venerdì 28 novembre 2014

A tutto scout: quali rilevazioni statistiche e non, utili nella pallavolo

Come promesso, ecco un nuovo articolo: articolo dedicato ad un argomento ancora non trattato nei precedenti post: lo scout e le rilevazioni statistiche.

Prima di cercare di capire scout si / scout no, quali utilizzare ecc.
Andiamo prima a vedere quali sono le 4 macro utilità per cui è utile utilizzare lo scouting nella pallavolo:

1) vedere la prestazione della squadra e dei singoli giocatori in modo più oggettivo (sia durante la partita ma soprattutto dopo)

2) Studiare l'avversario (Prima e durante la gara)

3)Fatto in modo qualitativo: serve per capire su cosa bisogna lavorare meglio in allenamento, o come si sono allenati i giocatori in allenamento

4)Studio-analisi delle caratteristiche del match: per un'analisi di campionato, di una certa squadra ecc.

Classifichiamo le tipologie di scout:
- Temporalità: Prima, durante, Post Partita
- Strumenti utilizzati: Foglio, Foglio + video, Elettronico (Pc, Ipad ecc), Elettroncio + video
- Struttura: a) Efficienza ( #, +, -, !, = )
                 b) Analisi Traiettorie (ricezione, attacchi, battute)
                 c) Qualitativo: (distribuzione palleggio, tipo di errore fatto, tipo di attacco, tocchi del muro ecc)
                 d) Per punti: segnando ogni punto scrivere come si è ottenuto (tipo di errore proprio o avversario) o tipo di punto fatto

Andiamo ora a vedere quali (secondo me) potrebbero essere gli scout più utili per le varie categorie e perchè:

U12, U13, U14 : sono delle categorie dove l'efficienza e la precisione dei fondamentali è troppo ampia (si rischia di segnare sempre solo +, - e errore), la maggior parte dei punti vengono fatti per errori propri, raramente per bravura avversaria.
- Per punti (analisi durante e post): da un chiaro riferimento su cosa si sta sbagliando maggiormente
- Qualitativo (per analisi post partita propria) segnando il tipo di errore commesso Es: ricezione sbagliata: arrivato in ritardo sulla palla, errore nel controllo ecc

U16 e Terza divisione: La tecnica ancora non è al massimo, ed entrambe le categorie spesso subiscono uno sbalzo di punteggio derivato anche dalle condizioni psicologiche degli atleti (fasi di esaltazione o depresione individuale o collettiva)
- Uguale a U14
- Minimo di efficienza propria (per analisi post partita): serve soprattutto per capire come va il fondamentale a livello di reparto: quindi se la rice nel suo complesso non è molto buona ecc.

U18: Il campionato incomincia a essere un po' più maturo a livello tecnico, si incomincia ad applicare schemi di gioco, tattiche di ricezione e difesa e anche a vedere avversari che sanno già attaccare palloni angolati, battute che viaggiano veloci e muri punto più frequenti.
- Efficienza propria (per analisi post partita) soprattutto di squadra ma anche individuale
- Qualitativo proprio (per analisi durante): sapere quante palloni sta toccando il muro (e con l'efficienza vedere quanti punti si stanno facendo), che tipo di punto si è preso in difesa (pallonetto, lungo linea ecc) per modificare in campo anche la tattica durante il match
- Analisi traiettorie [per rotazione e set] (durante): rilevare la ricezione avversaria (per trovare punti deboli), e attacchi avversari per capire dove stanno attaccando principalmente

Divisioni e Serie D:
- Analisi traiettorie avversarie : sapere più o meno dove possono essere più deboli in rice, e se fanno lungo linea, o dove tirano i centrali nelle varie rotazioni
- Efficienza propria (per analisi post partita)
- Qualitativo Proprio e Avversario (durante) capire cosa correggere nella nostra squadra mentre per l'avversario cercare di leggere i punti deboli o le giocate (quindi segnare la distribuzione avversaria, il tipo di attacco su un tipo di alzata, dove cadono più palloni)
- Analisi traiettorie [per rotazione e set] (durante) rilevare la ricezione avversaria (per trovare punti deboli), e attacchi avversari per capire dove stanno attaccando principalmente

Serie C in su:
-Analisi traiettorie e qualitativo semi-completo (Pre partita): cercare degli spunti e istruzioni da dare ai nostri atleti quando dovranno giocare contro (poche informazioni ma certe e utili)
- Efficienza propria e avversaria (durante e post): capire come sta andando la partita per singoli giocatori, e avversari
- Qualitativo completo (Durante)
- Analisi efficienza post partita: attraverso il video, bisogna cercare di capire il tipo di errore se è stato dovuto da un errore del singolo atleta, che tipo di errore e contestualizzarlo

Consigli:
1) E' chiaro che non sempre abbiamo uno staff che ci può aiutare a prendere le statistiche: conviene prendere noi o un dirigente quelle più importanti dandoci delle priorità, e se possibile filmare la partita per analizzarla con calma dopo
2) Non essere pignoli e cercare di analizzare tutto: darsi delle priorità in base alla categoria, e fondamentali
3) Non prendere il dato o lo scout così com'è ma cerca sempre di contestualizzarlo (supporto video), quindi capire il perchè di certe cose
4)Usa lo strumento più adatto all'obiettivo ma anche il più comodo (se sei bravo con il foglio e riesci a lavorare meglio e preciso, vai con il foglio)
5) Lo scout non deve sostituire idee e pensieri dell'allenatore ma aiutarlo nella valutazione
6)Datti dei parametri su cui può oscillare la tua valutazione (esempio tra 50% e 60% ricezione così così, sopra va bene)
7)I tuoi atleti non sono numeri, la pallavolo non è solo scout, ricordalo sempre!

Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)



giovedì 6 novembre 2014

Come correggere tecnicamente i nostri atleti in modo accurato ed efficace

Il compito tecnico, in particolare in allenamento dell'allenatore consiste nell'insegnare una tecnica di un fondamentale ma soprattutto di correggerlo.
Direi che a livello di tempo impiegato negli allenamenti: un 15-20% è insegnamento (teorico e pratico), il restante 80% è correzione:
- a voce ("usa bene il piano di rimbalzo" , "alza il gomito in battuta" ecc)
- praticamente con esercizi


Quindi fondamentalmente un buon allenatore Tecnico, deve essere molto bravo a correggere tecnicamente e farlo nel modo più efficace e veloce è sicuramente una sua priorità.
Spesso quello che facciamo noi allenatori è che: se un atleta non riesce in qualche gesto tecnico (analiticamente o in campo), gli diamo qualche correzione a voce e gli facciamo ripetere il fondamentale fin quando non (si spera) lo facciano giusto.

Ora per quanto riguarda questa metodologia potrei essere d'accordo se:
- so che l'atleta sbaglia perchè ha appena imparato il gesto tecnico e quindi deve ripetere, ripetere e ripetere
- non sbaglia solo in un particolare tipo di situazione ma in generale (anche li però qualche domanda di quelle che vedremo sotto me la farei)

Vedremo invece ora come fare a capire quale dettaglio sbaglia il nostro atleta per correggerlo con precisione e far si che risolvendo quel dettaglio, possa migliorare da subito l'efficacia del proprio gesto tecnico.Per ogni fase farò come esempio alla ricezione.

lunedì 27 ottobre 2014

Come migliorare la prestazione della squadra partendo dal.... Coach!!

Pur non essendo un tifoso juventino, la foto messa in questo blog mi sembrava molto indicata per quello che vorrei parlare in questo post, leggendolo tutto capirete poi il perchè.

Ovvero quali sono quei fattori che migliorano la prestazione e l'unione della squadra partendo dall'allenatore.

Questo tipo di post, è preso dal mio Report Gratuito che uscirà nelle prossime settimane nella mia seconda e nuova pagina facebook dedicata solo allo studio e l'apprendimento del Coaching e come diventare migliori allenatori in qualsiasi sport (specialmente di squadra) partendo da noi coach: https://www.facebook.com/mycoachtocaoch?ref=hl.

Prima di parlare dei 4 fattori devo però parlare delle caratteristiche che ogni allenatore (volendo o non volendo) possiede e che determinano quelli che vedremo saranno i Fattori che migliorano la prestazione e rapporto con la squadra.

Caratteristiche:
- Credibilità: la credibilità di un allenatore è data da quello che dice in relaziona a:
a) quello che pensano normalmente gli atleti (esempio: nuovo allenatore dice: quest'anno vinciamo il campionato senza motivare il come, e la squadra che magari si era a malapena salvata l'anno prima non ci crede)
b) da quello che fa
L'allenatore perde di credibilità quando dice delle cose e poi ne fa altre.
- Comunicazione: il suo modo di comunicare con gli atleti e la squadra: non solo cosa dice, ma come lo dice, come arriva il messaggio alla squadra
- Visione che ha la squadra di lui: ognuno di noi si vede in certo modo, con certe caratteristiche e qualità ecc.. ma a volte, anzi molto spesso non è la stessa immagine che gli altri hanno di noi
- Modus operandi: ovvero come lavora in palestra. Ci sono allenatori che sfiancano ad ogni allenamenti i propri atleti, allenatori che sono inflessibili su tempi e modalità o tipi di esercizi altri più elastici e dinamici.
- Carattere, atteggiamenti, comportamenti: molto brevemente gli atteggiamenti sono degli stati d'animo che abbiamo in confronto a qualcosa ( arrabbiarsi, spaventarsi, ecc) il comportamento invece è come noi manifestiamo l'atteggiamento. esempio una persona che ha un atteggiamento di nervoso potrebbe comportarsi: urlando, oppure stando in silenzio e battendo i piedi a terra ecc.
- Leadership: la leadership è un po' più difficile da riassumere ma comprende comportamenti importanti come la responsabilità di se stessi e del gruppo, il guidare il gruppo, ecc.

giovedì 2 ottobre 2014

Esercizi per migliorare e allenare la difesa

Argomento fondamentale e molto importante: esercizi per migliorare la difesa.
Diversamente da come l'avevo concepito all'inizio, vorrei parlare e illustrare alcuni esercizi per allenare e migliorare la difesa nel suo complesso e non solo nel gesto tecnico (come il bagher di difesa).

Cosa intendo la "difesa nel suo complesso"? Un buon difensore non è sempre e solo colui che ha una buona padronanza del gesto tecnico, il tipico giocatore che negli esercizi di bagher (a coppie, a muro) è molto bravo ma una volta in campo fa fatica a difendere.
Questo perchè la difesa non è solo l'esecuzione del gesto tecnico.

La difesa ha 3 principali fattori che devono essere tutti allenati:
- Lettura delle traiettoria e dell'attaccante 
- Spostamento, arresto e posizionamento in campo + riflessi nel richiamo del gesto tecnico
- Efficacia del gesto tecnico che non è solo il bagher frontale ma anche palleggio di difesa (che non è un palleggio di ricezione o di alzata), tuffo o rullata, bagher laterale e difesa a un braccio (non bella da vedere e spesso criticata ma su palla praticamente a terra molto utile)

A mio modo di vedere la difesa quindi va allenate in questi 3 aspetti e non solo come "mi metto sulla panchina e tiro cannonate per fargli venire le braccia rosse". Anche, ma non solo quello :-)
Questi 3 fattori sono uno in funzione dell'altro, avere una buona lettura della traiettoria e dell'attaccante permette di anticipare e posizionarsi bene in campo per poi utilizzare al meglio il mio gesto tecnico di difesa.

