a volte anche murare.<br />
Fa anche molto la differenza se si allena maschi e femmine, soprattutto col crescere di età e di livello.<br />
<br />
<b>2)Quanto è efficace il mio muro?</b> è possibile che abbia giocatori o giocatrici che saltano poco o sono bassi da uscire con mezze mani da rete.In questo caso credo sia inutile portarlo a muro lasciando più campo in attacco avversario.Poi però la scelta sta a voi.<br />
<br />
<b>3)La maggior parte delle traiettorie in attacco degli avversari dove vanno maggiormente?</b> diagonale stretta, diagonale zona 5, semi-diagonale (zona 6), lungo linea o lungo linea stretta? quali sono quelli più utilizzati.<br />
Questo serve per capire come posizionare il muro e di conseguenza anche i giocatori di seconda linea<br />
<br />
<b>4)Dove posiziono i giocatori di seconda linea?</b> i giocatori devono avere dei punti di riferimento dove posizionarsi soprattutto imparando i passi dalla "posizione di attesa" a quella di difesa.<br />
<br />
<b>5)A quali giocatori lascio più zona di campo da difendere (che spesso coincide con la domanda: dove posiziono il libro o difensore più forte)?</b><br />
<br />
<b>6)Chi va a prendere i pallonetti corti in zona 2,3,4 e oltre i 3 metri?</b>questo punto sarà importantissimo da comunicare agli atleti, affinché certi palloni non cadano in mezzo al campo senza che nessuno vada a prenderli<br />
<br />
<b>7)Chi va a difendere le zone di conflitto tra difensori?</b><br />
<br />
<b>8)</b>Rispondere a tutte queste domande solo sulla carta senza poi andare a testarle in allenamento non ha senso.<b>E' necessario provare e riprovare gli schemi di difesa soprattutto in ogni rotazione</b>. Uno schema di difesa può avere molte varianti a seconda delle rotazioni e delle giocatrici che abbiamo in campo. Ad esempio, attualmente con alcune giocatrici vado a muro a 2 mentre con altre muro a 1 con maggior copertura del pallonetto e del lungo-linea.<br />
<br />
La cosa più importante è sicuramente trovare uno schema di difesa che possa essere efficace alla maggior parte degli attacchi che potrai trovare in campionato ma soprattutto che sia attuabile tecnicamente dai giocatori e giocatrici.<br />
Potete avere in mente uno schema di difesa eccellente e infallibile, ma se le vostre atlete non sono in grado di applicarlo fisicamente (esempio sono poco rapide), tecnicamente (esempio soffrono il pallonetto) oppure le squadre avversarie fanno un gioco non coerente con lo schema (esempio solo attaccano solo diagonale stretta e voi murate il lungo linea)<br />
<b><u>Non esiste uno schema efficace per tutte le squadre, ma esiste un solo schema perfetto che può fare solo la tua squadra.</u></b><br />
Sta a te trovare quello più efficace per la tua squadra come abbiamo detto: dipende dai tuoi atleti/e e dal campionato che affronterai.<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-66720408042423941902013-03-02T02:40:00.000-08:002013-03-02T02:40:37.975-08:00Le Mentalità e Continuità di Gioco<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://cdn.blogosfere.it/sportemotori/images/SpotNike_Kallur1%20(Large).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="http://cdn.blogosfere.it/sportemotori/images/SpotNike_Kallur1%20(Large).jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine presa da sport nike.com</td></tr>
</tbody></table>
Quello della mentalità e continuità di gioco è un argomento molto difficile da trattare, soprattutto se chi scrive ha appena perso il giorno prima 3 a 1 dove il set vinto è stato di +9 mentre quelli persi tutti e 3 di 2 punti.Ma questa è la pallavolo. :-)<br /><br />Fuori dalla pallavolo, lavoro come formatore e consulente di personal coaching per migliorare la vita personale, professionale, economica e altri ambiti tra cui anche quello sportivo a livello individuale.<br />A differenza però di un'allenatore di pallavolo, quest'ultimo deve concentrarsi a sviluppare e a guidare non un singolo atleta ma bensì un gruppo intero; ne consegue una maggior difficoltà perchè in un gruppo ogni atleta ha una propria mentalità di gioco completamente differente dal resto del gruppo.<br /><br />La nostra mentalità e le nostre <b>decisioni e pensieri vengono generati automaticamente</b> per via di<b> 5 fattori:</b><br />
1)Credenze intime e regole inconsce<br />
2)Propri valori di vita<br />
3)I nostri punti di riferimento e la loro influenza<br />
4)Le domande abituali che ci poniamo<br />
5)Gli stati emozionali che sperimentiamo in noi<br />
<br />
Ognuno di noi quindi, durante una partita ha modi diversissimi di gestire la propria mentalità: c'è chi dopo un errore si scoraggia subito, chi si carica ancora di più mentalmente.Chi la palla della vittoria la vuole chiudere nei 3 metri e chi prega Dio che la palla non gli arrivi a lui.<br />
Quindi quando parliamo di mentalità di squadra parliamo qualcosa di davvero difficile (tanto è vero che la storia ci insegna che solo pochi riescono nell'impresa) però non è impossibile.<br />
Il fatto è che, differentemente da quello che si pensa, creare una mentalità vincente non è semplicemente (come molti credono) fare un discorso alla Al Pacino (anche se di certo male non fa ogni tanto), quanto riuscire a dare i mezzi e strumenti ad ogni singolo atleta per motivarsi da solo e avere una mentalità e continuità di atteggiamento in campo.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<b>Come possiamo contribuire noi allenatori?</b><br />
<b><br /></b>
- Imparando a parlare ad ogni singolo atleta e al gruppo<br />
<br />
- In partita non urgliamoli e non facciamoli pesare se ha sbagliato un attacco di qualche centimetro o la ricezione non era perfetta.Lo sa benissimo anche lui che ha sbagliato, bisogna rassicurarlo che la prossima andrà meglio e soprattutto dirgli cosa fare nella stessa situazione per non sbagliare<br />
<br />
- Urlare e farsi sentire quando manca nel gruppo o nell'atleta mancanza di responsabilità e competenza oppure quando è stato detto qualcosa di chiaro tatticamente e questa non viene fatta (poi c'è sempre modo e modo di urlare e sgridare)<br /><br />
- Attenzione al Focus che diamo: se ad esempio diciamo al nostro gruppo, dobbiamo massimo fare 10 errori a set, gli atleti non si focalizzano sul fare punto all'avversario (magari rischiando di sbagliare) ma sul cercare di non sbagliare e la loro attenzione andrà sull'errore non sul fare punti e inevitabilmente si faranno molti più errori.<br />
<br />
- Siate coerenti in quello che dite e le decisioni che prendete: una volta detto o presa una certa decisione dovete portarla avanti al 100% o ne subirete le conseguenze<br />
<br />
