venerdì 24 dicembre 2010

Il ritorno dalle vacanze: preparazione fisica

Il ritorno dalle vacanze è sempre un pò critico, specialmente quello natalizio dove ci si concede di tutto, dalle abbuffate alle grandi giornate di ozio.

Il problema è poi smaltire panettone, pandoro e cotechino quando si ritorna in palestra ma soprattutto a livello pallavolistico rientrare nei parametri fisici precedenti alle vacanze e soprattutto evitare infortuni dopo le due settimane di stop.

Per questo ho deciso di dedicare questo post "natalizio" alla preparazione fisica del dopo-vacanze natalizie.
Descriverò alcuni esercizi che non sono complicati nell'esecuzione ma bisogna farli (come tutti gli esercizi con attenzione).
Ricordate che lo scopo di questi esercizi è in primo luogo la prevenzione e il ritorno alla forza massimale.
Questi esercizi possono essere eseguiti da qualsiasi categoria sopra l'Under 13, tuttavia il mio consiglio è quello di farli eseguire dalla under16 in su, se si vuole utilizzare anche sull'Under 14 utilizzare pesi leggeri come bottigliette di sabbia e ridurre le serie agli esercizi.


Inoltre, nota importante è quella di dosare molto l'intensità dei carichi per evitare un lavoro controproducente che possa affaticare e rendere quindi negativo il lavoro.
Questi esercizi saranno divisi in esercizi di prevenzione e di forza massimale, sono stati studiati per essere eseguiti in 4 allenamenti alternando: Prevenzione, Prevenzione + forza max, Prevenzione e prevenzione + forza max.
Infine ricordo che prima di eseguire gli esercizi ma soprattutto anche dopo, far fare molto streaching e esercizi di mobilità articolare.

domenica 19 dicembre 2010

Note e pensieri di un allenatore qualunque..

Ciao a tutti, prima di tutto vorrei chiedervi scusa perchè è da tanto che non scrivo nel blog, purtroppo ho avuto un bel pò di impegni e problemini vari.
Credo che questo sarà il penultimo o ultimo post per questo 2010 perchè poi dovrò partire e non credo di poter scrivere.

Visto che ormai siamo quasi a fine anno, stavo valutando un pò la mia stagione come allenatore della mia squadra e stavo cercando delle domande giuste per autovalutare il mio lavoro.
Così ho deciso dicondividere con voi alcuni pensieri e critiche sulla nsotra "professione" (solo per alcuni lo è a tutti gli effetti) ma soprattutto passione.

Nelle mie varie conoscenze durante questi anni, ho sempre più incontrato allenatori "gradassi", che pensano di sapere tutto della pallavolo, che vanno ai corsi di aggiornamento per farsi gli affari loro, come se fossero loro i maestri.
Bè, qui mi permetto di esprimere il mio pensiero a queste persone: "Prima di credervi i migliori allenatori del mondo, di credere che ciò che insegnano gli altri allenatori, o i vostri colleghi di pari livello siano sciocchezze o voi le sapete già, fatevi un esame di coscienza.Perchè il più delle volte anche se una persona parla di un argomento che voi già sapete, magari vi dirà quella piccola informazione che vi servirà un giorno per migliore e per vincere.
Morale della favola un allenatore è un studente di professione.Perchè l'allenatore deve sempre informarsi, studiare e conoscere sempre più cose per essere un allenatore sempre più bravo e migliore, e deve acquisire esperienza, applicando queste cose nuove e soprattutto imparando da ciò che gli accade.