Quindi partiamo con un esercizio utile per migliorare il primo fattore:

1)Obiettivo: incominciare a guardare cosa fa l'attaccante e non guardare dove è la palla. Si posizionano 3 attaccanti in zona 2-3-4 e il sestetto nell'altro campo, oppure i difensori di seconda linea più 1 muro a 1 o 2 (a seconda degli atleti disponibili).
L'allenatore e 2 atleti (o aiutanti) si mettono a fianco dei 3 schiacciatori. A turno dovranno alzare una palla alta sopra la testa dell'attaccante per farlo attaccare nel campo avversario.
L'atleta che attacca: dovrà attaccare: cercando una direzione di rincorsa e tirando lungo quella direzione (lungo linea, zona 6, diagonale) oppure se siete abituati a fargli fare un'unica rincorsa deve utilizzare bene il braccio. L'attaccante dovrà attaccare nelle varie zone d'attacco ed effettuare anche pallonetti, piazzate piedi a terra, e palleggi. I difensori sapendo già che attacca quell'attaccante, dovranno concentrarsi a guardare inizialmente SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL CORPO E BRACCIO  dell'attaccante per incominciare a muoversi, quando poi l'attaccante colpisce la palla andare a difendere.
Esempio: attacca banda di posto 4: fa una rincorsa dritta verso zona 1 avversario quindi una rincorsa da lungo linea: i difensori incomincia a spostarsi. poi guardano il braccio, non sta caricando ma va già teso verso l'alto: i difensori dovranno prepararsi ad un pallonetto.

2)Progressione dell'esercizio precedente: si mette un palleggiatore e 3 attaccanti. L'esercizio è banalmente  3 attaccanti contro difensori con scelta dell'attaccante da parte del palleggio. In questo caso i difensori devono abituarsi a guardare la palla fino a quando il palleggiatore sta alzando, subito dopo guardare l'attaccante come nel primo esercizio. L'attaccante una volta scelto un tipo di attacco deve eseguire quello li.

3)Bagher di difesa: gli esercizi per allenare il bagher di difesa possono essere a centinaia e spesso i più comuni.Un paio di accorgimenti importanti però sono doverosi. prima di tutto, anche se stiamo allenando, ad esempio a coppie, il bagher di difesa: dopo qualche bagher diciamo agli attaccanti di fare a sorpresa un pallonetto, una schiacciata alta sulla fronte, un palleggio o piazzata. In modo che il difensore non si abitui all'esercizio e debba stare come in partita attento fino all'ultimo al tipo di attacco.
Secondo accorgimento: se  state allenando la difesa generale come gesto tecnico, va bene che indirizziate il bagher dritto al compagno. Ma se state lavorando per ruoli, abituate i vostri difensori a difendere dalle loro zone verso zona 3 o 2/3. Si, si può comunque fare esercizi di difesa dritto per dritto, ma a noi interessa che il libero se posizionato in 5 dia una difesa in diagonale verso destra.

4)Esercizio di difesa ad alta intensità esercizio classico che ovviamente tutti gli atleti odiano: mettendo 3 attaccanti sopra le panchine (tavoli, sedie quel che volete), in zona 2-3-4 gli altri vanno a difendere nelle loro zone di competenza. Quindi a turno difendono palla da 4, da 3 e da 2 molto forte addosso (anche qui ogni tanto sorprendeteli con qualche pallonetto o piazzata). L'obiettivo dell'esercizio è la simulazione dell'attacco forte avversario, quindi è utile e secondo me va fatto.
Ma la cosa più importante e che bisogna curare: è la precisione degli attaccanti. Gli attaccanti devono attaccare addosso o a 1 metro, max un metro e mezzo dal difensore. Se no l'esercizio diventa una perdita di tempo dove ci sono mille palloni in giro e i difensori toccano pochissimi palloni.


Spero di avervi dato qualche consiglio o parere fuori dall'ordinario esercizi che si trovano su internet o sui libri di pallavolo.

Daniele La Terra


domenica 21 settembre 2014

Preparazione fisica pallavolo? parti da qui..

Ciao a tutti Coach!! qui Daniele che come promesso (sulla mia pagina FB ) e con il mio solito ritardo ;-) eccoci a parlare di preparazione fisica.
L'obiettivo di questo post è quello di indirizzare i lettori e allenatori ad analizzare i fattori di una buona preparazione fisica lavorando in modo mirato sulla propria squadra.

Durante la preparazione fisica di molte squadre vedo allenatori massacrare fisicamente i propri atleti (forse convinti che doloranti sia sinonimo di lavorare benissimo) ma soprattutto facendo correre i propri atleti per tempi lunghissimi.

Ora, io non sono un personal trainer ma di sicuro una cosa la so: la pallavolo non è uno sport aerobico ne di resistenza muscolare alla corsa. Cioè diversamente dal calcio e dal basket gli atleti non corrono per più di mezz'ora ininterrottamente a un passo sostenuto. Tutt'altro, la pallavolo è uno sport di mini scatti, salti e tuffi per massimo 30 secondi o un minuto, fermarsi per qualche secondo e ricominciare.
Questo perchè a mio parere (e ripeto sempre che ogni articolo di questo blog rispetta la mia idea personale di coaching e pallavolo) a meno che non si voglia lavorare all'inizio della preparazione per smaltire chili di troppo o migliorare la respirazione correre per 30 minuti a velocità sostenuta non ha alcun risultato utile nella preparazione. E anche su quest'ultimo punto, è stato studiato da qualche anno che allenamenti come l?Interval Training e Hiit Cardio: diano risultati migliori della corsa a ritmo lento e prolungata.