-Sbagliare, soprattutto in allenamento è doveroso.Quello che dite sempre è: siate contenti ogni volta che il vostro atleta sbaglia in allenamento, perchè sarà sempre un errore in meno in partita<br />
<br />
<b>Cosa crea quindi la continuità di gioco e come allenarla?</b><br />
<b><br /></b>
1) La mentalità di gioco che ogni singolo atleta riesce a mantenere a lunga durata<br />
<br />
2)Riprendersi mentalmente dall'errore (che d'obbligo prima o poi una delle due squadre deve fare): la pallavolo è il gioco dove chi sbaglia di meno vince<br />
<br />
3)Abituare durante l'allenamento e soprattutto durante la fase di gioco a punteggi diversi che potrebbero capitare in gara (sotto di 6 punti, sopra di 4 ecc)<br />
<br />
4)Abituare a cercare un obiettivo, più o meno specifico, più volte di seguito (possibilmente con un certo numero di errori massimo. Questo per creare più o meno la tensione della partita).<br />
<br />
Gabriele Principe<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-43861362085198570982013-02-28T02:44:00.007-08:002013-02-28T02:45:33.280-08:00La manualità del colpo d'attacco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://digilander.libero.it/mister79/Immagini/donne.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://digilander.libero.it/mister79/Immagini/donne.jpg" width="255" /></a></div>
All'interno del bagaglio tecnico di un buon schiacciatore, di sicuro non può mancare la Manualità del colpo d'attacco.<br />
Cosa si intende specificatamente? Si tratta dell'utilizzo del polso quando si colpisce il pallone e lo stesso colpo sulla palla quando si attacca.<br />
Avere una buona manualità, permette allo schiacciatore di avere maggiori possibilità sul proprio attacco riuscendo: non solo a gestire i palloni difficili ma anche a indirizzare meglio i colpi buoni cercando con più precisione la direzione d'attacco.<br />
<br />
Per questo secondo me, deve essere un fattore che deve essere allenato fin da subito, quando si impara a schiacciare; per me ancora prima di insegnare la rincorsa.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<b><u>Vediamo prima di tutto tutti i colpi d'attacco possibili:</u></b><br />
<i>- Chiusura del polso su palla colpita alta:</i> Un po' in tutti tipi d'attacco il polso viene quasi sempre utilizzato per chiudere la palla in campo, ma in particolare nei centrali per cercare le zone angolate del campo.<br />
<br />
<i>- Intra-rotazione del polso:</i> la mano e il polso vengono ruotati verso l'interno del corpo. Utilizzato tantissimo nella pallavolo moderna per cercare il Mani.Fuori sul muro esterno.<br />
<br />
<i>- Extra-rotazione:</i> il polso e la mano ruotano verso la parte esterna al proprio corpo.<br />
<br />
<i>- Colpo anticipato</i> (viene chiamato anche in altri modi): la palla al posto che essere presa a braccio alto e disteso, viene colpita sotto e con una rotazione del polso in avanti.per intenderci è quello che si vede spesso nel beach volley dove li, non si può fare il pallonetto.<br />
<br />
<i>- Colpo ritardato:</i> la palla viene colpita in basso e non in alto ma a braccio completamente disteso.Viene utilizzato per cercare il Mani-Fuori del muro sulla parte alta della mano avversaria<br />
<br />
<i>- Il pallonetto:</i> anche il pallonetto fa parte della manualità del colpo d'attacco, infatti il polso è rigido o semi-rigido e la palla viene spinta solo con le dita tese<br />
<br />
<b><u>Come allenare la manualità (Approccio AIR): </u></b><br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<b>1) Isolate l'esercizio solo sull'uso del polso e della mano:</b> quindi utilizzate i tavoli o abbassate la rete in modo che gli atleti si possano concentrare solo sull'uso del polso, colpo d'attacco ed eventuale utilizzo del braccio.<br />
<br />
<b>2) Date degli obiettivi:</b> dopo che hanno imparato a eseguire il gesto tecnico è importante che sappiano utilizzarlo, sempre analiticamente, con degli obiettivi specifici. Esempio il pallonetto deve cadere dentro dei cerchi nei 3 metri, oppure allenando l'intra e extra rotazione, mettere davanti agl'attaccanti un muro ecc.<br />
<br />
<b>3)Allenare la situazione e la scelta del colpo:</b> questo punto è fondamentale per l'atleta schiacciatore e spesso non viene allenato da noi allenatori.Dobbiamo far in modo che il nostro atleta sia in grado di capire e analizzare la situazione di gioco per scegliere quale colpo sia più giusto.<br />
Quindi si può: sempre da fermo con rete bassa oppure su un tavolo, fare un auto alzata per schiacciare la palla nel frattempo nel campo avversario: il muro si disporrà in un certo modo, il posto dietro al muro sarà coperto o meno, mettere un muro basso o alto ecc. e con l'evoluzione della squadra e dell'alteta anche guardare se il muro è aperto o chiuso, muro a 1 o 2 ecc.<br />
E' importante che il nostro atleta prima di schiacciare "butti un occhio" nel campo avversario. Perchè in questo modo l'atleta diventerà uno schiacciatore completo e non un un "Martello che schiaccia forte ma con i para-occhi".<br />
<br />
<b>4)Adattare la manualità alla propria rincorsa da alzata sulla propria zona:</b> l'attaccante deve incominciare a ricercare la manualità già acquisita su varie parabole e altezza diverse (anche qui sempre per fargli prendere coscienza su quali palloni può attaccare in un modo e quali in altri)<br />
<br />
<b>5)Schiacciare e cercare i colpi d'attacco su alzata dell'alzatore</b><br />
<br />
<b><u>Evoluzione della manualità sul colpo d'attacco:</u></b><br />
<br />
Abbiamo parlato fino ad esso, solo dell'utilizzo del polso e del colpo sulla palla per imparare la manualità d'attacco.Tuttavia la manualità viene accentuata e avrà una maggior efficacia (oltre che essere meno prevedibile) se vengono utilizzati altri 2 fattori importanti:<br />
<br />
<b>- La posizione del corpo: </b>spesso si vedono schiacciata di atleti professionisti che in volo sono storti col busto o con tutto il corpo per cercare comunque un colpo d'attacco (esempio palla su banda quasi fuori dall'astina e attaccante che cerca l'extra rotazione per colpire la diagonale)<br />
<br />
<b>- L'uso del braccio:</b> utilizzare il braccio è fondamentale per poter indirizzare la palla dove si vuole pur non essendo col corpo in posizione corretta oppure per accentuare un colpo precedentemente elencato.<br />
<br />
ovviamente, anche questi fattori devono essere allenati, il come ha una sua trattazione particolare che spero di aver tempo di trattare in altri post.<br />
<br />
Gabriele Principe<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-91310054541776535632013-02-09T04:23:00.001-08:002013-02-09T04:30:49.747-08:00La Pliometria come fattore di sviluppo della potenza esplosiva<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_1zQkFk2rjko/SW5So8cTjqI/AAAAAAAAATg/WpuHE7mRcD4/s200/image004.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/_1zQkFk2rjko/SW5So8cTjqI/AAAAAAAAATg/WpuHE7mRcD4/s200/image004.jpg" /></a></div>
