Oppure, ci si mette di impegno e segue tutto quello che diciamo, ma non riesce comunque a farlo, rendendo doppia la frustrazione sia dell'allenatore sia dell'atleta.
Ma siamo sicuri che la colpa sia tutta dell'atleta?Siamo sicuri che la colpa sia tutta nostra? Dov'è che si sbaglia nel far apprendere un gesto tecnico o una situazione di gioco all'atleta?
Bè, una risposta classica sarebbe: "Non piega le gambe, non piega il braccio, non anticipa la palla" e fin li sono bravi tutti a vederlo e capirlo.
Il concetto è che spesso, non è sbagliato l'esercizio che si fa fare per migliorare, ma il processo di apprendimento in cui si trova l'atleta che non permette il miglioramento.
Vediamo attraverso questo semplice schema definito: "L'algoritmo dell'apprendimento" uno schema che indica molto chiaramente quali sono gli step dell'apprendimento ( non solo sportivo) nelle persone.
Schema preso da:"Vincere con la mente" di Graziella Dragoni |
Questi step sono quelli che definiscono l'apprendimento nell'atleta e non vi può essere un risultato concreto se ci si ferma a uno di questi step o se ne salta qualcuno.Vediamo velocemente perchè.Non starò a sviluppare tutti i punti, se no ne verrebbe fuori un tema.
Se ti interessa davvero anche questo fa parte di YCVS e viene descritto in modo dettagliato, scopri cos'è su questo post: clicca qui.
1)Sono motivato: Questa è la base, lo status in cui l'atleta deve essere per volere davvero apprendere qualcosa, senza la motivazione che è la base di tutto non si ottiene niente o solo in parte.Pensate ad esempio quando da studenti volevamo o vogliamo studiare una cosa che non ci piaceva o non ci piace: ci impiogavamo ore per capirla o farcela entrare in testa e il più delle volte non ci entrava in testa comunque, Perchè? perchè nella nostra testa ci prefissavamo che non ci piaceva, non volevamo studiarla e non l'avremmo mai capita.Poi il più delle volte ce lo spiega qualche nostro amico e poi vi è la solita frase: "Ah ma allora non è difficile...Ah ma allora ecc" :-)
2)Gli atleti soprattutto inizialmente devono vedere coi propri occhi, ascoltare informarsi al meglio per riprodurre un nuovo gesto tecnico.Non possiamo pretendere che gli diciamo: "Così si fa il bagher: Metti le braccia così, piega le gambe e prendi la palla. "No. Bisogna far vedere, soprattutto più volte come si fa il gesto tecnico o la situazione di gioco in modo che l'abbiano ben chiara in mente.
Se hanno l'immagine ben chiara in mente di come si fa, il più delle volte saranno in grado anche di auto-correggersi e capire quando sbagliano, perchè hanno un chiaro punto di riferimento.
3)Procurarsi le competenze tecniche: Questa è forse la base di tutto l'apprendimento pallavolistico.per competenze tecniche si intende gli strumenti che servono a fare quella determinata cosa.Una persona che rimane fissa immobile aspettando che la palla gli arrivi da lui/lei e non ci si muove, non ha ancora le competenze motorie o tecniche affinchè possa eseguire il gesto.Quindi anche se saprà fare 2 mila bagher al muro, probabilmente in ricezione sarà una mummia che vaga per il campo. :-)
4)Interiorizzando le regole, cioè farne un patrimonio personale e riprovandole in situazioni simili e nuove, si ottiene finalmente il "Comportamento" cioè lo scopo per cui in una data situazione so cosa devo fare e come lo devo fare al meglio.
Quindi in conclusione, se non sai dove sbaglia un tuo atleta prova a chiederti se ha svolto tutti questi step. ha il fidanzato/a per la testa e non si impegna? (Non ha motivazione), Non ha un riferimento chiaro del gesto tecnico? Non ha le competenze tecniche per eseguire il gesto? Ha riprovato più volte ciò che ha interiorizzato anche in situazioni nuove?
Fatevi queste domande, e probabilmente avrete già la vostra risposta.
Nella speranza di esservi stato d'aiuto e chiaro.Buon Coaching a tutti.
Gabriele Principe.
Nessun commento:
Posta un commento