Tornando a noi quindi qualsiasi preparazione atletica dedicata alla pallavolo deve avere come obiettivi (non per forza tutti insieme) di allenare: Rapidità (non Velocità) , Resistenza al salto (non Forza resistente del maratoneta), Forza esplosiva o Forza massima (non Ipertrofia cioè mettere su Massa).
Oltre a questo si dovrebbe in generale lavorare anche molto sulla: Elasticità, Propriocettività e al Core Stabilty.

Detto questo andiamo a vedere quali sono le caratteristiche che compongono questi obiettivi:

- Rapidità: la rapidità è la capacità di compiere spostamenti brevi (di qualche metro entro gli 8-10 metri) nel meno tempo possibile. La velocità invece prende già distanze più lunghe come i classici 50 metri di scatto o 25 ecc.
Ecco 3 fattori che compongo la rapidità:
1) Reazione : cioè il tempo che il muscolo si attiva e si muove dopo aver ricevuto l'impulso dall'esterno (esempio se facciamo fare gli scatti partendo da sdraiati dove il via è un battito di mani, ci accorgeremo subito che c'è qualcuno che si alza prima di altri quindi ha una miglior reazione) Nella pallavolo è fondamentale allenare lo stimolo oculo-manuale e oculo-pedalica. Per avere un'idea vi proprongo un video su youtube  https://www.youtube.com/watch?v=wT3M9T0nMJc.

2)Accelerazione: è la fase iniziale di qualsiasi scatto ed è la rapidità pura cioè correre per qualche metro alla massima velocità. (quindi a mio modo di vedere, non conviene allenare lo scatto di 20-30 metri perchè probabilmente avrete un migloramento (anche di accelerazione) ma lavorando sulla velocità.

3)Vettore: nella pallavolo non vi è solo lo scatto in avanti, l'alteta deve muoversi anche in arretramento, lateralmente e diagonalmente, quindi quando si allena la rapidità bisogna anche allenarla nei vari sensi di direzione

- Resistenza al salto o comunemente, Forza resistente: la forza resistente serve per garantire un certo tipo di movimento alla sua massima performance il più a lungo possibile. Quindi nel caso del pallavolista allenare a saltare una certa altezza il più lungo possibile.

- Forza esplosiva: la forza esplosiva che è quella che comunemente viene allenata di più è quella che garantisce un buon salto a muro e con la rincorsa. La forza esplosiva diversamente dalla forza normale non è data dal maggior peso che riesco a sollevare ma dal maggior peso che riesco a sollevare nel brevissimo tempo in cui devo svolgere il movimento.
Per intenderci: quando salto a muro, avrò pochi secondi in cui piego le gambe e salto. In questi pochi secondi il mio corpo deve raccogliere il maggior numero di fibre muscolari per poter saltare il più possibile.
Questo si chiama: "rate of foce development". 

Quindi i due fattori da tenere in considerazione per allenare la forza esplosiva sono:
1) Velocità di reclutamento della forza che si allena con la Pliometria (ne parlo bene in questo articolo)

2)Forza Massimale

In generale il consiglio quando si allena la forza esplosiva è muoversi lentamente nella fase di contrazione del muscolo e andar veloce (in modo appunto esplosivo) nella fase di distensione.


E voi cosa ne pensate e come allenate questi e altri fattori?
Buona preparazione fisica a tutti!!

Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)

venerdì 28 marzo 2014

Raccolta dei migliori articoli di Allenare-Pallavolo +3 inediti da scaricare ad un prezzo ridicolo :-)

Finalmente una raccolta dei  migliori articoli (dal 2008 ad oggi) di Allenare-Pallavolo.
62 pagine di Ebook dove troverai i 22 articoli migliori del blog (i più letti, i più apprezzati e condivisi) + 3 articoli inediti molto importanti, mai pubblicati!!
Ci pensavo da un po' e ora l'ho fatta, pubblicandola proprio qua e dandovi il link per scaricarlo.
La cosa bella è che puoi scaricarla davvero ad un prezzo ridicolo,cioè mi viene proprio da ridere a fartelo vedere :).

Quali sono i vantaggi della raccolta?
1)Non devi girare per il blog per cercare gli articoli, i migliori articoli sono tutti li.
2)Gli articoli sono stati adattati e organizzati per argomenti principali in particolare:
- Allenare e allenatore
- Metodologia, Insegnamento e Apprendimento
- Coaching e Mental Training
- Preparazione e allenamento fisico
- Esercizi e consigli tecnici
- Tattica globale e individuale
3)Ci sono articoli  inediti e sono:
I)Come motivare in 30 secondi
II)Allenamento specifico del centrale
III)Come allenare la tua Leadership da subito
4) Puoi portarla sempre con te in facilità

In che senso?

Scaricandola potrai portarla dove vuoi, sul pc, suo smartphone o volendo anche stamparla.Potrebbe rivelarsi utile ogni tanto quando cerchi qualche suggerimento o consiglio per i tuoi allenamenti.


Quant'è il prezzo di questo e-book di 62 pagine? semplicemente 3,75 €.

Cliccando il bottone qua sotto, non dovrai iscriverti da nessuna parte, al termine del pagamento sarai mandato subito al link per poterlo scaricare.Sarai infatti trasferito alla pagina di download, dove sotto puoi scegliere due modalità di download. (per la grandezza o meglio piccolezza del file, ti consiglio quella gratuita)
E avrai subito il tuo e-book in formato pdf.





