Nella pallavolo, come in tutti gli sport di squadra, esistono 2 tipi di allenatori:
- I Rivoluzionari Tattici
- Gli Adattatori
Questi termini li ho assegnati io, non sono scientificamente attribuiti, ma rendono a pieno (credo) l'idea che voglio rendere.
I primi sono quegli allenatori che a prescindere dalla squadra che hanno utilizzano un modulo ben definito, spesso inaspettato e come detto rivoluzionari.
Questi tipi di allenatori se la squadra hanno le caratteristiche adatte a quel ruolo, sono in grado di esprimere la rivoluzione tattica in pieno e spesso risulta essere decisamente vincente oltre che "bella da vedere" in quanto inusuale. Ma se la squadra non ha quelle caratteristiche richieste può diventare un enorme flop.
esempi di questa categoria sono nel calcio: Zeman, Sacchi, nella pallavolo Montali ecc.
Questi allenatori presentano caratteristiche personali:
- Molti decisi e convinti sulle proprie decisioni
- Diffidenti dal cambiamento
- Statici nel proprio modulo
- Ottimi oratori
- Grande fiducia in se e nei propri mezzi
I secondi invece "gli adattatori" sono quei allenatori che solo data una squadra e un numero di tentativi, riescono a costituire un modulo e una tattica "ad hoc" per la squadra.
Questi allenatori spesso hanno bisogno di molto tempo prima di dare risultati concreti e sono alla continua ricerca della perfezione. Il loro gioco spesso non è "bello da vedere" ma efficace ai propri obiettivi.
Esempi di questi allenatori sono nel calcio: Mourinho, Guardiola, Allegri nella pallavolo Julio Velasco e Barbolini.
Questi allenatori presentano le seguenti caratteristiche:
- Grandi motivatori
- Dinamici e risolutivi ai cambiamenti
- Spesso pignoli e non accontentabili
- Sono molti abili nello studio di problemi e risoluzioni tattiche
Detto questo io credo che nella pallavolo provinciale, e regionale o comunque a livello giovanile, non si possa essere appartenenti al primo caso, ma bisogna cercare di appartenere al secondo, perchè difficilmente si avrà una squadra tecnicamente uniforme, con gli strumenti per allenare adatti, i tempi necessari e soprattutto se è una squadra giovanile dovrà tendere all'evoluzione e alla dinamicità, di meno alla staticità.
Detto questo, cos'è la tattica personalizzata? La tattica personalizzata, è proprio questo, la capacità che hanno gli "adattatori" di creare una tattica perfetta per la propria squadra, personalizzata per raggiungere i propri obiettivi.
Nella pallavolo questa riguarda: La scelta di battuta di alcuni giocatori, le zone di battuta generali, il metodo di ricezione, la scelta dei ruoli dei giocatori, il modulo difensivo, la scelta del tipo di muro (lingo linea, semi-diagonale, e diagonale con le varie varianti), i tipi di attacchi e situazioni di gioco.
Come si costruisce?
Come abbiamo detto prima, si costruisce da ciò che si ha cercando il percorso necessario per arrivare a ciò che si vuole, utilizzando le risorse disponibili.
Per costruire una Tattica personalizzata bisogna valutare:
- Gli obiettivi della società, di squadra e individuali
- Gli strumenti di allenamento a disposizione (pesi, macchinari, palloni, elastici, panchine, ecc)
- Il tempo a disposizione ( mesi o settimane prima del campionato, numero di allenamenti, ore di allenamento)
- Il tipo di campionato, il livello di gioco e le squadre partecipanti
- Gli atleti e le loro capacità.
Quest'ultimo punto è quello più importante, perchè ricordatevi che potete avere in testa il modello perfetto e vincente ma se non avete gli atleti adatti e loro non sanno metterlo in pratica non serve a nulla!
Capacità degli atleti:
1) Di squadra e di gioco:
- Punti di forza: cioè quali sono le caratteristiche buone del gioco di squadra (esempio ottimo attacco dal centro, buona ricezione, buona copertura) di queste caratteristiche bisognerà svilupparle sempre meglio e nella tattica poterle evidenziare e utilizzarle il meglio possibile
- Punti di debolezza: le caratteristiche negative del gioco di squadra (confusione in squadra, mancanza di competenze, pessima difesa, muro basso e scomposto), in questo caso bisognerà cercare di migliorarlo negl'allenamenti e di nasconderlo il più possibile nel gioco
2)Individuali: ogni atleta ha dei punti di forza e dei punti deboli, compito dell'allenatore quando organizza la tattica personalizzata è di creare una tattica che enfatizzi i punti di forza di ogni atleta e che nasconda o venga coperto (dai punti di forza delle altre atlete) i punti deboli delle altre.
Un esempio che è stato fatto nella pallavolo moderna è l'utilizzo del libero cioè di un giocatore che copra con le sue qualità ricettive e difensive chi è meno bravo in difesa e ricezione.e così via.
Infine vi è anche la Tecnica Personalizzata a Partita: cioè data la propria tattica di base, si costruiscono avendo delle informazioni sulle avversarie (sulle precedenti partite, o si sono viste, o si notano direttamente in partita).
La tattica personalizzata a partita è quel valore aggiunto che aiuta la squadra a vincere, i vantaggi sono:
- Stabilire le miglior rotazioni in base a quella avversaria (il vero utilizzo dei referti da gara che nessuno mai guarda)
- Se fanno certe cose o sono leggibili ci si adatta a quello
- Si trovano e si punta sui punti deboli avversari.
Gabriele Principe
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