Parliamo in questo post di <b>Pliometria</b>. Un argomento che crea spesso discussioni e pareri discordanti tra allenatori.Ora per parlarne bene dovrei fare almeno 3-4 post a riguardo ma mi limiterò a copiare alcune parti di discussioni trovate in vari siti e forum molto competenti.<br />
<br />
Prima di tutto, bisogna s<u>fatare il mito che la Pliometria aumenta la forza esplosiva.</u>Molto molto sbagliato.La potenza esplosiva è la moltiplicazione di 2 fattori: <b>Forza massimale * Velocità di reclutamento della forza</b>. La Pliometria non lavora (come molti credono) sulla forza esplosiva però senza creare danni di sovraccarico.<u>La pliometria lavora sulla velocità e sul reclutamento di maggiori neuroni motori e quindi di fibre muscolari.</u><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">Per essere più precisi incollerò alcuni pezzi di post per rendere meglio l'idea:</span><br />
<span style="background-color: #f7d40a; color: #ff361f; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">"salto spettacolare = alti livelli di forza massimale (forza massimale) + alta velocità nello sfruttare questa forza nel più breve lasso di tempo possibile (rate of force development).</span><span style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;"> </span><br />
<br />
<span style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">nel test per il massimale e per il calcolo del massimale </span><u style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;"><b>l'atleta impiega circa da 0.4 a 0.7 secondi per generare la forza massima...ma nel salto verticale vengono contati solo i primi 0.2 secondi</b></u><span style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">!!! è un bel problema perchè l'atleta deve cercare di attingere alla sua forza massimale nel più breve tempo possibile!! 0.2 secondi sono veramente pochi. </span><br />
<span style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">C'e un termine che specifica la velocità di generazione di forza, il termine inglese è "rate of force development" che significa tasso di generazione di forza. "</span><br />
<span style="background-color: #f7d40a; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;">Quindi anche se un atleta magari ha una potenza e forza massimale maggiore non è detto che salti più di uno che invece ha maggiore velocità nel generare forza ma meno massimale.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;">La pliometria ha come scopo:<br /><span style="font-size: x-small;">"</span></span></span><span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">rafforzare il collegamento che c'e fra la forza pura e la forza esplosiva, nonchè migliorare la forza reattiva/forza elastica/forza pliometrica. </span><span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">Più una persona ha una buona capacità pliometrica e più riuscirà a "trattenere energia" dal primo movimento in favore del movimento successivo...questo viene MOLTO in aiuto ai saltatori che saltano con un piede, e viene anche in aiuto ai saltatori a due piedi poichè anch'essi seppure in misura minore utilizzano un riflesso pliometrico. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;"><span style="color: #0c0f17; font-size: x-small;"><br /></span></span></span>
<b style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">EFFETTI DELL'ALLENAMENTO PLIOMETRICO</b><span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">: </span><br />
<br style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;" />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- recrutamento di un maggior numero di neuroni motori e conseguenti fibre muscolari. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- miglioramento della forza esplosiva. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- sviluppo del sistema nervoso centrale per rispondere in modo veloce a stimoli elastici. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- un aumento nel "rate of foce development" </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- un cambiamento di tendenza muscolare da fibre di tipo 2A a fibre di tipo 2B (veloci). </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">- miglioramento forza pliometrica. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;"><span style="color: #0c0f17;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;"><span style="color: #0c0f17;"><b>Tempi di recupero e suggerimenti:</b></span></span></span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">"E' suggerito da molti coaches e allenatori di svolgere gli allenamenti pliometrici ad alta intensità solo una volta che si è in grado di sollevare un carico massimale pari a 1,5 volte il proprio peso corporeo. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">in realtà questa è una misura minima, della serie "partendo da 1,5 volte il proprio peso" per intenderci, in quel caso l'allenamento avrà il massimo della sua efficacia</span><span style="font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: #eeeeee; line-height: 17.71875px;"><span style="color: #0c0f17; font-size: x-small;"><b><br /></b></span></span></span><span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">Gli esercizi pliometrici tosti hanno un impatto devastante sul sistema nervoso centrale, e lo stancano parecchio. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">C'e una differenza di fondo qui, non parliamo di muscoli e qui sorge il problema recupero: il sistema nervoso centrale impiega da 2 fino a 5 volte il tempo di recupero usuale per i muscoli, seppure non vi bruci niente a fine allenamento la vostra performance rispecchierà la stanchezza. </span><br />