L'ebook a questo prezzo (visto le ore di lavoro che ci ho impiegato per sistemarlo e crearlo) è solo un modo come un altro per ringraziare tutti voi per continuarmi a seguire, qualcuno di voi da ben 5 anni.
Fatevi questo regalo.

Ciao allenatori!!

Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)

giovedì 27 marzo 2014

Insegnare l'attacco con rincorsa in modo efficace

Torniamo a parlare di apprendimento, torniamo a parlare di schiacciata.
Ovvero uno dei fondamentali probabilmente più difficili da insegnare ai nostri  atleti.
I presupposti che sicuramente ci devono essere nell'atleta affinché  impari ad attaccare con la schiacciata e con la rincorsa sono:

-Una buona coordinazione dei movimenti generale, specialmente in salto
-Lettura della traiettoria con palla davanti e sopra la fronte
- Saper già schiacciare la palla con piedi a terra

Fatte queste premesse, il mio modo di insegnare ad abbinare rincorsa e schiacciata differenzia un po' dalla metodologia classica poichè al posto che partire dalla rincorsa e concludere sul colpo d'attacco, parto all'incontrario: mi spiego meglio.

Credo fortemente che nella pallavolo, come nel in tutti gli altri ambiti, il nostro cervello utilizzi quello che si chiama ciclo di apprendimento che si divide in 4 stadi:
1)Incompetenza  inconscia
2)Incompetenza conscia
3)Competenza conscia
4)Competenza inconscia

Nel momento in cui apprendiamo qualcosa in modo conscio, il nostro cervello sta elaborando tutte quelle informazioni che servono per far diventare poi quel gesto abitudinario senza pensarci, quindi competenza inconscia.
Se quando iniziamo ad insegnare la schiacciata con rincorsa, diciamo ai nostri atleti di concentrarsi subito sulla rincorsa e a mandare la palla di la, il cervello prenderà anche come competenze inconscie il colpo sbagliato sulla palla.
Invece credo sia molto più utile ed efficace isolare ogni aspetto dell'attacco partendo da quello finale, in modo che quando dovranno eseguire l'attacco completo: avranno già acquisito in modo inconscio il colpo sulla palla. vediamo come è possibile nella pratica.

1)La prima fase di adattamento che gli atleti dovranno sviluppare sarà abituarsi a schiacciare ad un'altezza diversa e una distanza diversa dalla rete.Infatti con la rincorsa la palla la impatteranno più in alto e più vicina alla rete.per ottenere una schiacciata efficace, non possono continuare a schiacciare una palla che va di la a parabola.
Quindi direi di partire con un esercizio molto semplice da dividere in gruppi: dove 2-3 atlete stanno su una panchina o tavolino (alta circa il loro salto). tengono la palla alta davanti alla fronte e la schiacciano (magari sulle altre compagne). Obiettivo è farle imparare da subito a usare il braccio e il polso in attacco, alla loro altezza quando saltano, avere sempre palla davanti quando si attacca e direzionare già l'attacco.

2)Quando avranno appreso questa capacità tecnica si può lavorare sulla coordinazione salto attacco: si può spezzettare in 2 fasi: attacco con salto da fermo o già con la rincorsa.
in entrambi i casi, l'allenatore o collaboratore o compagni, tengono la palla alta a massima altezza del salto dell'atleta.
l'atleta dovrà saltare e colpire la palla come ha fatto nella parte 1) e attaccare.
obiettivo: percepire la giusta altezza della palla quando attacca in modo da colpire bene il pallone, sempre avanti e a braccio disteso

3)Si introduce ora l'alzata della palla, io consiglio sempre di partire con una alzata da parte dell'allenatore sulla zona di attacco.Quindi lanciare la palla solo in alto.L'atleta farà la rincorsa o salto da fermo e colpirà la palla.Obiettivo coordinazione e soprattutto tempo sulla palla.

4)Alzata da zona 3 nelle diverse zone di attacco dove l'atleta attaccherà la palla con la rincorsa

Da li in poi l'atletà potrà incominciare ad allenarsi sulle direzioni d'attacco e il resto.Ma cosa più importante sarà già consapevole di quando starà sbagliando qualcosa tecnicamente, per il tipo di esercizi visti e appresi prima.
Solitamente io tra l'esercitazione di un punto all'altro faccio passare almeno 4-5 allenamenti, a volte anche di più.
Allenare l'attacco è molto difficile e richiede pazienza, ma una volta appreso bene, i tuoi atleti attaccheranno sempre in maniera efficace ed efficiente.

Daniele La Terra

sabato 22 febbraio 2014

5 Esercizi efficaci per allenare la ricezione

Come promesso dalla pagina Facebook, "L'allenatore (del volley) nel pallone)", ecco il post dedicato alla ricezione, in particolare a 5 esercizio che io ritengo molto utili per allenare la ricezione.

Parliamo di esercizi sia analitici che sintetici che per la complessità tecnica si consiglia di far fare da un'under 14 in su.