E credo che (e con questo concludo il mio piccolo pensiero) bisogna smettere di utilizzare mille alibi o scuse per giustificare i nostri errori o il fatto che al momento non siamo abbastanza preparati o bravi per quella situazione li, per quel campionato li, per quella squadra li.
Perchè se noi non tolleriamo che i nostri atleti utilizzino scuse e alibi, questo non può essere tollerabile soprattutto in noi stessi.Quindi basta contunare a giustificarsi dicendo: "ma la mia squadra non è competitiva perchè sono troppo bassi, la mia squadra non ha la mentalità vincente, i miei atleti non saltano abbastanza, quello li  troppo scordinato."
Non esiste in alcun modo.Perchè queste frasi, questi atteggiamenti elencati fino ad ora, per me e ricordo che è il mio parere sono atteggiamenti da perdente.

sabato 11 dicembre 2010

Alcune idee per risolvere i problemi di apprendimento

Durante la fase di apprendimento del nostro atleta, spesso e volentieri non riusciamo a correggere un difetto tecnico pur provandoci più volte.
Pur dicendogli cosa fare, egli continua a fare sempre la stessa cosa ma non per testardagine, quanto perchè non riesce a concentrarsi sulla correzione.
Le ipotesi per cui non si riesce a correggere sono molteplici, ma in questo post ne scriverò le principali:


1)Il gesto tecnico eseguito in quel modo (errato) è diventato un'abitudine per l'atleta e in quanto tale lo esegue involontariamente anche pensando che non deve farlo. Un pò come chi ha l'abitudine di mangiarsi le unghie, a volte lo si fa e neanche ce ne si accorge.

2)L'atleta non possiede nel bagaglio personale le abilità motorie e capacità coordinative per eseguire quel fondamentale. Se ad esempio un atleta arriva sempre in ritardo a fare il bagher forse non è un problema del bagher o della posizione, quanto della sua scarsa capacità nell'anticipare la palla o visualizzare la traiettoria.Quindi è inutile lanciargli mille palloni per farlo ricevere, o meglio è utile perchè aumenta la ripetizione, ma forse sarà più utile dedicare anche solo un paio di allenamenti alle sue capacità coordinative e motorie per fargli eseguire nettamente meglio il gesto.

3)Quando vogliamo correggerlo nell'esercizio sono implicati più fattori che non permettono di concentrarsi sulla correzione.Sempre in riferimento al bagher, se il nostro atleta corre con le braccia già unite rincorrendo la palla (cosa che si vede spesso al minivolley e direi che è anche naturale), bisogna spezzettare l'esercizio per risolvere quel problema, come? bè incominciamo a non farlo correre per prendere la palla, lanciamogliela li dove è lui.L'atleta dovrà solo concentrarsi su avere le braccia staccate, battere le mani dietro la schiena ed eseguire il bagher.

martedì 7 dicembre 2010

Cosa fare per il nervosismo in partita.

Analizziamo oggi un altro fattore determinante la prestazione da gara: Il nervosismo.
Il nervosismo, è un fattore che fa parte della componente psicologica di cui ho parlato nel mio video: "I fattori determinanti la prestazione da gara".

(se non l'hai ancora visto ti suggerisco di dargli un'occhiata cliccando il video che troverai qui a destra)

Nel nostro caso stiamo parlando di un fattore "demoltiplicativo" cioè una parte della componente psicologica che riduce, anche notevolmente la prestazione da gare.

Se avete letto uno dei primi articoli riguardo le "10 armi mentali di un coach" saprete che la gestione del nervosismo è uno dei fattori che permettono all'allenatore di gestire la propria partita, intervenendo in prima persona.

articolo: "Le 10 armi mentali di un coach"

Quindi come fare per gestire il nervosismo?

Prima di tutto occorre capire in partita cosa determina il nervosismo:
- La tensione prima della gara può essere trasformata in grinta o il più delle volte in nervosismo (il cosidetto "sentire una partita")
- Troppi errori dell'atleta (causa più frequente)
- Il punteggio troppo a sfavore
- Troppi errori dei compagni di squadra
- Richiami troppo frequenti da parte dell'allenatore
-Ansia e stress in partita si tramutano in nervosismo.

Detto questo, possiamo dire che queste reazioni sono normali durante una partita ed è normale che succedino, ma quando questa soglia diventa troppo alta l'atleta incomincia a non rendere bene, o addirittura sbagliare le cose che normalmente sono le più facili.


mercoledì 1 dicembre 2010

Dove sbaglia il tuo atleta?