<span style="background-color: #fff1ab; color: #0c0f17; font-family: Verdana, 'Segoe UI', Geneva, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17.71875px;">immaginatelo come stare 3 giorni senza dormire....anche se non avete fatto alcuna attività fisica e siete stati a letto sentirete comunque sonno e vi sentirete stanchissimi, quindi mi raccomando, la pliometria tosta va SEMPRE programmata come si deve, garantendo un MINIMO di 48 ore di tempo di recupero"</span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 17.71875px;">Di conseguenza, quello che io mi chiedo è: <b>perchè</b> molti allenatori fanno fare la pliometria anche in quasi ogni seduta di allenamento in under 14-16 dove la forza è in fase di sviluppo ma non ancora elevata rischiando di danneggiare l'atleta? La mia risposta personale è semplice: p<u>erchè molti allenatori confondono la pliometria con lavoro sulla forza esplosiva a carico naturale.</u><br /><br />Il mio consiglio finale quindi è, se volete lavorare a lungo ciclo (3-5 stagioni) con dei giovani (dall'under 14 in su) lavorate:</span></span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 17.71875px;"><b>1)sulla forza esplosiva a carico naturale</b> (magari insegnando bene la tecnica di quelli che saranno gli esercizi con i pesi che è molto molto importante per evitare infortuni) esempio fare lo squat con un bastone</span></span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 17.71875px;"><b>2)Lavorate poi sulla resistenza</b> in modo che il vostro atleta non salti solo 3 metri i primi 5 salti e poi 2 metri nei successivi.</span></span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 17.71875px;"><b>3)lavorate poi sulla forza massima con carichi</b> (sempre in linea con quello che sa fare l'atleta) per aumentare la forza massimale<br /><b>4) Pliometria e ancora resistenza</b></span></span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 17.71875px;"><br /></span></span>
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="line-height: 17.71875px;">Questo lavoro si può fare anche nell'arco della stagione intera con atleti già grandi e personalmente posso dire che da molti vantaggi sul salto: fino a raggiungere dai 10 ai 20 centimetri in una sola stagione. Sempre considerato che gli atleti adulti non abbiano già fatto nelle stagioni precedenti tanto lavoro di carico.Comunque è un lavoro completo che secondo me può portare dei buoni frutti.</span></span><br />
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="line-height: 17.71875px;"><br /></span></span>
<span style="color: #0c0f17; font-family: Verdana, Segoe UI, Geneva, sans-serif;"><span style="line-height: 17.71875px;">In conclusione per quanto riguarda la Pliometria <u>ricordatevi sempre di non fare sedute troppo vicine, almeno a 2-3 giorni di distanza e fare esercizi mirati all'obiettivo.</u><br />Tutto questo ovviamente, sempre meglio accompagnarlo con un buon lavoro di propriocettività per evitare infortuni durante proprio questi esercizi intensi.</span></span><br />
<br />
Gabriele Principe<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-52931047724228973222013-01-24T03:15:00.001-08:002013-01-24T03:15:52.815-08:005 Esercizi utili per la reattività in ricezione e difesa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://i.ytimg.com/vi/R_1OVfgALFI/0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://i.ytimg.com/vi/R_1OVfgALFI/0.jpg" width="320" /></a></div>
In questo post, vedremo 5 esercizi molto utili sulla reattività applicati al fondamentale della ricezione e della difesa.<br />
<br />
Una precisazione però è doverosa, la reattività o capacità di reazione spesso è confusa con la rapidità.<br />
La <b>rapidità</b> è la velocità con cui l'atleta si sposta in pochi metri (circa nei 10 metri) la rapidità consiste nel <i>pieno sviluppo della fase di accelerazione</i> (che solitamente avviene nei primi 4-5 metri) e in <i>prima fase della velocità</i>.<br />
<br />
La<b> reazione</b> invece è il <u>momento in cui l'atleta percepisce l'input esterno</u> (esempio vede partire la battuta) <u>ed esegue lo spostamento</u> che poi si può sviluppare in rapidità (se gli spostamenti sono lunghi) o in qualche passo e movimento del resto del corpo.<br />
<i>Ultimo consiglio:</i> quando lavorate su un'abilità motoria o una capacità quale in questo caso la reattività, non badate molto o non correggete molto l'efficacia del gesto tecnico o del fondamentale poichè altrimenti, l'atleta toglie parte dell'attenzione dedicata all'obiettivo dell'esercizio per eseguire anche bene il gesto tecnico.<br />
<br />
Passiamo agli esercizi:<br />
<br />
<b>1)Gioco dello specchio</b> (categoria dal minivolley a qualsiasi età): Un atleta si mette di fronte all'altro a pochi metri di distanza. Al via dell'allenatore uno dei due atleti si muove con scatti laterali cambiando sempre direzione, obiettivo del compagno è seguirlo in ogni suo spostamento proprio come se fosse il suo specchio.<br />
Esercizio evoluto, per lavorare anche a muro è mettere i due atleti sempre davanti ma con in mezzo la rete e il pallone a chi esegue gli spostamenti.quando vuole, l'atlete con la palla salta e manda la palla tesa di la.Obiettivo del compagno che lavora, seguirlo negli spostamenti e murare.<br />
<br />
<b>2)ricezione spalle alla rete: </b>Si divide la squadra in terzetti (se avete 12 atleti fate 4 gruppi: il primo in zona 1,6,5 il secondo dietro fuori dal campo, il terzo a difendere nel campo avversario e il 4° o a muro o a raccogliere i palloni.Ad ogni azione si spostano i gruppi). Il terzetto che sta in zona 1,6,5 sta girato spalle alla rete. L'allenatore quando ha lanciato la palla (possibilmente quando la palla è sul punto più alto della traiettoria) dice "via" gli atleti si girano e cercano di ricevere e costruire l'azione di gioco.<br />
Consiglio: inizialmente partite con il lancio della palla facile dal basso, poi eventualmente passare al lancio a due mani dall'alto.<br />
<br />
<b>3)Difesa spalle all'attaccante: </b>a coppie un atleta attacca l'altro sta di spalle.Quando l'attaccante si sta alzando la palla per schiacciare dice "via", il compagno si gira e difende la palla.<br />
Esercizio molto utile per far tenere le braccia staccate in difesa poichè devono difendere all'ultimo una palla alta, addosso, o anche un pallonetto.<br />
Variante più semplice: l'attaccante lancia la palla a due mani dall'alto o dal basso (va benissimo anche in palleggio) a destra o a sinistra del difensore<br />
<br />
<b>4)Difesa in contro-tempo: </b>Si può lavorare singolarmente o a terzetti nelle loro zone di difesa. Nella stessa metà campo si mettono in zona 4-3-2 un attaccante per zona con il pallone in campo.<br />
Dall'altra parte uno o due palleggiatori.<br />
L'allenatore o un altro atleta da la palla (se si vuole in appoggio) al palleggiatore il quale alza in una delle zone d'attacco. i difensori dell'altro campo (che stanno facendo l'esercizio) dovranno spostarsi in difesa come se ci fosse un attaccante pronto a schiacciare la palla alzata.<br />
Appena la palla è stata palleggiata, uno dei tre attaccanti sotto rete batte un colpo sulla palla e attacca.<br />
Compito e lavoro dei difensori è di seguire con i movimenti l'alzata avversaria, tornare subito in posizione e difendere l'attacco di chi sta sotto rete.<br />
<br />
<b>5)Ricezione senza vedere la battuta: </b>se si hanno a disposizione dei materassi abbastanza alti si mettono lungo tutta la rete o anche solo in una zona di battuta.I ricettori non vedendo il battitore vedranno la palla dalla rete in poi costringendoli quindi a essere reattivi nella ricezione.<br />
