lunedì 4 giugno 2012

Progressione didattica del muro

Questo post ha come obiettivo il fornire esercizi utili per l'allenamento del muro oltre il semplice gesto tecnico "a secco" o corpo libero.
Infatti per una buona efficienza del muro, bisognerà allenare alcuni fattori che incidono sull'efficienza del fondamentale stesso e che vanno oltre il gesto tecnico individuale.

Questi fattori possono essere esercitati e controllati però, solo dopo aver appreso una buona base tecnica del fondamentale muro.
Questo comprende quindi:
- Posizione iniziale sotto rete: distanza da rete, distanza delle gambe, gomiti alti e pollici delle mani vicini
- Passi e riposizionamento: muoversi lungo la rete con passo laterale e incrociato, tornando velocemente alla posizione di partenza
- Salto a muro: caricamento di braccia e gambe contemporaneo e ricaduta
- Posizione delle mani invadenti senza toccare il nastro della rete

Premesso questo andremo ad analizzare quali sono i fattori annunciati prima e qualche utile esercizio per allenarli.
Prima di tutto, io consiglio anche nella fase di riscaldamento con salti a muro di porre un pallone sempre a fil di rete o più o meno all'altezza del loro muro, in modo da fare abituare i nostri atleti al contatto con la palla su salto e a ricercare il pallone in volo.

Successivamente sarà necessario lavorare su questi 4 fattori per l'efficienza del fondamentale:
1) Prendere il tempo sull'attacco avversario
2)Unione del muro a 2 e salto coordinato
3)Gestire lo spostamento a seconda dell'attacco
4)Gestire il piano di rimbalzo



1)prendere il tempo sull'attacco avversario: Per quanto riguarda il tempo a muro è fondamentale spiegare sempre, in modo indicativo, quando partire a muro su un attacco avversario.In questo post parlerò semplicemente del muro a Banda che è quello che viene più impiegato in partita analizzando la distribuzione di una normale partita di Categoria o Divisioni inferiori.
Normalmente i giovani atleti o chi non ha mai avuto punti di riferimento tende a saltare più o meno quando salta l'avversario (che è poi una cosa abbastanza naturale) tuttavia, saltare insieme all'avversario non è un indicatore buono perchè l'avversario prevarrà quasi sempre semplicemente se: salta di più del muro, il muro è poco invadente, attacca da seconda linea o comunque non attaccato a rete ecc.
Infatti quando saltiamo a muro dobbiamo considerare che la palla schiacciata solitamente è almeno a mezzo metro, un metro e su palla staccata fino a 3 metri dalla rete, quindi se saltiamo a muro contemporaneamente all'avversario salteremo sempre in anticipo o la palla passerà sopra.
Inoltre molti attaccanti hanno tempi di movimento del braccio che attacca spesso anticipato, ritardato o usano il polso, di conseguenza possiamo dedurre che saltare quando salta l'avversario non è un buon indicatore di tempo.
Quando saltare quindi? Più o meno quello che indico ai miei atleti è di saltare quando l'attaccante sta caricando la spalla per schiacciare.In quel momento il muro ( a prescindere dalla sua altezza, e dall'alzata avversaria) riuscirà a prendere bene il tempo sull'attacco.Quindi  se la palla attaccata passa all'altezza massima che sa raggiungere il muro, con molta probabilità quest'ultimo riuscirà a murare attivamente o passivamente.
Esercizio applicativo: Un buon esercizio che consiglio specialmente nella giovanile è di mette 2 atleti, uno a muro e uno con la palla sui 3 metri avversari.Chi ha la palla esegue la rincorsa con la palla in mano e caricando le braccia per lanciarla, lancerà la palla a fil di rete o sul nastro. Il compagno a muro quando vedrà caricare le braccia avrà questo punto di riferimento e andrà a murare.
Successivamente sarà utile fare la stessa cosa con gli attacchi liberi, dove il muro dovrà concentrarsi solo su un'unico attaccante e al suo braccio.

2)Unione del muro a e salto coordinato: i tempi con cui dovrà partire il centrale o chi sta in zona 3 sarà ben diverso dalla banda, e solitamente il centrale parte appena vede la palla alzata.Successivamente poi se è in anticipo, dovrà aspettare a saltare.
Per esercitare questo aspetto del muro sarà necessario: - insegnare correttamente il passo laterale o incrociato (prima lentamente e poi velocemente)
- fare esercizi a vuoto di muro a 2 con allenatore che indica in quale zona avviene l'attacco avversario
- eseguire lo stesso esercizio con visualizzazione del pallone alzato nelle varie zone in modo che l'atleta si concentri solo sulla traiettoria e sul pallone e non sul gesto tecnico.
Esercizio applicativo: far compiere a secco lo spostamento a muro dei centrali e di quelli laterali a muro, verificando che siano spalla-spalla quando sono vicini chi è laterale da il via e saltano insieme.All'inizio va fatto molto piano correggendo l'eventuale distanza, poi sempre più veloce.
Consigliabile fare toccare sempre il pallone.

3)Gestire lo spostamento a seconda dell'attacco: premesso che ad ogni squadra si adeguano vari tipi di muri, credo che tra i 3 principali, in una serie giovanile quella più consona sia il muro sulla semi-diagonale.Ovvero il laterale che mura avrà come punto di riferimento il braccio dell'attaccante con il pallone schiacciato tra le 2 mani del muro, e il centrale attaccato per murare la diagonale (non stretta).
E' importante che il muro si abitui a murare palloni non standard cioè non sulla riga laterale, ma a seguire l'attaccante in caso di palla: interna o esterna dal campo.
per fare questo bisognerà fare degli esercizi a vuoto dove il cursore (chi mura lateralmente) non sta fisso ma si sposta di qualche passo e il centrale, dovrà adattare il suo passo incrociato alla distanza dal cursore.
Esercizio applicativo: allenatore, vice o compagno che attacca piedi a terra ma in posizioni della zona d'attacco differenti: (più interno, più esterno, più attaccato, più staccato). Il muro al via (o battere sul pallone) dell'allenatore si posizionerà a 2 e dovrà murare il pallone.

4)Gestire il piano di rimbalzo: nel momento in cui la posizione, l'unione degli atleti e il tempo a muro sono giusti, l'ultima cosa che garantisce l'efficienza del fondamentale è sicuramente il piano di rimbalzo.
Per questo fattore, tutti gli esercizi che coinvolgono il muro va bene, ma come qualsiasi particolare da allenare, sarà molto più efficace isolare il singolo aspetto.
Nel piano di rimbalzo è fondamentale l'uscita delle mani e delle braccia a muro e l'orientamento delle verso il suolo.
Infatti di meno per il centrale ma più per i laterali sarà importante avere la mano esterna del muro inclinata verso il centro del campo.
Esercizio applicativo: con rete bassa (per far uscire le mani o braccia del muro) oppure facendoli stare in piedi su una panca, 2 atleti a muro stanno in posizione di attesa.
L'allenatore piedi a terra o anch'egli su una panca attaccherà nella direzione del muro, chi sta a muro dovrà alzare le mani a tempo (utile anche per il tempo) e indirizzare bene le mani.

Vorrei concludere dicendo che alla fine in questi esercizi come n qualsiasi per i fondamentali è consigliabile tanta ma tanta ripetizione, purchè all'inizio si lavori in modo lento e curato per non fare l'esercizio sbagliato.
E' meglio dedicare 2 allenamenti a fare esercizi lenti ma corretti, che farne 10 di ripetizione completamente sbagliati.

Gabriele Principe

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