Un'incognita per tutti gli allenatori, è vedere che un atleta malgrado si facciano molti esercizi e  gli si dica cosa fare non è in grado di farlo; sbaglia ripetutamente quel gesto tecnico, si ostina a  fare di testa sua senza migliorare quindi come vorremmo noi.
Oppure, ci si mette di impegno e segue tutto quello che diciamo, ma non riesce comunque a farlo, rendendo doppia la frustrazione sia dell'allenatore sia dell'atleta.

Ma siamo sicuri che la colpa sia tutta dell'atleta?Siamo sicuri che la colpa sia tutta nostra? Dov'è che si sbaglia nel far apprendere un gesto tecnico o una situazione di gioco all'atleta?

Bè, una risposta classica sarebbe: "Non piega le gambe, non piega il braccio, non anticipa la palla" e fin li sono bravi tutti a vederlo e capirlo.
Il concetto è che spesso, non è sbagliato l'esercizio che si fa fare per migliorare, ma il processo di apprendimento in cui si trova l'atleta che non permette il miglioramento.
Vediamo attraverso questo semplice schema definito: "L'algoritmo dell'apprendimento" uno schema che indica molto chiaramente quali sono gli step dell'apprendimento ( non solo sportivo) nelle persone.


venerdì 26 novembre 2010

Il rinforzo: una tecnica usata involontariamente.

Come illustrato nel vecchio post: "le 10 armi mentali" din un coach, e rimetto qua sotto il link, abbiamo visto per ora solo di questi 10 la "tecnica del sandwich".

http://allenare-pallavolo.blogspot.com/2010/10/le-10-armi-mentali-di-un-coach.html

e

http://allenare-pallavolo.blogspot.com/2010/10/la-tecnica-del-sandwich.html

Oggi parleremo di una tecnica che tutti gli allenatori o quasi tutti applicano, ma pochi conoscono come tale e  soprattutto pochi sanno come utilizzarla a dovere.

Stiamo parlando del Rinforzo ovvero "In psicologia per rinforzo s'intende qualsiasi evento suscettibile di aumentare la probabilità di emissione di una risposta." [cit l'uso del rincofrzo, Cei].


giovedì 18 novembre 2010

Obiettivi tecnici per categoria: Under 18

Ciao a tutti i lettori, che stanno diventanto sempre più numerosi e leggono il blog sempre più spesso, volevo dirvi che oltre che a leggere, siete liberissimi di commentare e dire la vostra, mi farebbe piacere avere commenti e pareri esterni, anche per migliorare questo blog.

Parlando dell'argomento di oggi, vorrei sottolineare che il post che riguarderà la categoria U18 descriverà gli obiettivi tecnici di questa categoria in modo standard.
Per standard, intendo che scriverò ciò che normalmente si deve allenare e curare in una normale Under 18.Perchè ci sono alcune squadre che con l'Under 18 fanno Serie C e D e ovviamente hanno esigenze e bisogni differenti, avranno maggiori numero di allenanebti ecc.
Quindi quello che sto per scrivere si baserà su una tipica e base U18 che ha come tempi di allenamento dalle 6 alle 8-10 ore.

Obiettivo base di questa categoria è la specializzazione massima dei ruoli anche con un alto lavoro tecnico individuale.

lunedì 15 novembre 2010

Obiettivi tecnici per categoria: l'Under16

Abbiamo visto la scorsa settimana quali fossero più o meno gli obiettivi tecnici su cui lavorare con la propria squadra nella categoria Under14.
Vediamo oggi, quali sono quelli della categoria Under 16.Tuttavia considerando che l'Under 16 comprende 2 anni di categoria,  scriverò un unico post, ma affianco agli obiettivi metterò se si può sviluppare nel primo anno di under 16 o nel secondo.
Premesso che per questa categoria, l'allenamento minimo settimanale va da un minimo di 6 ore, vediamo ora su cosa puntare a livello pedagogico e tecnico-tattico con la nostra sqaudra.

L'obiettivo principale è quello di aumentare la forza nei giocatori, Introdurre e applicare i nuovi ruoli di gioco.Nel secondo anno invece sarà fondamentale puntare su un lavoro sulle tecniche di specializzazione ed efficienza dei colpi base riducendo l'errore tecnico.

giovedì 11 novembre 2010

"Tanto non giocherò mai" e addio pallavolo..