A mio modo di vedere quest'ultimo esercizio è uno dei migliori per migliorare la reazione dei vostri atleti.<br />
<br />
Ce ne sarebbero molti altri di esercizi simili o utili per la reattività ma questi mi sono sembrati i più semplici e più efficaci.<br />
Voi avete altri esercizi utili? scriveteli qui in commento o sulla nostra pagina FB: "L'allenatore (del volley) nel pallone".<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-79867883590773444632013-01-13T07:31:00.000-08:002013-01-13T07:31:32.082-08:00Ottimizzazione del gioco grazie ai NON competenti<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWqgPeLIJu8TlpbC-C26gLo6FxaNVm5JWzFLC-BHaW8VsbUT-Woe7y4ZOKic4hetCahsETyALD9nXQ_B2iq280Gp8S4jlGIs3jzp04D1_nkAqwOlgs-QYwdOgceRx-3TSpMBPlMICmij4/s1600/MARTA+E+ILARIA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWqgPeLIJu8TlpbC-C26gLo6FxaNVm5JWzFLC-BHaW8VsbUT-Woe7y4ZOKic4hetCahsETyALD9nXQ_B2iq280Gp8S4jlGIs3jzp04D1_nkAqwOlgs-QYwdOgceRx-3TSpMBPlMICmij4/s320/MARTA+E+ILARIA.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine presa dal sito: myvolleyblog.blogspot.com </td></tr>
</tbody></table>
C'era una volta la pallavolo moderna.<br />
Una pallavolo fatta di ruoli ben definiti, schemi, statistiche e competenze per ogni reparto di gioco.<br />
C'era e c'è ancora, tuttavia a furia di pensare alla specializzazione del ruolo e alla pallavolo sempre più evoluta, spesso noi allenatori ci scordiamo di qualche cosa che succede spesso in campo ma che tendiamo a correggere solo verbalmente o solo a rimproverare ad un nostro/a atleta.<br />
<br />
Di fatti, col passare degli allenamenti e durante la stagione , i nostri giocatori assumono <u>sempre più responsabilità e compiti all'interno del gioco</u>: dagli schemi di attacco alla difesa o ricezione tra due persone; assumono sempre più competenza nel loro ruolo.<br />
<br />
<b>E quando la palla deve essere giocata da un giocatore a cui normalmente non spetta quella competenza, o quel gesto tecnico?</b><br />
<br />
Quindi, pur usando un termine non proprio adatto, la domanda è: i vostri giocatori sanno fare e soprattutto <b>cosa fare in una situazione di NON loro competenza?</b><br />
Probabilmente si potrebbe pensare che questi tipi di azioni accadono davvero raramente nelle partite se non si riesce a capire di cosa stiamo parlando esattamente, quindi illustrerò un paio di esempi di azioni e situazioni di Non ordinaria competenza dei giocatori:<br />
<br />
<b>- Difesa del palleggiatore:</b> chi deve alzare sui tre metri? oltre i tre metri? se la palla viene difesa male e va direttamente in zona 4 l'attaccante deve tirarla nel campo avversario di seconda o alzare? Chi deve eseguire queste cose sa farlo bene? La cosa sembra meno banale di quel che può sembrare, non ditemi che non vi è mai capitato di vedere un centrale che deve alzare la palla e fa doppia oppure manda l'alzata in tutte le zone tranne che quella giusta (pur sapendo normalmente fare un bagher o palleggio decente)<br />
<br />
<b>- Difesa o ricezione staccatissima da rete</b> dove il palleggiatore non ci arriva, chi ci deve andare? dove deve alzare? sa farlo?<br />
<br />
-la maggior parte di ricezioni o difese o semplici appoggi che vanno a prendere in 2 spesso facendo più danno che bene<br />
<br />
-Per non parlare della tipica palla lanciata facile dall'avversario e che non va a prendere nessuno<br />
<br />
Scommetto che state già ricordando a qualche o molti episodi del genere.E se ci pensiamo poi, non è neanche così tanto raro in una partita vedere queste cose.<br />
Di fatti statisticamente tutti <b>questi errori propri</b> costituiscono circa <b>15% degli errori</b> in una partita da parte di una squadra.Statistica che va a crescere se la squadra in questione è molto inferiore rispetto a quella avversaria.<br />
<br />
Quindi, credo sia opportuno dedicare qualche allenamento della stagione anche a questi tipi di situazioni dove gli atleti devono sapere cosa fare e soprattutto saperlo fare.<br />
<b>D'altronde in una partita di pallavolo vince chi sbaglia di meno</b>.<br />
<br />
E quindi consiglio sempre di individuare magari durante la partita quali tra questi e altri sono gli errori più frequenti, trovare una soluzione tattica e creare esercizi sintetici e successivamente nel gioco per ridurre questi errori drasticamente.<br />
Sono sicuro che anche insistendo su questo, la vostra squadra avrà un <b>miglior gioco</b>, soprattutto <b>più ordinato</b> e<b> ridurrà gli errori</b>.<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-66913451138606739542012-11-24T06:41:00.003-08:002012-11-24T06:42:01.310-08:00L'allenamento post partita: analizzare e correggere gli errori della gara<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://qn.quotidiano.net/sport/volley/2011/08/27/569855/images/857359-volley.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="177" src="http://qn.quotidiano.net/sport/volley/2011/08/27/569855/images/857359-volley.JPG" width="320" /></a></div>
Come insegnato, o dovrebbero insegnare, al corso allenatori; l'allenamento successivo alla partita si utilizza per la revisione e correzione di quanto sbagliato in partita.<br />
Solitamente il giorno dopo ad una partita è di riposo, ma se per problemi di organizzazione, scelta propria o orari della palestra ecc si ha allenamento, si consiglia sicuramente di orientare la seduta più sullo scarico (soprattutto nel riscaldamento).<br />
<br />
Al termine della gara è meglio, io lo faccio quasi sempre, non discutere con gli atleti sul gioco, il risultato e la gara perchè li al momento si è ancora troppo influenzati positivamente o negativamente (a seconda del risultato) dall'andamento della gara.<br />
Cosa utile sicuramente è invece il giorno dopo<u> stilare su un foglio tutti gli errori che ci vengono in mente</u>, quindi effettuare una <b>valutazione soggettiva</b>, con spirito critico ma evidenziato solo gli aspetti ed errori più ricorrenti nella gara.<br />
Accompagnata a questa analisi, va fatta un'altra<b> analisi di tipo oggettivo</b>, utilizzando le statistiche (se prese) in partita in modo che possano confermare le nostre impressioni.<br />
<br />
Una volta trovati tutti i punti su cui la nostra squadra ha avuto effettivamente dei problemi (che possono essere sia tecnici che tattici, sia di reparto, squadra che individuali) si passa all'analisi approfondita di ogni problema stilato.<br />
Di ogni punto che abbiamo stilato bisogna domandarsi se l'errore è stato fatto:<br />
<br />
<b>1)Perché non sanno ancora fare quel gesto tecnico, quella situazione di gioco</b> quindi manca il cosa fare e come farlo. (solitamente avviene nelle giovanili, quando il percorso didattico sui fondamentali è ancora incompleto o acerbo)<br />