1)Palla in mezzo alle gambe: si divide la squadra in 4 gruppetti, 2 vanno in zona 1 col pallone. Gli altri 2 in zona 5 senza.
Chi è in zona 1 batte da dentro il campo o lancia la palla a 2 mani verso il compagno in zona 5.
Il compagno di zona 5 in posizione di ricezione, con il busto orientato al bagher, deve muoversi e far passare la palla in mezzo alle gambe al post che ricevere.
Successivamente prende la palla e andrà in 1.
Utilità: questo esercizio è molto utile in fase di riscaldamento per i lanci/battuta ma soprattutto per leggere la traiettoria e allenare lo spostamento verso la palla.
Infatti questo esercizio è particolarmente adatto per far si che gli atleti cerchino la palla col corpo e le gambe e non con le braccia.
da curare: fate in modo che gli atleti stiano in posizione di ricezione e si spostino col busto e spalle in avanti.Molto utile dirgli di cercare la palla normalmente e poi di togliere le braccia, se il tempo e la posizione del corpo sono giusti la palla passerà perfettamente in mezzo alle gambe.
Il lancio deve essere lungo e non troppo alto.
Per i maschietti è fattibilissimo, unica contro indicazione: non arrabbiatevi se all'inizio andranno sul pallone con una mano a proteggersi le parti intime :-)

2)Migliorare la reazione in ricezione: Per questo esercizio si necessita di materassi che si possono tenere in piedi da soli.
L'esercizio consiste in coprire con i materassi la rete.Posizionare i ricettori in un campo con la visuale coperta dai materassi.
Gli altri giocatori in battuta.
Al via di un'atleta o allenatore partirà la battuta.Gli atleti vedranno la palla solo quando sarà vicino alla rete.
Obiettivo: gli atleti miglioreranno la loro reazione in ricezione, ovviamente non si avranno ricezioni favolose però se riescono a tirar su la palla in modo da essere rigiocabile è già un buon risultato.
Abbiate molta pazienza, a lungo termine è un esercizio che da ottimi risultati.
Se non si ha a disposizione i materassi, si può dire ai ricettori di girarsi in verso opposto ai battitori. saremo noi a dare il via per girarsi quando la palla si avvicinerà a rete.

3)Ricezione su battuta facile con partenza ginocchio a terra: si mettono 2 ricettori alle estremita esterne di zona 6, con un ginocchio per terra.
Nell'altro campo i battitori in fila in zona 1 e 5.
si parte con la battuta piedi a terra precisa dritta; i compagni in ricezione dovranno alzarsi e spostarsi lateralemente andando in ricezione.
Utilità: migliora la capacità di spostamento laterale e il piano di rimbalzo.E' utile farlo per qualsiasi tipo di categoria e soprattutto si può completare l'esercizio con un alzatore e degli attaccanti ecc.

4)Ricezione con partenza da fondo campo o dai 3 metri: molto semplicemente in un classico lavoro di battuta-ricezione, si fa partire i ricettori da fondo campo o dai 3 metri. Esercizio molto utile se abbiamo qualche ricettore che non è molto bravo nel ricevere in arretramento o in avanzamento.

5) 2/3 ricezioni perfette di fila. Questo esercizio molto difficile che allena soprattutto la concentrazione e la continuità del fondamentale.
Sostanzialmente nel classico lavoro di battuta ricezione: si ordina ai propri ricettori, che devono eseguire 2 o 3 ricezioni di fila ++ o perfette per poter girare e concludere l'esercizio.
Ogni volta che una palla non è perfetta si riparte da zero.
Indicazioni: inizialmente al posto che partire con la richiesta di una rice ++ potete indicare come obiettivo la ricezione positiva.
Siate molto chiari nel definire quando la palla è buona o meno.. se l'esercizio non riesce a sbloccarsi, terminate dopo un certo limite di tempo.

Gabriele principe

mercoledì 22 gennaio 2014

Come programmare esercizi efficaci ed evitare gli errori comuni (parte 2)

immagine presa da campioni.cn
Eccoci sulla seconda parte del post, la prima la potete trovare qui: clicca qui.
Nel precedente post abbiamo visto quali sono i fattori interni che un allenatore deve conoscere e utilizzare quando prepara i propri esercizi.

Ora vedremo quelli esterni, quelli che dipendono dagl'atleti e che spesso non possiamo controllare ma alcuni influenzare o tener d'occhio sicuramente si.




Fattori esterni:
- Basi tecniche non solide: l'errore più comune di noi allenatori e di far fare esercizi apparentemente semplici ma che l'atleta non è in grado di eseguire perchè magari gli manca "un pezzo di fondamentale".Ad esempio: stiamo allenando i nostri palleggiatori in alzata su difesa di qualche altro giocatore.I nostri palleggiatori sono molto bravi a palleggiare da fermi e in posizione ma gli manca la capacità di arrivare sotto il pallone dopo degli spostamenti. Inutile sperare in precisione d'alzata miracolosi.Alleniamo o verifichiamo che prima il palleggiatore sappia spostarsi rapidamente in campo e abbia la palla sopra la fronte, magari anche solo come riscaldamento. Ci assicurerà una buona riuscita dell'esercizio.
- Livello di stanchezza esercizio: abbiamo visto nella parte 1 del post che l'Intensità dell'esercizio determina un certo tipo di stanchezza immediata, la sua durata determina il livello di stanchezza dell'esercizio.Se un atleta è stanco per gli esercizi precedenti avrà un tasso di errore maggiore sugl'esercizi successivi. Quante volte vi è capitato che si inizia un allenamento alla grande con esercizi molto intensi e poi verso fine allenamento non sanno fare 4 cose in croce anche semplici?? se la vostra risposta in testa è "OOOHH UN SACCO DI VOLTE" bè, benvenuto nel club :)
- Livello di forma generale: questo è un fattore difficile da vedere in se, però spesso capita che l'atleta o più atleti siano stanchi o in sovrallenamento, se noi lo notiamo e gli chiediamo di fare esercizi intensi o complessi sprechiamo buona parte del nostro tempo.
-Età: ci sono alcune fasi di età dove l'apprendimento è più alto e alcune dove diminuisce, ci sono esercizi adatti a certe età e altri per altre età.Questo non vuol dire che più sono piccoli più gli esercizi devono essere facilissimi, anzi in giovanissima età gli atleti sono più bravi a gestire obiettivi e vincoli, oltre che intensità rispetto agl'atleti più adulti.
-Livello di concentrazione: questo dipende da atleta ad atleta, spesso un esercizio di lunga durata o alta intensità diminuisce il livello di concentrazione e di conseguenza l'efficacia dell'esercizio.
- Differenziazione tecnica tra atleti: è un fattore con cui tutti, nessun allenatore escluso (tranne selezioni provinciali ecc) devono avere a che fare.Tutti i giocatori sono diversi tecnicamente e spesso accade che un atleta sappia fare benissimo quell'esercizio mentre un altro non gli verrà per niente.
- Ripetizione dell'esercizio e fondamentale: ovviamente (questo non volevo neanche scriverlo in verità) un esercizio nuovo fatto per la prima volta avrà un tasso di errore maggiore o di poca efficacia rispetto ad averlo fatto più volte.E' un processo normale.