Molte persone all'età giovanile, spesso per non grandi dote tecniche e fisiche o perchè non giocano mai lasciano la pallavolo.
Ovviamente per qualsiasi allenatore l'allontamento di un'atleta è pur sempre un dispiacere, perchè è quasi un piccolo fallimento.
In questo post vorrei conctrearmi sul secondo aspetto indicato, quello del "Non giocare mai".




Il problema   di fondo sta nella concezione da parte dell'atleta di cosa voglia dire essere una riserva.Essere una riserva non significa giocare mai, non significa vieni a scaldare una panchina e non significa che non si è bravi.
Ma questo agli atleti viene difficile ( anche giustamente) capirlo.

Inoltre nella mente dell'atleta giovane che gioca poco scatta automaticamente un pensiero che diventerà poi sempre più ricorrente nella sua testa: " ma se non gioco mai, e vengo sempre agli allenamenti, chi me lo fa fare di venire? Perchè dovrei impegnarmi, Tanto, non giocherò mai".
E da qui la strada da parte di un allenatore a recuperare un atleta così è sempre più difficile.
Ma quindi, Cosa bisogna fare per alimentare sempre la competizione, far allenare bene anche le persone che giocheranno poco e mantenere buono un livello nella squadra?


martedì 9 novembre 2010

Obiettivi tecnici per categoria: l'Under14

Negli ultimi anni si è assistito a una modifica del gioco al livello giovanile, infatti se prima in Under 14 c'era ancora chi batteva dal basso e i doppi alzatori, in questi anni si tende da subito a iniziare con un unico alzatore econ la battuta dall'alto.
Questo anche perchè dall'Under 16 sarà obbligatorio l'utilizzo del libero, quindi gli atleti dovranno apprendere il prima possibile i ruolo assegnati dal loro allenatore.


A mio modo di vedere, ritengo non adatto quessto sviluppo così precoce degli atleti, da un livello generale tecnico a una specializzazione del ruolo in pochi anni.A 13 anni non si ha ancora la padronanza dei gesti tecnici e con la specializzazione del ruolo, si può portare l'atleta a non sapere gestire date situazioni non appartenenti al proprio ruolo come ad esempio: su difesa del palleggiatore il centrale o il livero devono saper alzare bene, ecc) inoltre si rischia anche di annoiare l'atleta nell'eseguire a lungo andare gli stessi esercizi.
Comuqnue, finita questa piccola riflessione personale, delineamo gli obiettivi tecnici per la U14, obiettivi che si devono avvicinare sempre di più alla pallavolo professionistica e all'introduzione dei ruoli per l'Under16, per fare ciò saranno necessarie un minimo di 6 ore a settimana.


Obiettivo principale è la padronanza base del gesto tecnico e adattabilità di questo nella situazione di gioco.


venerdì 5 novembre 2010

Obiettivi tecnici per categoria: l'Under13

Dopo aver visto i primi obiettivi base che un allenatore in generale dovrebbe raggiungere nella sua Under 12, vediamo ora l'anno successivo.
L'under 13, dove incominciano a esserci i primi schemi di gioco, e la prima consolidazione del fondamentale, quindi bisogna farle lavorare molto col palla, farle giocare molto e dedicare almeno un'oretta alla settimana: spalmata nei vari allenamenti per le capacità coordinative e abilità motorie.


Se è possibile, credo che il tempo minimo da dedicare per gli allenamenti di questa categoria sia di almeno 5 ore a settimana, magari divise in 3 allenamenti, i primi 2 da due ore molto tecnici e il singolo da un'ora dove si sviluppa molto il gioco.
Passiamo agli obiettivi:


lunedì 1 novembre 2010

Obiettivi tecnici per categoria: l'Under12


Molti allenatori si chiedono prima dell'inizio della stagione quali siano i punti tecnici e tattici da sviluppare durante la nuova stagione con la propria squadra.
Io insieme ad altri allenatori siamo riusciti a delineare i punti chiave di ogni categoria.
In questo post tratterò i concetti chiave da insegnare e le competenze che gli atleti devono possodere alla fine dell'anno in una Under 12.