<b>2)Lo sanno fare solo in fase sintetica</b> (svolgimento di un esercizio con il pallone ma non in fase di gioco) <b>e non durante il gioco</b><br />
<b>3)Lo sanno fare ma o in quella partita non l'hanno fatto o l'hanno fatto male (causa interna), oppure gli avversari non hanno permesso di farlo per loro bravura o miglior efficienza (causa esterna)</b>.<br />
<br />
A seconda di quale punto andiamo attaccare cerchiamo quindi degli esercizi da inserire nell'allenamento utili a risolvere o diminuire l'errore.<br />
Riguardo al <b>punto 1 </b>sarà necessario partire da un <u>lavoro analitico</u> quindi s<u>u quel gesto tecnico, o quella parte del gesto tecnico carente</u>. Ad esempio se le ragazze escono da rete ma non fanno mai muro, probabilmente è sbagliato il tempo, quindi sarà necessario lavorare sul tempo a muro in fase analitica).<br />
<b>N.B: non limitatevi a vedere se è sbagliato un gesto tecnico e basta, andate a vedere nel dettaglio qual'è il problema di fondo.</b>Ho visto molti allenatori che quando un fondamentale non riesce in partita, ad esempio la ricezione fanno mezz'ora di ricezione, ma magari il problema sta solo nella visualizzazione di traiettoria, su orientamento della spalle o un tipo di battuta.<br />
Dopo aver lavorato singolarmente (analiticamente) sul gesto da correggere o imparare si va verso la fase sintetica, cioè all'interno di un esercizio magari con spostamento ecc e alla fine nel gioco.<br />
Se riscontrate questo tipo di problema (il punto 1) <u>non basterà il semplice allenamento post partita</u>, perchè la fase carente e profonda e dovrà essere colmata anche coi successivi allenamenti.<br />
<br />
<b>2)Lo sanno fare solo in fase di esercizio ma non quando giocano: </b>una soluzione utile è quella di creare e<u>sercizi che si avvicinano quasi completamente al gioco in partita</u>, dove la base dell'esercizio è quello che sanno già fare.Successivamente proporre il problema a cui si sta lavorando anche nel gioco per molto tempo.<br />
<br />
<b>3)Lo sanno fare ma non l'hanno fatto per causa interna:</b> in questo caso è possibile che l'atleta o la squadra abbia difficoltà in una certa situazione di gioco.Ad esempio se la nostra squadra ha un buon attacco su palla buona o nei tre metri e ma non sulla gestione della palla brutta, incontrando un'avversaria che ha dato difficoltà nella costruzione di gioco.In questo caso s<u>arà utile lavorare sulla situazione di gioco che ha penalizzato il nostro fondamentale o gesto tecnico che sia, riproponendola molto nel gioco.</u><br />
Nel caso in cui invece il <b>punto 3 sia dato per cause esterne</b>, il lavoro da parte nostra sarà di<u> riproporre il più possibile le condizioni di quella partita affinchè gli atleti possano rilavorare in quelle condizioni.</u><br />
Ad esempio se si ha avuto difficoltà a ricevere palloni salto float o molto tesi, faremo battere i nostri atleti oppure noi (se non abbiamo atleti in grado di farlo) in quel modo per poter toccare più volte il pallone e allenare il fondamentale in quella situazione.<br />
<br />
Una volta che avrete fatto questo per ogni punto che volete migliore, avrete praticamente l'allenamento già pronto.Spesso ci vuole molto tempo per analizzare, elaborare e programmare, ma secondo me da una buona programmazione dell'allenamento nei dettagli derivano i punti necessari a far la differenza e a migliorare nel profondo il gioco della nostra squadra e di ogni atleta individuale.<br />
<br />
<br />
Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-54340757184291481362012-10-29T04:43:00.003-07:002012-10-29T04:43:45.452-07:00Lettura del palleggiatore da parte del centrale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.sportrentino.it/public/immagininotizie/2/rossella_olivotto_casalmaggiore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="http://www.sportrentino.it/public/immagininotizie/2/rossella_olivotto_casalmaggiore.jpg" width="320" /></a></div>
In questo nuovo articolo, ci occupiamo di insegnare ai nostri centrali <b>come poter leggere il palleggiatore</b> avversario quando si è in posizione di attesa sotto rete.<br />
<br />
Dalla 1° divisione fino alle categorie, le giocate del palleggiatore risultano più facili da intuire poichè il tipo di alzata è diversa rispetto ai palleggi dei giocatori di alta serie, in quanto quest'ultimi sono abituati ad alzare in ogni zona utilizzando solo i polsi.<br />
<br />
Andremo quindi a descrivere quali sono gli elementi che il<b> centrale</b> può utilizzare nella sua <b>analisi valutativa</b> per poter <u>"leggere" più velocemente possibile l'alzatore e a volte anche anticiparlo</u>; tutto questo però nelle serie e categorie sopra descritte.<br />
<br />
Quando il nostro centrale è sotto rete pronto ad aspettare la ricezione e l'attacco avversario deve eseguire una prima fase di lettura detta: <b>Fase di Analisi</b>.<br />
La fase di analisi si colloca quando il nostro battitore deve ancora battere fino a quando i ricettori avversari non prendono la palla.Una fase di attesa che dura pochi secondi ma molto importante.<br />
<br />
Nella fase di Analisi il centrale deve chiedersi:<br />
<b>1) Alzatore è in prima o in seconda linea? quanti attacchi ha ad disposizione? Utilizza la seconda linea in zona 1?</b>Con l'aiuto dell'allenatore, si cerca di studiare nel primo set questi particolare, in modo che il nostro centrale, già a seconda di dove si trova il centrale possa escludere una zona d'attacco e concentrarsi solo sulle altre 2.<br />
<br />
<b>2)La palla al centrale avversario la da solo su palla buona e attaccata a rete o anche quando è più staccata?</b> <b>che palla alza al centrale?</b><br />
Anche questo aiuta molto il nostro giocatore, perchè se il palleggiatore avversario non alza quasi mai la palla al centrale se è brutta, il nostro giocatore vedendo la ricezione brutta avversaria si concentrerà solo sulle bande. (spesso alcuni palleggiatori, per velocizzare il gioco al centro tendono a saltare solo quando danno la palla all'attaccante di zona 3. Anche questa può essere una buona informazione utile da dare ai nostri giocatori)<br />
<br />
<u>Se poi sia il punto 1 che il 2 sono corretti.</u> E' molto probabile e facile pensare che: quando l'alzatore è in prima linea e la ricezione è staccata, la palla andrà direttamente allo schiacciatore di zona 4.<br />
<br />
<b>3)Il palleggiatore effettua cambi di gioco?</b> per cambio di gioco intendo che è in grado di alzare alla zona più lontana dove si trova; nelle giovanili è difficile, anche se ogni tanto ci provano.<br />Ma se questa domanda la risposta è no, diventa ancora più semplice per il centrale capire a chi andrà la palla: poichè se la ricezione è verso zona 3-4 la darà in 4 e viceversa in zona 2 la darà solo in 2.<br />