Vediamo ora quali sono gli errori più comuni che noi allenatori commettiamo quando prepariamo i nostri esercizi:

1)Errore di spiegazione: questo l'abbiamo visto nel precedente post, ricordate siate chiari quando comunicate, fate esempi e soprattutto fate fare domande!!

2) Creare un esercizio con Vincolo + Obiettivo: come abbiamo visto l'obiettivo quando è più preciso maggiore è la difficoltà nel raggiungerlo, e il vincolo è quell'ostacolo nuovo o semi-nuovo che impedisce l'atleta di eseguire l'esercizio in modo "facile" Spesso creiamo esercizi con 1 o più vincoli e magari anche un'obiettivo complesso che diventa impossibile per l'atleta eseguirlo.Ad esempio:stiamo lavorando sull'attacco con il muro per la prima volta: allora qualcuno incomincia a chiedere di: Attaccare o il lungo linea o la diagonale stretta (obiettivo) senza colpire il muro (vincolo) colpendo i materassini (altro vincolo). Un triplo salto carpiato già che ci siamo no??
Non impossibile come esercizio, ma solo se il nostro atleta ha già avuto esperienza con l'obiettivo e il muro per lui non è più un vincolo.

3) Non dare tempi di recupero e pause adeguate tra gli esercizi.Spesso l'allenatore vuol fare così tanti esercizi che concede pochissime pause di recupero ( che non per forza significa andare a bere). Tra un esercizio e l'altro incominciate a spiegare l'esercizio nuovo, puntualizzate qualcosa del vecchio, concentratevi sugli aspetti di atteggiamento o su qualche particolarità, loro recupereranno abbastanza in fretta e le vostre parole non saranno mai buttate al vento.

4)Appena finito un esercizio analitico si passa subito al sintetico: qui io direi dipende. Se il sintetico non prevede altri fattori come ad esempio più persone nell'esercizio o altri fattori tecnici coinvolti, si può fare.. solitamente io eseguo prima molte volte lo stesso esercizio analitico, magari in forme anche diverse più volte. Poi passo al sintetico solo quando l'analitico è stato già acquisito e consolidato.

5)Mancanza di elementi tecnici o fisici dell'atleta: come dicevo prima se all'atleta manca quella parte tecnica che serve per l'esercizio, cambiate il tipo di esercizio o mettete qualche variabile. Se l'esercizio prevede battere forte su una certa zona precisa e i nostri giocatori quando battono sanno solo tirare forte a caso e non preciso,bisogna fare un passo indietro.

6)Correlazione Durata-Intensità: questo è un errore molto comune, dovuto spesso alla credenza che: più li massacro per più tempo più diventano bravi, poco importa che verso la fine dell'esercizio sbagliano tutto. Se volete avere un'alta efficacia dell'esercio (per me, è un mio parere personale) la correlazione tra durata e intensità è inversa. Cosa vuol dire?? che se sto facendo un esercizio ad altissima intensità la durata deve essere breve, viceversa un esercizio dove si vuol puntar molto alla alta ripetizione del fondamentale meglio che sia a bassa intensità (tempi tra le ripetizioni più lunghi [un 3-4  secondi stiamo parlando]) ma durata più lunga.
Spesso facciamo esercizi molto intensi per molto tempo: risultato = inizio dell'esercizio favoloso stanchezza e poca lucidità a fine esercizio. Oppure bassa intensità e bassa durata = se non era un riscaldamento non è servito a gran che

7) L'errore più grave in assoluto, Non tolleriamo l'errore. Se stiamo facendo un esercizio è per 3 motivi:
  a) l'esercizio è nuovo e serve per un miglioramento di qualsiasi genere
  b) l'esercizio è consolidato da tempo e serve per ripetere il fondamentale o la situazione di gioco e allenarla in ripetizione
  c) l'esercizio è consolidato ma abbiamo inserito: un vincolo, obiettivo, abbiamo variato l'intensità o la durata.
nel caso A e C è fondamentale aspettarci l'errore (ovviamente non troppo se no ovviamente non serve a nulla) ma siate pazienti, l'errore deve esserci. Senza errore non c'è miglioramento e se qualcuno di voi è stato un atleta lo sa bene.

Ultimo consiglio: quando un esercizio non va come vorreste chiedetevi sempre quali di questi fattori sto trascurando? Come posso migliorarlo la prossima volta o già adesso?

Spero che questo vi aiuti o comunque vi faccia vedere strade alternative per la programmazione dei vostri allenamenti.
Buon allenamento a tutti

Daniele La Terra (alias Gabriele Principe)

Come programmare esercizi efficaci ed evitare gli errori comuni (parte 1)

Immagine presa da allenatoripallavolo.com
Ciao a tutti, finalmente torno a scrivere nel mio blog, finalmente torniamo a parlare di pallavolo e di noi allenatori.