Partendo dal fatto che non tutti i giovani che si avvicinano alla pallavolo abbiano fatto il mini-volley, ma solitamente si avvicinano alla pallavolo verso il periodo delle medie.
Bisogna considerare anche che qualsiasi gesto tecnico è ancora "grezzo" cioè è un fondamentale che non si riesce ancora a controllare perfettamente e che richiede molto esercizio.
Solitamente nelle grandi società gli allenamenti vengon fatti in numero molto alto in molti giorni.

Tuttavia, credo che per sviluppare una buona Under 12 siano necessarie un minimo di 2 allenamenti da 2 ore, per gestire: al 50% dei due allenamenti la parte tecnica, 25% la parte coordinativa e sviluppo delle abilità motorie e un 25% per la tattica in quanto prima non erano abituate (anche dal mini volley) a giocare a 6.
Fatte queste premesse vediamo quali sono i punti principali su cui si deve concentrare un allenatore.


martedì 26 ottobre 2010

La tecnica del Sandwich

 Abbiamo parlato nel precedente post, delle 10 armi mentali che ogni allenatore dovrebbe conoscere per saper aiutare al meglio la propria squadra nella riuscita dei propri obiettivi.
Oggi ne analizziamo uno di questi punti in modo più approfondito: La Tecnica del Sandwich.

Per quanto possa sembrare strano come tecnica per un allenatore, questa tecnica è molto importante e si basa sul principio di comunicazione tra allenatore e atleta.
Questa tecnica viene utilizzata dai migliori coaching di tutto il mondo e in tutti i settori in cui può essere applicata.
Specialmente in campo lavorativo.


La Tecnica del Sandwich consiste sostanzialmente nel trovare una nota positiva nell'argomento trattante, inserire la nostra critica e nota negativa, per poi concludere con una nota di nuovo positiva.
Per quanto possa sembrare banale, posso assicurare che viene utilizzata moltissimo anche nel Marketing e funziona al 90%.


giovedì 21 ottobre 2010

Le 10 "armi mentali" di un Coach

Leggendo inzialmente il titolo del post, alcuni di voi avranno pensato a qualche forma di ipnosi e/o tecniche psicologiche induttive per migliorare la prestazione. Niente di tutto questo, o meglio, solo in parte :).

Cosa sono le "armi mentali": si tratta semplicemente di alcuni approcci, trucchi strategici, e gestione di situazioni che un allenatore può compiere per migliorare notevolmente la propria situazione in partita e non solo.
Queste "10 armi mentali" che sto per descrivere degli strumenti  applicativi che permettono all'allenatore in una certa situazione di superare quel problema.
Qualche esempio? bè ad esempio
1)la nostra squadra sta perdendo con molti punti, non riesce a trovare la lucidità necessaria per reagire.
2) un nostro atleta sta giocando male pur essendo capace di fare di meglio, non riusciamo a spronarlo
3)Vorremo trovare qualche modo per far sbagliare gli avversari e sconcentrarli
4)Non riusciamo a capire cosa succede ad alcuni nostri atleti durante un allenamento o una gara.


lunedì 18 ottobre 2010

10 consigli per allenare meglio (parte 2)

4)Gestire il tempo:  Spesso non si riesce a raggiungere i propri obiettivi per mancanza di tempo, quindi anche questo va programmato e scandito con cura.


5)Non avere paura di fallire e avere un atteggiamento positivo: voglio essere chiaro, se si ha paura di fallire allora conviene che non facciate l'allenatore di pallavolo, perchè i fallimenti stanno sempre dietro l'angolo e capitano a tutti, sta nell'imparare da questi a commetterne di meno in futuro.
Inoltre bisogna essere in grado di coinvolgere la squadra sempre positivamente cambiando le sensazioni da negative a positive.

7)Saper comunicare: spesso queste due parole sono confuse. COMUNICARE NON SIGNIFICA SAPER PARLARE, significa prima di tutto ascoltare e poi coinvolgere.