<br />
Considerando questi punti e ricevendo queste informazioni, <b>i nostri centrali saranno già orientati sulle probabili scelte del palleggiatore avversario prima ancora che quest'ultimo palleggi.</b><br />
E' chiaro che durante il gioco i centrali non riescano a cogliere tutte queste informazioni, che invece diventano un <b>compito più semplice per la panchina</b>.<br />
<br />
La <b>seconda fase è la vera e propria lettura del palleggiatore</b>, dove il centrale deve guardare in particolar modo braccia e posizione delle mani del regista avversario.<br />
Solitamente a livello giovanile e basse divisioni, i palleggiaotri <u>tendono a piegare le braccia per spingere la palla alle bande</u>, mentre tengono le <u>braccia semi-tese per palleggiare al centro</u>.<br />
Inoltre <b>le mani </b>sono leggermente più avanti quando l'alzatore palleggia in zona 4 (perchè deve spingerla per oltre 4-5 metri) mentre un po' più sulla fronte/nuca (a meno che non voglia spingere molto indietro) se vuole alzare indietro.<br />
<br />
E' chiaro che in un'azione di pallavolo, dove si gioca tutto in pochi attimi leggere sempre l'alzata di un palleggiatore è praticamente impossibile, tuttavia le 2 fasi possono aiutare molto i nostri centrali per poter murare bene e in tempo ad ogni zona di prima linea.<br />
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Gabriele PrincipeUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-60149819024872426172012-10-19T02:22:00.002-07:002012-10-19T02:22:46.648-07:00Insegnamento della battuta salto float<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjujYmpcWVD-zJdmNih7-P7gjsNmu2hD9UoWfTbpwPr8JR13y5Tw15sogES_QsZFXLMwVcW9hST9JTUDUou9_o68RkZC0UsQdDUd516wAfCWRxN33A7Oc06rX-avoMBsDUuatbZSMA12AQH/s1600/Collage5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjujYmpcWVD-zJdmNih7-P7gjsNmu2hD9UoWfTbpwPr8JR13y5Tw15sogES_QsZFXLMwVcW9hST9JTUDUou9_o68RkZC0UsQdDUd516wAfCWRxN33A7Oc06rX-avoMBsDUuatbZSMA12AQH/s320/Collage5.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
Prima di capire come si insegna la battuta salto float, è necessario capire a chi può servire davvero e perchè.</div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
<u>Io credo esista una battuta adeguata per ogni atleta e non è necessario che tutti imparino il salto float.</u></div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
<b>Quando è utile insegnarla e a chi?</b> l'identikit del battitore juumping float è sicuramente un atleta che ha una <u>buona coordinazione braccio-gambe-salto</u>, chi già nella battuta da fermo <u>tira una palla abbastanza tesa</u> che scende in mezzo al campo e <u>colpisce bene il pallone</u> da dargli il famoso "effetto floating".</div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
Di quest'ultimo particolare è bene ricordare che dipende molto da <u>2 fattori</u>: <b>il colpo sulla palla</b> che deve essere a mano aperte e secco e la <b>direzione della valvola</b> che influisce la rotazione e l'effetto della palla (questo dipende molto da pallone e pallone; ed è per questo che atleti raffinati di alti club giovanili, si lamentano se c'è un pallone piuttosto che un altro) a mio parere, solo scuse.</div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
<b>Perchè un atleta con queste caratteristiche dovrebbe battere in salto float?</b> A meno che il vostro atleta non sia più alto di un Metro e 80 con un reach (altezza del copro più braccio) superiore a 2 metri e 40, qualsiasi battuta fatta dall'atleta avrà una fase ascendente per superare la rete e una fase discendente.</div>
<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
Saltando e colpendo la palla in salto, l'atleta recupera quei 30-40 centimetri che servono per <u>permettere al pallone di avere solo una traiettoria discendente ed essere molto più pericolosa da anticipare per i ricevitori avversari.</u></div>
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<b>Come si insegna la battuta salto float?</b></div>
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Rispetto alla battuta in salto teso (che è praticamente identico all'attacco da seconda linea se non che vi è maggior distanza), la battuta salto float premette il portarsi la palla mentre si eseguono i passi della rincorsa per alzarsela al passo di chiusura.</div>
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Questo movimento non è affatto naturale per qualsiasi atleta lo provi inizialmente. Infatti è probabile che all'inizio manchino la palla, o sbaglino la rincorsa.</div>
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Questa battuta implica troppi imput su cui bisogna fare attenzione, per questo credo che sia molto utile utilizzare la metodologia AIR per un insegnamento molto più efficace.Rimando al link del blog per saperne di più: <a href="http://www.allenare-pallavolo.blogspot.it/2012/02/il-segreto-del-apprendimento-inverso.html" target="_blank">Apprendimento Inverso Rapido</a>.</div>
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<b>1)</b>mettiamo il nostro atleta sulla linea dei 3 metri e incominciamo a fargli alzare la palla mentre sta saltando.<b>L'obbiettivo e tirarla dritta e abbastanza alta da poter essere colpita.</b></div>
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Nota importante e spesso fonte di dibattito: <b>Si alza a 2 mani o solo con la sinistra?</b></div>
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In teoria quella più facile è <b>alzando con una mano</b> perchè l'altro braccio è già alto e carico per colpire la palla., tuttavia questo <u>preclude che l'atleta sappia alzarsi la palla dritta e bene.</u></div>
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Infatti il motivo per cui si batte con alzata con entrambi le mani, è che garantisce un maggior controllo dell'alzata del pallone.</div>
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Quest'ultima però se alzata bassa non permette al braccio di battuta di caricarsi per battere bene.</div>
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Il problema dell'alzarsi la palla a 2 mani è che al momento del lancio le braccia sono entrambe distese in alto, il braccio deve andare indietro per caricarsi e subito avanti per colpire la palla.</div>
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<b>Ma quindi è sbagliato alzarsi la palla a 2 mani? assolutamente no</b>, sappiate però che per evitare errori dovrete alzarvi la palla anticipatamente durante la rincorsa (più precisamente al 2° passo).Tornando all'insegnamento.</div>
