giovedì 11 novembre 2010

"Tanto non giocherò mai" e addio pallavolo..

Molte persone all'età giovanile, spesso per non grandi dote tecniche e fisiche o perchè non giocano mai lasciano la pallavolo.
Ovviamente per qualsiasi allenatore l'allontamento di un'atleta è pur sempre un dispiacere, perchè è quasi un piccolo fallimento.
In questo post vorrei conctrearmi sul secondo aspetto indicato, quello del "Non giocare mai".




Il problema   di fondo sta nella concezione da parte dell'atleta di cosa voglia dire essere una riserva.Essere una riserva non significa giocare mai, non significa vieni a scaldare una panchina e non significa che non si è bravi.
Ma questo agli atleti viene difficile ( anche giustamente) capirlo.

Inoltre nella mente dell'atleta giovane che gioca poco scatta automaticamente un pensiero che diventerà poi sempre più ricorrente nella sua testa: " ma se non gioco mai, e vengo sempre agli allenamenti, chi me lo fa fare di venire? Perchè dovrei impegnarmi, Tanto, non giocherò mai".
E da qui la strada da parte di un allenatore a recuperare un atleta così è sempre più difficile.
Ma quindi, Cosa bisogna fare per alimentare sempre la competizione, far allenare bene anche le persone che giocheranno poco e mantenere buono un livello nella squadra?



Bè sostanzialmente esistono delle metodiche da seguire ( non necessariamente in ordine ) Metodologie verbali (che sono le più importanti) e metodologie non verbali.
Iniziamo dalle più importanti: Metodologie verbali ovvero, cosa bisogna dire a tutti gli atleti per inclulcare nelle loro belle testoline che tutti hanno la loro opportunità.

1)All'inzizio della stagione parlando di come avverrà il futuro campionato bisogna mettere in chiaro le cose da subito. Questa è la chiave che permetterà non solo all'inizio ma anche in futuro di tenere una squadra più unita e compatta.Per mettere in chiaro le cose da subito si intende dire che:
- Il campionato è complesso con squadra più e meno forti, Premesso che non esistono titolari e riserve fisse (ribadirlo più volte), Ci saranno persone che avranno la possibilità di giocare di più e altre di meno e questo sta a voi atleti deciderlo, come? impegnandovi negli allenamenti e venendo spesso.
- Prima di decidere la formazione in campo io allenatore valuto come ogni giocatore si è allenato durante il mese e la settimana, e chi si impegna sarà ripagato chi no, non è giusto nei confronti degl'altri che si impegnino che giochi.
- Ci saranno partite in cui voi atleti non giocherete affatto, altre in cui starete di più in campo, ma la squadra non è composta dal sestetto in campo ma dagli atleti in campo e fuori.
- Per quanto non possa andare giù il ruolo di riserva, dovete capire che questo ruolo conta quasi anche più dei titolari!! perchè mettendo il caso in cui un atleta si faccia male o stia giocando malissimo, la riserva che dovrà entrare dovrà essere più bravo del titolare che esce per ribaltare la situazione in campo, quindi in fondo non è proprio vero che gioca sempre chi è più bravo, ma chi al momento è reputato migliore in quella situazione dall'allenatore.

2) A volte i giocatori dopo le partite possono reagire in due modi: con estrema irruenza chiedendoti il motivo per cui non hanno giocato, o andandosene arrabbiati in silenzio.
Sinceramente è meglio il primo caso anche se sfaciato che non sapere cosa pensa un atleta.
In entrambi i casi, va detto agli atleti che anche se non hanno avuto in quella o nella scorsa partita la loro occasione la avranno presto ma solo se si impegneranno effettivamente.

3)Ribadire anche e soprattutto negli allenamenti che il posto non sarà mai e poi mai assicurato a qualcuno e se lo devono guadagnare.

Ecco questi sono i punti verbali che sono essenziali a mio modo di vedere, per far reagire e  far prendere consapevolezza ai giocatori di cosa sia davvero una riserva.
A livello Non verbale è necessario:

1) eseguire ciò che si è detto verbalmente, una persona che parla e basta senza fare ciò che dice perde per sempre la propria credibilità.
2) Quando la partita, il punteggio o la situazione lo permette fai entrare anche le riserve.
3) Durante l'allenamento incita le riserve e fai lro "i complimenti" perchè sono riusciti a fare quella cosa che prima non facevano.


Paradossalmente dovrebbe essere "coccolata" più la riserva che il titolare, ma se non li coccolate tutti indifferentemente e le riserve capiscono che nulla viene regalato, specialmente nella vita è molto meglio.

Gabriele principe

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