10 consigli per allenare meglio (parte 1)

Spesso mi viene chiesto tramite email o durante alcuni semniari qualsi siano i "comandamenti" per diventare un buon allenatore.

Premesso che non mi considero un grande allenatore, ma cerco di diventarlo, penso che non esistano 10 regole d'oro per cambiare e diventare un grande allenatore.
Tuttavia posso dare alcuni consigli che ho trovato anche in Internet ma alcuni di questi prendono spunto dal mio corso.

Ecco 10 consigli su come allenare meglio:

1) Qualsiasi scelta tu faccia, è tua e hai deciso perchè ti sentivi di farlo, tua è la vittoria e tua è la sconfitta come per il resto della squadra.

2)Procurati un buono staff: non servono mille preparatori atletici e scout-men a meno che non alleni a livelli alti, nei livelli giovanili basta 1 secondo allenatore, 1 dirigente, e se possibile un aiutante allenatore (questa ultima figura può essere utile per aiutare nel riscaldamento pre-partita, per prendere scout o interni o alla squadra esterna o filmare un incontro)

3)Fissare degli obiettivi: Questo è uno dei punti più importanti su cui riflettere e seguire, avere degli obiettivi è importantissimo e questi obiettivi devono essere: -tecnici (cosa deve imparare a livello di fondamentale o migliorare la squadra), - tattico (es: entro l'anno la squadra deve saper adottare quello schema) -di squadra (dove si vuole arrivare con la squadra nel proprio campionato) e infine -tecnico individuale (cioè per ogni atleta capire cosa bisogna migliorare)
Questi obiettivi dovranno essere poi ripartiti nel breve e lungo periodo.Approfondiremo l'argomento negli altri post in seguito.

Continua nel secondo post.

Gabriele Principe

sabato 16 ottobre 2010

Benvenuto e presentazione

Mi sembrava doveroso prima di incominciare a scrivere in questo blog, che spero di portare avanti per molto tempo, di darvi il benvenuto e soprattutto presentarmi.
Quindi vi dico semplicemente: Benvenuti! :)
Il mio nome è Gabriele Principe (non è il mio vero nome, ma lo uso per le mie attività nel web e non solo, w la sincerità..).

Sono un allenatore del stupendo sport quale è la pallavolo, ma soprattutto studio da anni il coaching applicato al mondo della pallavolo.
Infatti oltre a studiare la pallavolo come gli altri allenatori, io studio i fattori esterni alla tecnica e alla tattica che influenzano moltissimo il modo di allenare e di conseguenza determina un miglioramento notevole alla propria squadra.

Per questo ho deciso di aprire questo blog in cui metterò la maggior parte del mio sapere in questo campo tramite tecniche pratiche, consigli, metodi ed esercizi.
Tutto questo viene tratto da un mio corso che promuovo personalmente; un percorso che conduce l'allenatore o futuro allenatore, attraverso schede ed e-book e altro materiale interattivo, ad avere tutte le informazioni, le tecniche e le conoscenze per poter allenare al meglio la propria squadra.
Questo programma si chiama YCVS ed è l'acronimo di Young Coaching Volley System.
In futuro metterò dei linke  collegamenti per raggiungere il portale YCVS che al momento è ancora in fase di elaborazione.

Nel frattempo, pubblicherò qui parte del materiale tratto da questo programma e lo scriverò nei post.
Non voglio avere la presunzione nel dire che tutto ciò che scriverò e pubblicherò è migliore di ciò che scrivono allenatori più esperti di me, però una cosa è certa: Molte delle cose che io pubblicherò qui e vi sono soprattutto in YCVS non ve le insegneranno mai ad un Corso Allenatori Provinciali o Nazionali, di questo ne sono certo e per il semplice fatto che è un materiale così ampio che è difficile da insengare globalmente agli allenatori, ma se avrete la passione che ho io penso proprio che potrete imparare alcune cose molto utili e preziose per allenare al meglio.
Con questo vi saluto e vi auguro un buona permanenza sul mio blog.

Saluti

Gabriele principe