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<b>2) Fate fare molto esercizio di battuta con salto senza passi dai 3 metri e poi piano piano farla allontanare fino ai 5-6 metri</b>.</div>
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<br /></div>
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<b>3)Introdurre i passi iniziali nella battuta</b>, magari sempre partendo dai 3-4 metri per poi allontanarsi.Questo darà sicurezza e fiducia nell'atleta, vedendo che il pallone fin dall'inizio passa dall'altra parte.</div>
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<b>4)</b>In conclusione,<b> tenete sempre sott'occhio la battuta</b> durante i successivi allenamenti per aggiustare l'esecuzione </div>
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<b>5)Tanto, tanto, tanto esercizio</b> che come in qualsiasi gesto tecnico è fondamentale.</div>
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<div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; line-height: 16px; padding: 0px;">
Gabriele principe</div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3873822198729523386.post-65873698842511473562012-09-02T02:50:00.004-07:002012-09-02T02:51:59.435-07:00Come creare una preparazione fisica ottimale (parte 2)<br />
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Quando si lavora alla potenza esplosiva, non è necessario allenarlo ad ogni allenamento perchè è controproducente, <u>la potenza fisica si allena</u> (come la massa e forza massima) <u>1 volta a settimana per parte del corpo.</u>Inoltre la potenza esplosiva rispetto alla massa rimane (o comunque perde molto poco) per anche un mese o 2.<br />
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Periodizzazione:<br />
- Adattamento di 1 mese con carico sotto al <b>70% del massimale</b> (solitamente 3 serie per esercizio) con 5-6 ripetizioni per serie (è importante perchè costituisce un'introduzione al peso per chi non li ha mai fatti o dopo uno stop prolungato di qualche mese)<br />
- <u>Corpo Libero con movimenti pluri-articolari</u> (piegamenti sulle gambe, piegamenti sulle braccia, trazioni ecc) per qualche settimana<br />
- Settimana di scarico passivo o attivo<br />
- Esercizi coi pesi liberi e poi peso al 80-90% del massimale (sempre 5 o 6 colpi) per un mesetto massimo 2, con la potenza massimale non si arriva mai al 100% ma al massimo al 90%<br />
-Settimana di scarico passivo o attivo<br />
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<a name='more'></a><br /><br />
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Partiamo ora dalla categoria o serie e dal tempo a disposizione prima del campionato e di quel che può essere una buona preparazione fisica:<br />
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- <b>Fino all'Under 14 (maschile e femminile)</b>: si consiglia di lavorare molto sulla resistenza e forza esplosiva ma acarico naturale. Solitamente i campionati iniziano presto e il fisico recupera più facilmente dalla fatica quindi consiglio di lavorare a corpo libero in tutte le sessioni proponendo percorsi di resistenza (con balzi, salti, slalom tra ostacoli, rincorsi, salite e discese da panca, ed altri esercizi di breve durata ma molto intensi.<br />
<br />
Per un'<b>under 16</b> bisogna considerare:<br />
- non hanno mai lavorato coi pesi<br />
- un campionato inizia a metà ottobre, fine ottobre<br />
- sono ancora in fase di sviluppo (specialmente i maschi)<br />
Visto il tempo ridotto e il non aver mai lavorato coi pesi credo sia poco utile e anche controproducente mettergli dalla prima settimana un bilanciere sulle spalle col massimo peso.<br />
- Le prime 2 settimane conviene lavorare su aerobico, prioprocettività e resistenza (questo aiuta già nell'introduzione del peso) (ogni seduta di allenamento, impiega amssimo mezz'ora e si può sostituire al riscaldamento)<br />
- Le successive 3 conviene fare un circuito completo per tutto il corpo dove magari mettere il 70% -80% del carico dove si vuole lavorare anche sull'esplosività solitamente arti inferiori. Questo tipo di allenamento conviene farlo 1 massimo 2 volte a settimana con i 2 allenamenti distanti più possibile tra loro<br />
- ultima settimana pre-campionato scarico attivo (cioè allenandosi senza fare fisico) o passivo completamente a riposo.<br />
- Poi durante la stagione si può lavorare anche solo sull'esplosività facendo una seduta con peso al 80-90% massimale (vedi periodizzazione)<br />
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<b>Under 18:</b><br />
- hanno forse qualche settimana in più di allenamento (solitamente si hanno 2 mesi pieni se si iniza a settembre)<br />
- hanno già lavoricchiato coi pesi<br />
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Se si è fatto nella chiusura di campionato un po' di lavoro sulla potenza si potrebbe fare una periodizzazione di questo tipo:<br />
- Prime 2 settimane: Resistenza e Prioprocettività<br />
- Altre 2 settimane: Resistenza parte superiore e potenza esplosiva (1 volta a settimana) al 80%<br />
- Altre 3 settimane: Resistenza parte superiore e potenza esplosiva (1 volta a settimana) al 90%<br />
- Settimana di scarico<br />
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Per le <b>divisioni</b> invece che iniziano a dicembre-gennaio la cosa viene molto megliore si può lavorare su tutto e bene, dedicando solo mezz'ora a seduta per il fisico e neanche sempre:<br />
- prime 2 settimane lavoro aerobico, prioprocettività<br />
- 2 settimane e tutto ottobre: resistenza Total Body passando da un inizio di carico a 50% fino a 70%<br />
- Settimana di scarico<br />
- Tutto novembre e dicembre lavoro sulla forza esplosiva, volendo si può dividere forza esplosiva arti inferiori e resistenza arti superiori ma considerando che solitament ein quel periodo si fa già qualche torneo o amichevoli si può anche fare un allenamento esplosivo a settimana<br />
- Settimana di scarico passivo durante le feste natalizie<br />
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Nella preparazione fisica di questi post non ho inserito molto la Prioprocettività, ma credo che sia molto importante e debba essere allenata ad ogni allenamento anche sotto forma di riscaldamento. In particolare quando si lavorare con carichi medi-pesanti, garantisce una riduzione degli infortuni articolari e muscolari.<br />
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Se volete qualche altro consiglio mandatemi pure un messaggio alla mia pagina FB: <a href="https://www.facebook.com/pages/Lallenatore-del-volley-nel-pallone/165222740171367">https://www.facebook.com/pages/Lallenatore-del-volley-nel-pallone/165222740171367</a><br />
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Gabriele Principe<br />
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