sabato 2 marzo 2013

Le Mentalità e Continuità di Gioco

Immagine presa da sport nike.com
Quello della mentalità e continuità di gioco è un argomento molto difficile da trattare, soprattutto se chi scrive ha appena perso il giorno prima 3 a 1 dove il set vinto è stato di +9 mentre quelli persi tutti e 3 di 2 punti.Ma questa è la pallavolo. :-)

Fuori dalla pallavolo, lavoro come formatore e consulente di personal coaching per migliorare la vita personale, professionale, economica e altri ambiti tra cui anche quello sportivo a livello individuale.
A differenza però di un'allenatore di pallavolo, quest'ultimo deve concentrarsi a sviluppare e a guidare non un singolo atleta ma bensì un gruppo intero; ne consegue una maggior difficoltà perchè in un gruppo ogni atleta ha una propria mentalità di gioco completamente differente dal resto del gruppo.

La nostra mentalità e le nostre decisioni e pensieri vengono generati automaticamente per via di 5 fattori:
1)Credenze intime e regole inconsce
2)Propri valori di vita
3)I nostri punti di riferimento e la loro influenza
4)Le domande abituali che ci poniamo
5)Gli stati emozionali che sperimentiamo in noi

Ognuno di noi quindi, durante una partita ha modi diversissimi di gestire la propria mentalità: c'è chi dopo un errore si scoraggia subito, chi si carica ancora di più mentalmente.Chi la palla della vittoria la vuole chiudere nei 3 metri e chi prega Dio che la palla non gli arrivi a lui.
Quindi quando parliamo di mentalità di squadra parliamo qualcosa di davvero difficile (tanto è vero che la storia ci insegna che solo pochi riescono nell'impresa) però non è impossibile.
Il fatto è che, differentemente da quello che si pensa, creare una mentalità vincente non è semplicemente (come molti credono) fare un discorso alla Al Pacino (anche se di certo male non fa ogni tanto), quanto riuscire a dare i mezzi e strumenti ad ogni singolo atleta per motivarsi da solo e avere una mentalità e continuità di atteggiamento in campo.



Come possiamo contribuire noi allenatori?

- Imparando a parlare ad ogni singolo atleta e al gruppo

- In partita non urgliamoli e non facciamoli pesare se ha sbagliato un attacco di qualche centimetro o la ricezione non era perfetta.Lo sa benissimo anche lui che ha sbagliato, bisogna rassicurarlo che la prossima andrà meglio e soprattutto dirgli cosa fare nella stessa situazione per non sbagliare

- Urlare e farsi sentire quando manca nel gruppo o nell'atleta mancanza di responsabilità e competenza oppure quando è stato detto qualcosa di chiaro tatticamente e questa non viene fatta (poi c'è sempre modo e modo di urlare e sgridare)

- Attenzione al Focus che diamo: se ad esempio diciamo al nostro gruppo, dobbiamo massimo fare 10 errori a set, gli atleti non si focalizzano sul fare punto all'avversario (magari rischiando di sbagliare) ma sul cercare di non sbagliare e la loro attenzione andrà sull'errore non sul fare punti e inevitabilmente si faranno molti più errori.

- Siate coerenti in quello che dite e le decisioni che prendete: una volta detto o presa una certa decisione dovete portarla avanti al 100% o ne subirete le conseguenze

-Sbagliare, soprattutto in allenamento è doveroso.Quello che dite sempre è: siate contenti ogni volta che il vostro atleta sbaglia in allenamento, perchè sarà sempre un errore in meno in partita

Cosa crea quindi la continuità di gioco e come allenarla?

1) La mentalità di gioco che ogni singolo atleta riesce a mantenere a lunga durata

2)Riprendersi mentalmente dall'errore (che d'obbligo prima o poi una delle due squadre deve fare): la pallavolo è il gioco dove chi sbaglia di meno vince

3)Abituare durante l'allenamento e soprattutto durante la fase di gioco a punteggi diversi che potrebbero capitare in gara (sotto di 6 punti, sopra di 4 ecc)

4)Abituare a cercare un obiettivo, più o meno specifico, più volte di seguito (possibilmente con un certo numero di errori massimo. Questo per creare più o meno la tensione della partita).

Gabriele Principe

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