Oggi parlerò delle caratteristiche degli esercizi che noi allenatori utilizziamo consciamente o inconsciamente quando prepariamo i nostri esercizi, degli errori più comuni che facciamo quando programmiamo un allenamento e soprattutto come migliorare ed evitare questi errori.

Partiamo prima di tutto dalle caratteristiche o meglio dai fattori che incidono su ogni esercizio che noi creiamo e facciamo eseguire ai nostri atleti. Questi fattori gli ho classificati in 2 categorie: Fattori interni ed esterni.
Interni sono quei fattori che dipendono solo da noi allenatori e dalle nostre risorse.Gli esterni invece sono quelli che dipendono dai nostri atleti ma che possiamo influenzare alcuni ed altri tenere solo in considerazione.

Partiamo da quelli interni: cosa dobbiamo tener conto quando creiamo i nostri esercizi e allenamento:
- N° di atleti: sembra banale ma a volte organizziamo esercizi dove non si utilizzano tutti i giocatori a disposizione e quasi non sappiamo cosa fargli fare, oppure non abbiamo il numero adatto per far fare quell'esercizio.
- Obiettivo: in quasi tutti gli esercizi bisogna quasi sempre porre un obiettivo, per obiettivo intendo: dato quello che so fare specializzarmi o individuare una particolarità precisa.
Ad esempio, se l'esercizio consiste nell'attaccare un pallone su alzata l'obiettivo può essere attaccare la diagonale, un obiettivo può essere di attaccare un punto preciso della diagonale (magari colpire il materassino)
Più preciso o piccolo è l'obiettivo maggiore sarà la difficoltà dell'esercizio.Ovviamente tutto è correlato alle capacità degli atleti, se un'atleta per ora schiaccia a caso in campo e gli chiedete di colpire un materassino ci può stare come esercizio ma non aspettatevi chissà quali grandi risultati.
- Spiegazione: a volte l'esercizio non viene per il semplice fatto che non ci siamo spiegati bene. So che è una cavolata ma spesso accade che l'atleta o gli atleti facciano l'esercizio male solo perchè non sanno cosa devono fare.Assicuratevi che abbiano capito l'esrcizio e soprattutto fatelo vedere (le prime volte), non usate termini che non conoscono e soprattutto fatevi fare domande.meglio perdere 5 minuti in più di spiegazione che 20 minuti di esercizi fatti male.
- Attrezzi adeguati: avete tutti gli attrezzi che vi servono per l'esercizio (n° palloni, materassini, carrelli ecc)?
- Collaboratori e giocatori adeguati: Si dice che i veri allenatori dei giocatori sono i propri compagni.Effettivamente è spesso così, chi non possiede collaboratori in palestra oppure per certi tipi di esercizi servono dei giocatori che sappiano allenare gli altri giocatori in modo adeguato.
per intenderci, se vogliamo allenare ad esempio la difesa del libero oppure il muro dovrò avere o mettere degl'attaccanti bravi ad attaccare sul libero o che non sbaglino l'attacco, possibilmente che sappiano cercare le mani del muro.Altrimenti il muro e il libero toccano pochi palloni e perdete solo tempo.L'esercizio che state svolgendo richiede una buona tecnica da parte dei giocatori allenanti? se si ce l'hanno?
- Tempi di tutti gli esercizi: alcuni allenatori fanno un allenamento con 3-4 esercii per 2 ore di allenamento altri invece 20 esercizi nello stesso tempo.Senza giudicare i due metodi credo che variare e fare un mix di tempi di allenamento sia più efficace in quanto allena bene l'atleta e soprattutto mantiene alta la sua attenzione e partecipazione.
-Organizzazione del campo: quante volte vi è capitato di dover fare un esercizio o più esercizi dividendo il campo in 2 o più parti e vedere palloni che arrivano da tutte le parti tranne nel punto giusto? Un consiglio abbiate qualche giocatore (a rotazione) che raccolga palloni in campo e assicuratevi che l'obiettivo dell'esercizio non sia troppo complicato.
- Vincolo: definisco vincolo un fattore di disturbo per l'atleta che appunto "vincola" l'esecuzione del proprio fondamentale per certi scopi. Ad esempio: la prima volta che inseriamo le mani del muro su un attacco.per l'attaccante trovarsi per la prima volta il muro davanti sarà un fattore di disturbo, un vincolo a tirare in certe direzioni se l'esercizio consiste negli attacchi in campo.
Dopo le prime volte, le mani del muro non saranno più un vincolo ma un elemento naturale del gioco, quindi si potrà mettere un altro vincolo o mettere un obiettivo.Il vincolo è sempre quando gli esercizi sono nuovi.
- Durata e intensità dell'esercizio: Ogni esercizio ha una certa intensità (per intensità si intende fisicamente carico di peso x ripetizioni) negli esercizi col pallone possiamo definirlo come: n° di ripetizioni x tempo di esecuzione.Quindi ad esempio se sto difendo gli attacchi dalle zone del campo e gli attacchi arrivano dopo 1 secondo l'uno dall'altro e gli attacchi sono tanti sarà un esercizio molto intenso. Molta intensità crea molta stanchezza fisica-nervosa per l'atleta.
Durata è semplicemente la durata dell'esercizio.

Andremo a vedere nella seconda parte i fattori esterni e soprattutto gli errori comuni.Anche se credo che già qualcuno di voi abbia intuito quali errori ha visto in giro o su di se, leggendo questi fattori.

Daniele La Terra (Alias Gabriele Principe)